Sud Pontino / Via Appia patrimonio dell’Unesco, a Roma la firma del protocollo per la candidatura

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Era adeguatamente rappresentato martedì mattina il mondo politico istituzionale del sud pontino alla firma che, attesa da decenni, potrebbe sviluppare importantissime prospettive in chiave turistica ed economico-occupazionale: la sottoscrizione del protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina viarum”, per l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’importanza dell’evento è stata sottolineata dalla partecipazione, presso le Terme di Diocleziano a Roma, dei sindaci di Gaeta e di Minturno, Cristian Leccese e Gerardo Stefanelli (quest’ultimo anche nella veste di Presidente della Provincia di Latina), dei vice sindaci dei comuni di Formia e Fondi, Giovanni Valerio (riveste anche l’incarico di assessore al turismo) e Vincenzo Carnevale, l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Itri Gabriella Dragonetti e, per conto dell’ente Parco Riviera di Ulisse (dopo le dimissioni della presidente Carmela Cassetta perché impegnata alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio prossimi), del direttore amministrativo Oreste Luongo e del responsabile dell’area tecnica Andrea Di Biase. C’era anche il direttire del Parco regionale dei Monti Aurunci, Giorgio De Marchis.

Quello vissuto alle Terme di Diocleziano è stato un evento per certi versi storico in quanto il progetto, promosso dal Ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. Si tratta di rilanciare l’importanza, storica e culturale della strada Appia, la “Regina Viarum”, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi (inclusa la variante Traianea, che rappresenta non solo il prototipo dell’apprezzato sistema viario romano, ma è anche un simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Per sostenere la candidatura dell’Appia ad entrare nell’elenco del Patrimonio mondiale dell’Unesco il Ministro della cultura, in stretta collaborazione con i comuni e gli enti parco coinvolti – hanno sottolineati i rappresentanti delle amministrazioni di Fondi, Formia, Gaeta e Minturno oltre che dell’ente Parco Riviera d’Ulisse – sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di significative evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso dell’antica via Appia con l’obiettivo di coniugare – hanno detto Carnevale, Valerio, Leccese, Stefanelli, Dragonetti, Luongo e Di Biase – le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importantissimo patrimonio con lo sviluppo sostenibile del territori coinvolti per rafforzare l’offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne” Alla cerimonia di martedì mattina sono intervenuti, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato al MiC, Giancarlo Mazzi (il ministro Gennaro Sangiuliano era impegnato a Pompei per la riapertura della Casa dei Vettii”; il Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Monsignor Pasquale Iacobone; il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; quello della Ragione Basilicata, Vito Bardi; il Presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Gli interventi sono introdotti dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni, e dai saluti del direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger. Dopo la valutazione del consiglio direttivo della commissione nazionale italiana dell’Unesco, il dossier scientifico, accompagnato dal piano dei gestione del sito, sarà inviato a Parigi per il definitivo esame della richiesta.

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