Terracina / Lussuosa limousine in giro di notte nel centro senza autorizzazione, scattano le indagini

Cronaca Terracina

TERRACINA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia e la stessa amministrazione comunale di Terracina hanno avviato distinti accertamenti per accertare eventuali responsabilità su quanto è avvenuto nella tarda serata di mercoledì in piazza Garibaldi, in pieno centro urbano. Davanti agli occhi increduli di moltissimi turisti e residenti, una lussuosissima e fotografata limousine, con musica ad alto volume e persone in evidente stato di ebbrezza, è salita sul marciapiede della stessa piazza.

Il comune di Terracina ha smentito di aver rilasciato alcuna autorizzazione per il transito e la sosta dell’Hummer versione limousine che – secondo quanto confermato – sarebbe stata noleggiata da un’attività della zona quale forma di regalo per un conoscente che festeggiava il compleanno. Sono stati vissuti alcuni momenti di tensione quando in piazza Garibaldi sopraggiungeva l’assessore Emanuela Zappone per verificate quanto stava incredibilmente avvenendo e chiedere l’intervento dei Carabinieri del Capitano Francesco Vivona.

L’amministratrice – secondo quanto ha reso noto il comune di Terracina – è fatta oggetto di insulti ed intimidazioni da più persone partecipanti alla festa in salsa hollywodiana mentre la limosine riusciva, dopo alcuni minuti, a far perdere inizialmente le proprie tracce per essere poi rintracciata ancora a Terracina. Il caso non tardava a scoppiare. Se le indagini dei Carabinieri potrebbero conoscere importanti e clamorosi sviluppi – i promotori della festa venivano individuati grazie a numerose testimonianze e al sistema di videosorveglianza comunale installato in Garibaldi – l’avvocatura del Comune di Terracina non esclude di presentare una denuncia penale nei confronti dei responsabili della movimentata sera con l’ipotesi di aver messo a repentaglio l’incolumità pubblica.

Uno dei promotori della festa – secondo il comune di Terracina – avrebbe sventolato un foglio spacciandolo per autorizzazione quando si trattava invece della semplice richiesta che, nel frattempo, era stata respinta.