Latina / Disservizi radioterapia all’ospedale Santa Maria Goretti, pazienti oncologici scrivono al prefetto Falco

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LATINA – E’ una levata di scudi, chiara e pesante, quella sollevata da un gruppo di ammalati oncologici che, residenti nei centri del sud pontino e stanchi di subire gratuiti disservizi da parte dell’Asl, ha chiesto ora l’intervento del Prefetto di Latina Maurizio Falco. Nel loro mirino è finita la corretta funzionalità di due acceleratori lineari del servizio di radioterapia esistenti presso l’ospedale Santa Maria Goretti.

Se il primo ha sempre dato problemi, dopo l’incendio dello scorso luglio i disservizi procurati dalla seconda apparecchiatura sono diventati quasi quotidiani per problemi legati al suo funzionamento o a causa del server. Di fatto ogni giorno, dal lunedì al venerdi – la terapia è programmata per 5 giorni a settimana per un periodo mediatamente di circa un mese – tantissimi pazienti oncologici partono dalla lontane Casteforte,Formia,Gaeta, Fondi, Itri, Sperlonga, Spigno Saturnia e Santi Cosma e Damiano e si recano a Latina con l’ansia di non sapere se riusciranno ad effettuare la terapia.

Perché ? Puntualmente – a loro dire – la macchina si blocca per un motivo sempre diverso. Nella migliore delle ipotesi se la cavano con qualche ora di ritardo – il che vuol dire stare fuori casa per 5-6 ore per effettuare un terapia di soli10 minuti – ma spesso dopo l’attesa viene detto loro di tornare a casa senza effettuare però alcuna terapia. Questi pazienti hanno chiesto ora l’intervento del Prefetto Falco perché le sedute saltate non sono mai state recuperate di sabato come era stato inizialmente loro riferito ma rimandate a fine ciclo.

La settimana scorsa è saltato il turno del lunedì perché l’acceleratore si era di nuovo bloccato. La terapia è stata svolta per tre giorni tra blocchi e ripartenze varie quando venerdì si è verificato un nuovo guasto. I pazienti sono rimandati a casa con l’indicazione di tornare direttamente martedì perché lunedì sarebbe arrivata finalmente l’assistenza dalla Sardegna per il macchinario… Martedì, dopo due sedute radioterapiche “normali”, l’acceleratore si è bloccato di nuovo tra maledizioni e un banale e poco rispettoso “Ci dispiace”.

Purtroppo non si può quantificare il disagio fisico ed emotivo (ma anche economico)di questa situazione che colpisce malati oncologici già sufficientemente provati,spesso anziani,stanchi e debilitati. Questi pazienti si chiedono se una terapia effettuata in maniera così discontinua rispetto alla programmazione abbia la stessa efficacia terapeutica “ma nessuno – hanno fatto sapere nella lettera al Prefetto Falco – si assume la responsabilità di rispondere. Aspettiamo che finalmente i vertici dell’Asl affrontontino sul serio il problema provvedendo a garantire appalti adeguati sulla manutenzione di macchinari così delicati che erogano terapie cosiddette salvavita. Siamo esseri umani non numeri che pretendono che venga garantito il proprio diritto alla salute”.