Isole pontine / Acqualatina, nuovo appalto per il trasporto dell’acqua potabile a Ponza

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ISOLE PONTINE – Aveva fatto rumore nei giorni scorsi la severa censura dell’Otuc, l’organismo che, raggruppando le più importanti associazioni dei consumatori, aveva chiesto ad Acqualatina di rimodulare l’attuale articolazione tariffaria sull’intero territorio dell’Egato 4 servito dall’ente gestore. I consumatori avevano responsabilizzato l’immobilismo e i veti delle amministrazioni comunali di Ponza e Ventotene per i ritardi che hanno caratterizzato l’installazione dell’impianto di dissalazione a Ventotene e per il mancato inizio dei lavori per la realizzazione dell’analogo impianto a Ponza.

Secondo l’Otuc non è giusto che, a causa dei ricorsi prodotti a Ponza per la realizzazione dell’impianto di dissalazione, i costi per l’approvvigionamento idrico della principale isola pontina debbano essere estesi a tutti gli utenti dell’ex Ato 4. Ponza, a differenza di Ventotene, non ha ancora un impianto di dissalazione, ne consegue che il gestore deve spendere circa 6 milioni di euro l’anno per il trasporto dell’acqua da Napoli a Ponza. Questi costi hanno fatto aumentare le bollette di circa il 4% ma – secondo l’Otuc – e ad essere interessata, suo malgrado, è l’intera utenza.

A Ponza la situazione, dopo gli ultimi pronunciamenti della magistratura amministrativa a favore di Acqualatina, pare essere destinata ad aprire il cantiere nella zona scelta per la costruzione dell’impianto di dissalazione ma l’ente gestore è stato “costretto” a rimettere a gara il servizio di trasporto via mare di acqua potabile sulla principale isola pontina. Si tratta di un’attività storicamente svolta da Vemar, una joint venture tra le compagnie Vetor e Marnavi attiva non solo nel Lazio ma storicamente anche nei collegamenti verso le isole minori siciliane. Diversi gli elementi rilevanti del nuovo appalto. Rispetto al precedente, che risale al 2020, questo non coprirà infatti la vicina isola di Ventotene, mentre la sua durata è stata fissata in 24 mesi e il budget stanziato è di 12.267.920 milioni (dei quali 4.907.168 per la manodopera), per un importo annuale ‘a misura’ dunque pari a 6.133.960 euro (contro i 4,5 milioni del bando del 2020, che prevedeva però un contratto di durata annuale, prorogabile di 12 mesi).

Interessante però anche notare, di rimando, che nel bando pubblicato ora si stima una fornitura annuale di 440mila metri cubi di acqua, contro i 425mila della procedura precedente. Il termine per la presentazione delle offerte, infine, è fissato al prossimo 11 novembre.