Gaeta / Rendiconto finanziario del Comune: giovedì in programma l’approvazione in Giunta

Gaeta Politica

GAETA – Archiviati i suoi impegni come “special testimonial” nello stand allestito nel recente festival dei Giovani per la preparazione delle prelibate tielle, la poliedrica dirigente del dipartimento “Programmazione economica e finanziaria” del comune Veronica Gallinaro nelle prossime ore rilascerà il suo parere di contabilità sulla proposta di delibera con cui la Giunta municipale del comune di Gaeta approverà il rendiconto dell’esercizio finanziario 2022. Manca soltanto l’ufficialità ma l’atto deliberativo sarà licenziato nella seduta dell’esecutivo Leccese già calendarizzata nella giornata di giovedì 27 aprile. Come anticipato nei giorni scorsi, dunque, il comune di Gaeta per la prima volta dopo dieci anni sarà diffidato dal Prefetto di Latina per non aver approvato il rendiconto entro il 30 aprile ma…in consiglio comunale.

Teoricamente la diffida arriverà nel palazzo di via XIX Maggio nei primi giorni della prossima settimana quando scatterà il termine (che non è mai perentorio) dei 20 giorni per l’approvazione dell’adempimento pena lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Gaeta. Una curiosità: il sindaco Leccese, i suoi assessori e i suoi delegati in questi giorni, complice il lungo ponte del 25 aprile, sono stati impegnati in diversi happening ed eventi ma per la prima volta (dopo dieci anni) il comune di Gaeta arriva dopo quello di Formia per l’approvazione del rendiconto. La Giunta del sindaco Gianluca Taddeo l’ha licenziato nella seduta di lunedì, giorno in cui il consiglio comunale con la maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia e la tattica astensione della Lega ha varato finanche il Dup, il documento unico di programmazione

A Gaeta nulla di questo è avvenuto con la maggioranza Leccese in ritardo di almeno un mese e mezzo. Soltanto giovedì, dopo l’ok della Giunta, la bozza del rendiconto potrà essere inviata al nucleo dei revisori dei conti per ottenere il parere di legge. Quando arriverà, solo da questo momento l’intera documentazione, compreso appunto il parere dei revisori, sarà messa a disposizione dei consiglieri almeno 20 giorni prima della data fissata del consiglio comunale. Trapela da poco dall’ermetica maggioranza Leccese ma il consiglio comunale approverà nella stessa seduta sia il rendiconto che il bilancio di previsionale quando quest’ultimo veniva approvato dalle maggioranze Mitrano anticipatamente….prima della conclusione dell’anno precedente. Insomma entro il 31 dicembre di ogni anno. E invece il comune di Gaeta dal 1 gennaio 2023 sta operando in dodicesimi con una limitatissima capacità finanziaria e di programmazione.

Nel lontano Kenya, dove si trova per lavoro, all’ex sindaco di Gaeta Antonio Raimondi interessa ben poco sapere che Cristian Leccese sarà diffidato per non aver approvato entro il 30 aprile 2023 il rendiconto. In effetti questo cartellino giallo era stato sventolato in faccia allo stesso sindaco Raimondi dieci anni fa dall’allora Prefetto di Latina. C’era la campagna elettorale da affrontare per succedere a se stesso e a porre rimedio all’inadempiente maggioranza progressista fu, appena eletto sindaco di Gaeta, Cosimino Mitrano. All’ex primo cittadino, neo iscritto al Partito Democratico, interessa sapere qualcos’altro: “Chiederò di avere copia della Giunta per capire di quanto sarà aumentato il disavanzo di amministrazione relativamente all’esercizio finanziario 2022 – ha commentato Raimondi – Quello del 2021 fu di 9 milioni di euro e ora temo che sarà cresciuto perché saranno diventati disavanzo alcuni dei 31 milioni di crediti di difficile esigibilità. Vorrei essere tanto smentito ma temo che i crediti che il comune non potrà più incassare saranno dai 6 agli 8 milioni. Se così fosse, il disavanzo di questo comune supererebbe i 15 milioni di euro. Io, al posto di Cristian Leccese e di Cosimino Mitrano, non dormirei sonni tranquilli. Ma tanto i miei concittadini continuano a votarli”

