Mense scolastiche, ispezioni dei Nas nelle province di Frosinone e Latina: la metà non è in regola

Cronaca Frosinone Latina

LATINA / FROSINONE – Non è in regola la metà delle aziende di ristorazione operanti all’interno delle mense scolastiche delle province di Latina e Frosinone. Questo dato, decisamente allarmante e preoccupante, scaturisce dalle attività di controllo eseguite dai Carabinieri del Nas di Latina e Frosinone nell’ambito di un servizio concordato con il Ministero della Salute a livello nazionale finalizzato, in occasione della ripresa dell’anno scolastico, alla verifica dei servizi di ristorazione e delle imprese di catering assegnatari della gestione delle mense presso gli istituti scolastici.

Dalle 35 ispezioni effettuate dai militari del Maggiore Egidio Felice ben 18 mese non erano in regola. I Carabinieri hanno dovuto sequestrare oltre 225 chilogrammi di derrate alimentari – pane, riso, sughi e carne- prive di tracciabilità, scadute di validità e custodite in modo inadeguato. Le attività di ristorazioni non in regola hanno subito sanzioni pecuniarie per un importo di 21mila euro. Nello specifico le attività non in regola in provincia di Latina sono state 11, la metà (22) di quelle controllate. Sette in tutto le violazioni amministrative contestate, per un ammontare di 10.500 euro per le carenze igienico sanitarie, la non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo Haccpo ed a non conformità di carattere gestionale e strutturale.

Presso un istituto scolastico di Latina, poi, sono state accertate nello specifico inadeguatezze strutturali oltre che nei locali di ‘sporzionamento’ pasti anche nei refettori. In questo stesso contesto ispettivo è stata disposta l’immediata inibizione di un’aula per la presenza diffusa di umidità e di formazioni di muffe. In un centro del Golfo è stata segnato all’Asl un centro cottura per inadempienza a quanto previsto dal capitolato speciale di appalto relativamente alla somministrazione di un alimento di qualità diversa da quella prevista.

I controlli nella provincia di Frosinone sono quattordici e sette mense non sono risultate confermi. Altrettante sono state le violazioni amministrative contestate, per un ammontare di 10.500 euro per le carenze igienico sanitarie, per la non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo Haccp e per la non conformità di carattere gestionale e strutturale nonché per la mancata tracciabilità degli alimenti. In particolare nel corso di un controllo eseguito presso un centro di preparazione pasti in un centro del cassinate sono stati rinvenuti e contestualmente sequestrati 225 chilogrammi di alimenti vari privi di tracciabilità e conservati senza attuare le previste procedure di autocontrollo. Contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 2.000 eur e di pari il valore degli alimenti sottoposti a sequestro.

Inoltre, a seguito di una segnalazione di un dirigente scolastico di un istituto comprensivo della zona centrale della provincia di Frosinone, relativa al rinvenimento di un pezzetto di plastica all’interno di un panino che stava per essere somministrato agli alunni, si procedeva ad ispezionare il centro di cottura incaricato della preparazione dei pasti ed il panificio che lo riforniva. A causa delle inadeguatezze igienico strutturali riscontrate, veniva interessata l’Asl di Frosinone che disponeva la sospensione dell’attività di un deposito materiali di confezionamento del centro cottura e di tutto il panificio. Contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4.000 euro mentre il valore complessivo delle strutture sospese ammonta a circa 1 milione di euro.

Su scala nazionale le attività ispettive, svolte nell’ultimo mese, hanno interessato circa 1000 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori ed universitari, sia pubbliche che private. Tra le ditte controllate, 257 hanno evidenziato irregolarità, pari al 27%, accertando 361 violazioni penali e amministrative, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per 192 mila euro, contestate a causa di violazioni nella gestione e conservazione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto.

Nello stesso contesto è stata disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina/depositi alimenti per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità, di formazioni di muffe, di insetti ed escrementi di roditori. Tra questi è stata eseguita la chiusura di un asilo nido in provincia di Taranto, peraltro non censito, il cui approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea per usi alimentari.

Complessivamente sono stati sequestrati oltre 700 chilogrammi di derrate alimentari (carni, formaggi, pane, pasta, acqua minerale) riscontrate in assenza di tracciabilità, scadute di validità e custodite in ambienti inadeguati. Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’autorità giudiziaria di 18 gestori dei servizi-mensa, ritenuti responsabili di frode ed inadempienza in pubbliche forniture per aver confezionato pasti in qualità e grammatura inferiore a quello pattuito, in violazione ai capitolati contrattuali.

La maggioranza delle irregolarità hanno invece riguardato carenze strutturali e gestionali nella preparazione dei pasti, la mancanza della tracciabilità degli alimenti e l’omessa comunicazione della presenza di eventuali allergeni, essenziale per la prevenzione di possibili episodi di reazione allergica, in particolare nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.

(In copertina immagine di repertorio)