Formia / Olimpiadi Parigi 2024: una nuova sfida organizzativa per il manager Enzo Bartolomeo

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FORMIA – Vincere e primeggiare ai Giochi Olimpici presuppone anche dotarsi di una valida organizzazione prima che inizi una gara o una prestazione. C’è il nome di un manager di Formia nella speciale lista approntata dal presidente del Coni Giovanni Malagò per dare manforte agli atleti azzurri che tra meno di due anni saranno protagonisti alle Olimpiadi di Parigi 2024. Si tratta di Enzo Bartolomeo chiamato a far parte di nuovo di una “squadra” in cui ha meritato di appartenere per i loro ruoli svolti nelle ultime due edizioni delle Olimpiadi estive a Rio de Janeiro e a Tokyo nel 2016 e nel 2021, in quelle invernali dello scorso anno a Pechino e , lo scorso giugno, in occasione dei 19° Giochi del Mediterraneo ad Orano, in Algeria.

L’occasione è stato un forum che ha visto, organizzato presso il centro di preparazione olimpica dell’Acquacetosa di Roma dal Coni e da diverse federazioni sportive nazionali, è stato riservato nello specifico ai Segretari Generali, ai dirigenti, ai direttori e ai commissari tecnici, come detto, delle varie federazioni. C’era, tra questi, anche il formiano Enzo Bartolomeo che alle Olimpiadi di Tokyo per via delle limitazioni anti Covid svolse una mansione strategicamente fondamentale alla testa dell’organizzazione della spedizione italiana: dalla gestione degli arrivi e partenza degli atleti e dei dirigenti azzurri al loro trasferimento, “maniacale”, dal centro pre olimpico al villaggio e nei vari campi di gara. Per Enzo Bartolomeo quella giapponese fu una grande responsabilità dovendo gestire, sul piano amministrativo, una comitiva che, non potendo effettuare visite ed escursioni extra sportive per via della Pandemia, era stata chiusa in una “bolla sanitaria”.

Movimenti ridotti all’osso e, soprattutto, contingentati, per qualche riguarda gli atleti qualificati, in un fazzoletto di poche ore. E il manager formiano lo sapeva: chi sgarrava avrebbe dovuto pagare multe salatissime al governo nipponico. Ora Bartolomeo insieme ad Elisa Santoni ha illustrato ai rappresentati di 31 delle 32 Federazioni Olimpiche presenti a Parigi, rispettivamente gli accrediti e il programma sportivo, il programma ticketing e l’hospitality.

“Parigi è molto semplice, ma per altri versi molto complicata – ha commentato il manager formiano del comitato nazionale olimpico – Rispetto a Rio 2016 e Tokyo 2020 è più semplice dal punto di vista organizzativo, ci alleneremo a casa nostra, ma rispetto alle altre Nazioni siamo tutti nella stessa barca a livello tecnico. In questa che sarà, speriamo, la prima Olimpiade post covid occorre quindi prestare molta attenzione al livello tecnico. L’orientamento del Coni è quello di andare a Parigi quanto prima con i vari direttori tecnici e sportivi in modo da aver un quadro esauriente di quello che sta succedendo”. Il Coni effettuerà quest’azione di screening con l’apporto di alcune sue articolazioni, l’Istituto di Medicina dello Sport con la sua area Olimpica e l’Istituto di Scienza.

A illustrare nel meeting dell’Acquacetosa i campi di gara e la disposizione dei Villaggi Olimpici è stato il responsabile della Preparazione Olimpica del Coni, Alessio Palombi. “Ventuno sport saranno nel raggio di 10 km dal Villaggio, nei luoghi più iconici della città – ha evidenziato il manager di Vallecorsa -. Gestire la delegazione all’interno di una città che vivrà la sua quotidianità necessita quindi di un’organizzazione perfetta, molto simile a Londra ma più esasperata. Dovremo quindi ripensare le nostre modalità di spostamento, affidandoci ai mezzi pubblici e del comitato organizzatore”.

Giampiero Pastore, responsabile dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, ha invece introdotto la nuova struttura sanitaria targata del comitato olimpico: “Siamo in una fase completamente nuova – ha detto -. L’unione dell’Istituto di Medicina con l’Istituto di Scienza è di fondamentale importanza. In un certo senso si ritorna al passato e daremo un servizio completo a 360 gradi. Vogliamo venire incontro a tutte le vostre esigenze, in modo da arrivare a Parigi con una condivisione completa del percorso”.

Nulla sarà lasciato al caso, anche dal punto di vista climatico grazie alla collaborazione con il professor Alessandro Pezzoli del Politecnico di Torino. “Il clima influenza la salute umana e quindi la prestazione sportiva – ha spiegato il ricercatore – L’obiettivo del Politecnico Torino è di andare a definire le situazioni climatiche più probabili dell’area parigina”.