SUD PONTINO /LATINA – La stima è carente per difetto e piovono subito le polemiche. L’assemblea dei sindaci dell’ex Ato 4 entro la fine di aprile dovrà approvare un aumento del canone idrico per l’annualità 2022-23 pari al 20%. Lo ha annunciato il neo presidente della Provincia di Latina e della stessa conferenza dei sindaci dei comuni dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli a margine della seduta di venerdì chiamata ad illustrare alcuni progetti per il recupero delle dispersioni idriche lungo le reti di Acqualatina utilizzando fondi del Pnrr ed ad approvare la composizione – vi fanno parte i sindaci dei comuni di Latina, Bassiano, Norma, Cisterna, Fondi, Formia, Terracina e Amaseno – dell’ufficio di presidenza della stessa conferenza.
L’anticipato ritocco delle bollette è stato quantificato innanzitutto per l’aumento del costo dell’energia stimato in circa 9 milioni di euro rispetto al 2019-2020 come conseguenza delle decisioni del Governo. Un ulteriore fattore di aggravio è costituito dalla sentenza della Corte d’Appello che, dopo anni, ha chiuso la datata controversia tra l’Ato 4, Acqualatina e i Consorzi di Bonifica. Quest’ultimi dovranno essere risarciti per circa 12 milioni di euro da spalmare in alcune annualità. L’aumento del canone idrico è stato giustificato anche per un vecchio debito di Acqualatina, per un importo di 2 milioni e 850mila euro, nei confronti di alcuni comuni, di ben 13 milioni nei confronti della Provincia di Latina e di 4 milioni 300mila nei confronti della Segreteria Tecnica Organizzativa. Insomma si tratta di un buco vortiginoso nei confronti del quale esiste – secondo il presidente Stefanelli – una morosità, contabilizzata al 31 dicembre scorso, degli utenti per un astronomico importo di 157 milioni di euro: il 56% è concentrato nei comuni di Latina, Aprilia, Anzio e Nettuno. Il credito è attribuibile per il 47% a utenze domestiche, per il 19% ad utenze commerciali e per il 19% a utenze a uso domestico promiscuo e non residenziale. Il restante 15% è suddiviso tra uso pubblico, attività artigianali, attività Agricole.
Questi buchi di bilancio sono stati subito stigmatizzati dal presidente della Confconsumatori provinciale di Latina Franco Conte: “Queste spese saranno spalmate per anni sulle bollette degli utenti nonostante le evidenti carenze di gestione che di fatto le hanno generate e le evidenti carenze di controllo pubblico su tali inefficienze. Non si comprende come per errori di gestione dell’imprenditore privato (Acqualatina) questo, diversamente da quanto accade per qualsiasi altro imprenditore, non debba farsi carico del rischio d’impresa e dei propri errori e debba invece scaricarli, con il beneplacito della parte pubblica, su tutti gli utenti”.
La conferenza dei sindaci dell’Ato 4 è tornata a riunirsi per la prima volta senza intoppi dopo la polemica e contestata “cacciata delle associazioni” dalla scorsa assemblea e la successiva lettera di protesta e richiesta di intervento inviata al Prefetto di Latina. Per l’avvocato Conte il presidente della provincia di Latina e presidente della Conferenza dei Sindaci Ato4 Stefanelli ha finalmente “compreso di aver posto in essere, con la cacciata delle associazioni, un atto grave oltreché censurabile. Nella conferenza indetta per venerdì, seppur all’ultimo momento e con notevoli inconvenienti tecnici, è stata disposta la diretta streaming. La Confconsumatori Latina, pur avendo ricevuto il link diretto per l’accesso alla riunione e visti i gravi episodi censurati, ha ritenuto di non accedervi direttamente ma di partecipare come tutti i cittadini alla diretta streaming e confida che non si verifichino più episodi di limitazione dell’obbligo di pubblicità delle assemblee “.
Nel merito ecco le censure della Confconsumatori. I 18 milioni di euro di aumenti per maggiori costi (principalmente costi energetici) “lieviteranno” ancor più se si continua a mantenere una dispersione idrica di oltre il 70%. Acqualatina deve versare ai consorzi ben 14 milioni di canoni “nonostante il gestore abbia chiuso per vari anni i propri bilanci in utile, non ha provveduto a versare alle rispettive scadenze e ovviamente senza che questo abbia trovato la minima censura della parte pubblica (i sindaci)”.
Per quanto riguarda i 12 milioni che Acqualatina deve versare alla Provincia di Latina “pensiamo – ha aggiunto il presidente Conte – che la stessa Provincia potrebbe utilizzarli per aumentare la quota di bonus sociale previsto dalla normativa dell’Arera. Il bonus sociale idrico è una misura volta a ridurre la spesa sostenuta per la fornitura idrica dai nuclei familiari in condizioni di disagio economico o fisico. Sono stati gradualmente introdotti nel corso degli anni dalla normativa nazionale e successivamente attuati con provvedimenti di regolazione dell’Autorità. Questa normativa nazionale non vieta la possibilità di ulteriori misure di sostegno decise dagli enti territoriali e pertanto pensiamo che in questo momento storico sia importante un segnale di questo genere e che la Provincia di Latina possa utilizzare questi 12 milioni di euro per incrementare il bonus sociale idrico. Già prima che il settore divenisse di competenza dell’Arera, la Provincia di Latina (uno dei pochi esempi in Italia) prevedeva con fondi propri delle importanti agevolazioni a favore degli utenti idrici più deboli” – ha concluso l’avvocato Conte.