Se nel Pd continua l’effervescenza a distanza dell’ex sindaco Raimondi, un requiem all’attuale corso politico amministrativo sembra recitarlo l’ex candidato primo cittadino Sabina Mitrano. La professoressa di lettere da settimane non firma più le sue prese di posizione in tandem con il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello. Forse per la durezza delle sue iniziative politiche? L’ultima sembra essere una di queste. Mitrano considera il “più grande problema” di Gaeta “la mancanza di democrazia”: “Una città – scrive – in cui praticamente non è possibile in alcun modo conoscere come stanno veramente le cose nei vari ambiti della amministrazione, in cui il dibattito politico si può dire che non esista, visto che alle domande poste alla giunta o al Sindaco non si ottiene mai alcuna risposta: che non viene data voce quindi all’intero arco politico ma solo ad una parte. Tutto questo crea una visione parziale, orientata, distorta della realtà. Dopo questi mesi di consiliatura, questa è la conclusione che si può trarre sulla base delle tante interrogazioni presentate a cui non abbiamo avuto alcuna risposta, delle tante domande poste in favore dei cittadini in consiglio comunale e a cui nessun chiarimento è stato dato. Un completo disprezzo delle regole, un senso di mancanza di rispetto dei ruoli, della pluralità di vedute, dei diritti dei cittadini alla conoscenza e alla trasparenza, dei doveri degli amministratori. E tutto questo avviene anche a dispetto dei tanti solleciti inviati ai diretti interessati ma anche al Segretario generale che dovrebbe garantire il rispetto delle regole sancite dal Regolamento e dallo Statuto comunali ma io direi del nostro stesso ordinamento democratico”.

La consigliera Sabina Mitrano avanza alcuni esempi. Sugli interrogativi posti sulle voci di bilancio in cui sono stati evidenziati tanti aumenti su spese istituzionali e diminuzioni sui servizi sociali o scolastici, “non si è avuto alcun riscontro da luglio” – è palese la polemica a distanza con l’assessore al ramo Lucia Maltempo. “Alle domande poste sullo stato attuale e sul futuro del cimitero nessun riscontro da dicembre – aggiunge l’ex candidato a sindaco del Pd e di Gaeta Comunità di valore – Delle relazioni tecniche richieste durante l’ultimo consiglio comunale per capire lo stato dei lavori fermi da mesi presso il Molo Santa Maria, alla scuola Conca o alla Gran Guardia nemmeno l’ombra. Si tratta di un consiglio, quest’ultimo – ricorda la professoressa Mitrano – in cui sono emerse notizie preoccupanti sia sull’intervento alla scuola di via dei Frassini sia sul Molo Santa Maria in cui i lavori sono partiti senza autorizzazione del Genio civile e quindi senza copertura del finanziamento. Ma niente è accaduto in seguito a ciò”.

Insomma è complicato operare “in questo contesto, in cui qualunque tentativo di capire, di difendere i diritti o di arginare i disagi delle persone viene completamente ignorato. Come si può in questa situazione garantire il rispetto dei diritti di tutti, della pluralità delle voci e delle opinioni, del diritto delle persone alla trasparenza e alla conoscenza delle cose a 360 gradi? – conclude la consigliera Mitrano facendo fatica a nascondere la propria personale rassegnazione – Se a questo aggiungiamo che lo stesso consiglio comunale viene ripreso con audio e video pessimi e dopo pochi giorni il video scompare completamente, ci domandiamo se la città possa avere davvero una visione reale e realistica delle scelte e delle azioni amministrative e non una visione parziale che certamente favorisce chi sta al governo cittadino ma è assolutamente contraria alle norme della stessa democrazia e del sano dibattito istituzionale”.