Latina / Elezioni2021: affluenza alle urne, la panoramica dei dati in tutta la provincia

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LATINA – La bella ed estiva giornata di sole, la possibilità di votare in due giorni sino alle ore 15 di lunedì 4 ottobre o, più semplicemente, uno scarso interesse nei confronti dell’offerta politica proposta all’elettorato nei singoli 12 comuni della provincia di Latina chiamati ad eleggere i rispettivi sindaci e a rinnovare i propri consigli comunali? E’ iniziato in queste ore un dibattito finalizzato ad individuare la causa o le cause che hanno provocato una drastica flessione dell’affluenza alle urne.

In provincia di Latina erano chiamati complessivamente alle urne 252.287 cittadini. Di loro solo il 16,01% aveva votato alle ore 12, il 38,92% alle ore 19 e, a conclusione del primo giorno di voto alle 23, il 48,30% quando alla stessa ora nell’ultimo elettorale amministrativo il riscontro provinciale complessivo fu del 69,30%.

Nel territorio pontino i riflettori sono puntati soprattutto sul comune di Latina dove gli aventi diritto alle urne sono 106.803 cittadini ma anche qui c’è stato un preoccupante crollo della partecipazione popolare: alle ore 12 l’affluenza era stata del 16,05 % (pari a 17.141 votanti), alle ore 19 del 37,27 % (pari a 39.810 votanti) mentre a conclusione dei seggi era andato a votare soltanto il 46,06 % degli aventi diritto. Alla stessa ora delle elezioni amministrative del 2016 che poi incoronarono al ballottaggio Damiano Coletta si recarono nei seggi del capuologo pontino il 70,15% del corpo elettorale, quasi il 25% in più, uno latinense su quattro.

Nei comuni medio grandi il crollo è stato vistoso. Capeggia questa classifica Formia dove è andato a votare soltanto il 47,37% del corpo elettorale avente diritto e, dunque, 33.125 cittadini. Alla stessa ora dell’ultima consultazione elettorale (quando si votava in solo giorno) – era il 10 giugno 2018 – votò il 64,80% degli aventi diritto, dunque un crollo del 17% che non lascia ben sperare per un difficile recupero in una giornata lavorativa quale si preannuncia quella di lunedì 4 ottobre.

Ancora peggiore il dato di Minturno dove il 20% degli aventi diritto è rimasto lontano dalle urne rispetto al dato delle elezioni amministrative del 2016 quando si poteva anche in quella circostanza in una sola giornata. A Minturno ha votato alle ore 23 il 48,37% dei cittadini quando il dato di cinque anni fa alla stessa ora fu del 68,60%. Avvisaglie preoccupanti, a tal riguardo, si erano registrate alle ore 12 di domenica (16,40%) e alle ore 19 (38,39%).

Due comuni di medio-alta fascia sono tornati a votare anticipatamente rispetto alla conclusione naturale della consiliatura ed i cittadini, evidentemente,  hanno stigmatizzato l’incapacità di politica di guidare i comuni di Sezze e Cisterna. Nel centro più importante della fascia lepina il crollo dell’affluenza è stata del 19% rispetto all’ultimo turno amministrativo svolto nel 2017: 46,23% rispetto al 67,13% di quattro anni fa. L’affluenza delle ore 12 (11,85%, la più bassa a quell’ora sull’intero territorio provinciale) e quella delle ore 19 (34,92%) non ammettono interpretazioni alternative

A Cisterna le frizioni, pesantissime, nel centro destra che hanno anticipato la prematura scomparsa del sindaco dimissionato Mauro Carturan non sono state gradite dall’elettorato. Alle 23 del 3 ottobre è andato a votare il 50,62% contro il 66,73% del giorno della vittoria del più volte sindaco centrista di Cisterna.

Pontinia e Priverno sono andate al voto con due sindaci in carica e, nonostante ciò, l’affluenza non ne ha risentito positivamente . Tutt’altro. Nel primo centro, guidato dall’attuale presidente Dem dell’amministrazione provinciale di Latina Carlo Medici,il crollo della partecipazione elettorale è stata anche qui del 19%: 55,11% contro il 74,51% di cinque anni fa. Anche a Priverno un dato fotocopia: 55,55% contro il 76,52% del turno elettorale del 2016.

Chi pensava che l’affluenza nei piccoli centri andasse in controtendenza è stato clamorosamente smentito. L’andamento ‘migliore” è stato registrato a Castelforte dove i cittadini non hanno gradito una brutta campagna elettorale, a dir poco velenosa . Ha votato alle ore 23 solo il 54,87% degli aventi diritto quando alle 23 delle amministrative vinte nel 2016 dal sindaco e futuro consigliere provinciale del Pd si recarono il 70,60% dei castelfortesi aventi diritto. Un abisso.

Stesso cliche poi a Norma (59,85% contro il 78,86% del 2016) e a Itri, la cui comunità è stata chiamata ad eleggere un nuovo sindaco quando l’uscente, Antonio Fargiorgio, è stato sfiduciato nelle battute conclusive della consiliatura. L’affluenza finale cinque anni fa fu del 66,03% , alle ore 23 del 3 ottobre del 47% tondo tondo.

Infine Sperlonga dove per la prima volta i candidati sindaco sono stati tre a differenza dei tradizionali due. E all’ombra della torre Truglia la disaffezione è stata palese: il 52,91% contro il 75,85% alla conclusione delle urne cinque anni. Eppure l’inizio delle operazioni elettorali era stato promettente – 28,52%, il miglior dato per quanto riguarda l’affluenza alle urne alle ore 12 su scala provinciale – ma moltissimi sperlongani hanno preferito fare altro, magari godere un’altra bellissima domenica al mare.