Ventotene / “Un altro ferragosto”, primo ciak sull’isola pontina del sequel di “Ferie d’agosto”

VENTOTENE – Una coppia di sposi che esce dalla chiesa di Santa Candida dopo essere diventati marito e moglie. E che coniugi: Christian De Sica e Sabrina Ferilli. Dovrebbe essere questa la prima scena che sarà girata martedì 25 aprile di “Un altro ferragosto”, il sequel di “Ferie D’Agosto” che vede mobilitata l’intera comunità di Ventotene in vista dell’inizio delle riprese. Il primo ciak ci sarà – come detto – il giorno della ricorrenza della Liberazione e, più precisamente, in piazza Chiesa dove il regista Paolo Virzì darà simbolicamente il primo colpo di manovella. Il raffinato regista livornese si trova a Ventotene almeno da una settimana e ha scelto come suo quartier generale l’hotel Mezzatorre in piazza Castello. Virzì con i suoi più stretti collaboratori (spicca tra questi la bravissima scenografa Sonia Peng) sta mettendo a punto la macchina organizzativa del film che, dopo 28 anni, ha la pretesa di ripetere le gesta, vincenti, di “Ferie D’Agosto” che contribuì all’epoca – il film uscì nelle sale due anni più tardi – a rilanciare una nuova veste di Ventotene sul piano turistico.

Virzì attende nelle prossime ore l’arrivo, via Formia, dei principali protagonisti di un cast che si preannuncia di altissimo livello artistico. Oltre a De Sica (che pernotterà presso l’hotel Mezzatorre dell’imprenditore Pietro Pennacchio) e a Ferilli (ospite di alcuni amici presso un’abitazione top secret in via degli Olivi), sono attesi anche Silvio Orlando, Rocco Papaleo e Laura Morante e soprattutto quelle comparse che la produzione, la Lotus Production e la Leone Film Group Company, in stretta collaborazione con la Latina Film Commission, ha individuato subito dopo Pasqua in due selezioni promosse presso l’ecoalbergo “Approdo di Ulisse” in via Appia a Scauri e presso il Palamarina di Gaeta.

Nel cast de “Un altro ferragosto” ci saranno molti degli attori del favoloso cast del 1995 di “Ferie d’agosto”. Fanno eccezione due dolorose assenze, quelle di Piero Natoli (Marcello) e del grande Ennio Fantastichini (Ruggero), prematuramente scomparso quest’ultimo nel 2018 a causa di una fulminante leucemia. Sicuramente “Ferie d’agosto” è stato il film meno autobiografico di Virzì rispetto alle ambientazioni toscane dei primi “Ovosodo” e “La Bella vita” e, confrontandosi con il genere della commedia italiana, infila qua e là notazioni personali come la connotazione politica dei suoi personaggi . Nel film che ha contribuito oltre un quarto di secolo fa a rilanciare Ventotene negli più importanti canali italiani di promozione turistica, le protagoniste furono due famiglie romane decisamente contrapposte.

La vacanza era l’elemento narrativo comune denominatore con sullo sfondo un’amarezza di sfondo ed un sottotesto politico. Virzì si è sforzato a far ridere il suo pubblico ma delineò un ritratto feroce dell’Italia anni ’90, forse più disillusa ma non meno cialtrona del decennio precedente. La forte connotazione politica dei personaggi (Silvio Orlando) era un giornalista o almeno un collaboratore dell’Unità. Faceva parte di quella sinistra dolente, dal passato lievemente fricchettone, e tutto sommato benestante (anche perché negli anni ’90 gli operai non andavano in vacanza a Ventotene) e gli extracomunitari – l’argomento dell’immigrazione clandestina e dell’accoglienza era stato drammaticamente profetizzato da Virzì – ci arrivavano solo per svolgere lavori umili come quello dell’ambulante. In quella pellicola i Molino erano personaggi sfaccettati, contradditori, in crisi: i loro vecchi valori erano messi in discussione dal mondo e, in primis, dalla loro coscienza. Non sapevano chi erano, da dove venivano e dove stavano andando. I Mazzalupi, la famiglia romana rivale, lo sapevano invece benissimo. Erano danarosi e benestanti, venivano dalla terra dei ‘burini’ e non avevano nessuna intenzione di tornarci.

I correttivi, per non mettere tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra, furono i personaggi di Marcello (Piero Natoli) e di Marisa (Sabrina Ferilli): insediata dal cognato Ruggero (il compianto Ennio Fantastichini) è la vittima sacrificale, uno dei due personaggi sui quali il film invitava a commuoversi. Paolo Virzì ha deciso di girare a Ventotene “Un altro ferragosto” per ripetere quel gioco di squadra che costituì il “quid” vincente delle “Ferie d’agosto” di 28 anni fa. Sembra ieri…

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