MINTURNO – Dopo la Confconsumatori provinciale e l’associazione dei pendolari, anche i comuni di Mondragone, Sessa Aurunca, Cellole e Galluccio hanno elevato la loro protesta nei confronti dell’amministrazione comunale di Minturno che con una delibera di Giunta aveva raddoppiato il costo annuo dell’abbonamento per i parcheggi a pagamento per i residenti e soprattutto ha quadruplicato quello per i pendolari residenti fuori regione. E hanno espresso il loro disappunto i sindaci di quei territori, lungo la riva sinistra del Garigliano, che da anni utilizzano la stazione ferroviaria di Minturno-Scauri per i collegamenti su ferro.
L’hanno fatto in un documento congiunto in cui, facendosi portavoce dei disagi e delle lamentele dei rispettivi pendolari, hanno chiesto al sindaco Gerardo Stefanelli di congelare l’aumento tariffario deliberato dalla Giunta e di applicare per i viaggiatori provenienti dalla provincia di Caserta le stesse tariffe deliberate per i residenti nei comuni limitrofi a Minturno, Spigno Saturnia e Castelforte. Se venisse attuato, questo comporterebbe la riduzione a 100 euro annuali del costo dell’abbonamento contro i 400 attualmente previsti.
I sindaci dei comuni dell’alto casertano hanno fatto rilevare al sindaco Stefanelli una circostanza indiscutibile: se la stazione ferroviaria di Minturno Scauri ha acquisito un ruolo strategico nell’ambito del sistema ferroviario della “direttissima Roma-Napoli” lo deve grazie al suo utilizzo dei pendolari che, provenienti dalla vicina provincia di Caserta, sono ora i destinatari di un autentico salasso. I viaggiatori residenti nei comuni lungo la riva sinistra del Garigliano preferiscono prendere il treno dalla stazione di Minturno semplicemente sono previsti maggiori e più frequenti collegamenti con Roma. Trattandosi di uno parcheggio laziale gli stessi viaggiatori possono sottoscrivere un abbonamento integrato (treno più mezzi pubblici di superfice e di Metropolitana) per gli spostamenti dentro Roma con un innegabile risparmio dei costi.
