Latina / Inchiesta “Status quo”, processo al via il prossimo 18 novembre

Cronaca Latina

LATINA – Saranno giudicati dal Gip del Tribunale di Roma con il rito abbreviato – il processo prenderà il via il 18 novembre prossimo – sei dei sette indagati destinatari lo scorso 20 aprile di altrettanti provvedimenti cautelari nell’ambito dell’inchiesta “Status quo” che, partendo dalla gambizzazione del tabaccaio Marco Urbani avvenuta nell’agosto 2014 tra via dei Mille e viale Vittorio Veneto a Latina, ha permesso di fare luce su una serie di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti nel capuologo pontino. Lo hanno chiesto, al termine dell’udienza preliminare, le difese di Angelo Travali, della sorella Valentina, della madre Maria Grazia Di Silvio, di Guerrino Di Silvio, di Gianluca Campoli e Mohamed Jandoubi.

Quest’ultimo, secondo le risultanze investigative dei Carabinieri condivise dai Pm della Dda capitolina, è ritenuto l’esecutore materiale della gambizzazione di Urbani che sarebbe stata sollecita da Travali, ora sotto processo, inisieme a Jandoubi, con le ipotesi di reato di lesioni aggravate dalla premeditazione e da modalità mafiose. L’inchiesta “Status quo” fa leva anche sulla capillare attività di spaccio che sarebbe stata gestita da un organizzazione subentrata a quella che faceva leva, prima degli arresti, sulla famiglia Di Silvio. Alla sua testa c’era inizialmente Giuseppe Travali, sostituito, dopo la sua morte, dalla famiglia Valentina.

Le accuse che le vengono mosse sono pesanti: avrebbe acquistato lei stessa la droga, cocaina soprattutto, che, attraverso una collaudata rete di pusher con tanto di compiti e ruoli, sarebbe stata spacciata tra i palazzoni del quartiere Q 4. Il settimo indagato, con la sola accusa di spaccio, è Maurizio De Belli. La sua difesa ha evidenziato come il reato prospettato sia di competenza del giudice monocratico e, pertanto, il processo con il rito ordinario inizierà il prossimo 27 ottobre davanti il giudice Simona Sergio del Tribunale di Latina