Gaeta / Vendita piazzale dell’ex stazione, Mitrano: “Eravamo all’oscuro di questa operazione immobiliare”

Gaeta Politica

GAETA – Sulla vendita da parte del Consorzio industriale del sud pontino del manufatto, che ospitava gli uffici dell’ex stazione ferroviaria e di parte del piazzale antistante, di circa 2737 metri quadrati, vada compiuta un’operazione verità e trasparenza. Senza “se” e senza “ma”.

Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, dopo la severa e clamorosa interrogazione scritta presentata venerdì scorso in occasione della conferenza dei capigruppo dal consigliere di minoranza Franco De Angelis e inviata ai vertici e a tutte le articolazioni dell’amministrazione comunale, ha condiviso ora la proposta del presidente Luigi Caetani di convocare la prossima settimana, forse già lunedì o primancora venerdì 10 luglio, la commissione trasparenza del comune. “E’ giusto che le minoranze e l’opinione pubblica sappiano – ha detto il sindaco Mitrano – che il comune di Gaeta questa operazione immobiliare l’ha dovuta solo subire. Il piazzale dell’ex stazione ferroviaria è parte integrante di due progetti di sviluppo economico: la riattivazione dell’ultimo tratto della ferrovia per Gaeta ed il recupero urbanistico e funzionale dell’ex ex vetreria Avir”.

Il consigliere De Angelis aveva manifestato delle perplessità, invece, sul fatto che il comune di Gaeta, già prima della manifestazione pubblica dell’11 giugno a cui aveva partecipato il presidente della Regione Lazio e segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti per l’avvio dei lavori di riattivazione dell’ultimo tratto dell’ex Littorina, non sapesse nulla della vendita da parte del consorzio industriale del sud Pontino dei 2757 metri quadrati del piazzale e dell’ex stazione ferroviaria alla favore di una società costituita il 7 settembre 2018 e registratasi una settimana più tardi pressola Camera di Commercio di Latina. Si tratta dell’“Immobiliare Cavour” che, formata da due soci, Edoardo Panzini e la moglie Fabrizia Conte,entrambi di 54 anni, residenti in via Canada 20 a Gaeta, avevano formalizzato il 15 gennaio scorso il rogito davanti il notaio Fabrizio Cappuccio di Roma per un importo di 409 mila grazie ad un mutuo stanziato dalla filiale di Velletri della Banca Popolare del Lazio.

Mitrano ha ribadito, ancora una volta, giurando e spergiurando, di essere stato sinora all’oscuro di questa operazione di vendita nel cuore di Gaeta. E plaudendo alla “signorilità e correttezza del consigliere De Angelis, è arrivato ad accusare il Consorzio industriale del sud pontino, guidato dall’avvocatore formiano Salvatore Forte, Forza Italia come lui, di “grave scorrettezza istituzionale”. Quest’ultimo ente, respingendo le insinuazione del consigliere interrogante, ha affermando di aver pubblicato un avviso pubblico il 29 giugno 2018 annunciando di voler mettere in vendita beni di sua proprietà a Formia e a Gaeta.

E se la Giunta Mitrano, avesse voluto avrebbe potuto partecipare. Perchè non l’ha fatto? L’avviso pubblico, accompagnato da uno stringato e superficiale disciplinare, riportava, oltre ai nomi dei comuni, soltanto gli importi del beni 150.900 euro per quello di Formia e 409mila euro per il “casotto” e di parte del piazzale Mazzini, quello dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta disciplinato come area “S” (destinato a ospitare edifici scolastici) dal preistorico e tuttora vigente piano regolatore approvato nel 1973. Il fabbricato è così articolato: 103 metri qiuadratial piano terra, una centrale termica e cinque vani al primo piano. IlConsind li aveva messi in vendita “perche non sono funzionali all’attività dell’ente” – scriveva nell’avviso di vendita il Rup di cui non si conoscono le generalità. Ma non mancano alcune anomalie procedurali. Il bando è datato il 29 giugno 2018, la società immobiliare “Cavour srl” si è costituita il 7 settembre 2018 con un capitale sociale di 30mila euro, di cui 7500 euro versati.

L’atto pubblico di compravendita è del 15 gennaio 2020,è iscritta un’ ipoteca volontaria per la somma di euro 620 mila euro con un tasso interesse al 1, 35% annuo,per 15 anni, ed un capitale mutuato per 310mila euroi. “Tralascio, essendo “andreottiano”i rapporti politici,personali e familiari..cd congiunti.. di coloro che hanno compiuto questa operazione immobiliare senza l’apporto del comune di Gaeta che continua ad affermare di non sapere nulla- ha tuonato l’ex capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo – Il Consorzio per lo sviluppo industriale del sud pontino ha acquistato dalle Ferrovie dello stato italiane spa il 18 dicembre 2017 la cosiddetta palazzina dell’ex stazione ferroviaria per 296mila euro. Ora l’ha rivenduta ad un prezzo superiore ed è importante che l’amministrazione comunale e i consiglieri comunali, ad accezione del consigliere De Angelis,promotore di giusta richiesta di chiarimenti,prendano posizione su questa vicenda a dir poco grottesca e non chiara neanche per i rapporti istituzionali”. Come poteva sfuggire al comune di Gaeta l’avviso pubblico del Cosind del 29 giugno di due anni fa?

Le dichiarazioni rassicuranti del sindaco Mitrano, secondo il quale il Comune non avrebbe potuto esercitare semmai il diritto di prelazione perché i due beni in vendita non sono demaniali e dunque sottoposti alle prescrizioni della legge 1089 del 1 giugno 1939, hanno poco”rassicurato” le minoranze e durissimo è stato il commento del consigliere Emiliano Scinicariello della lista “Una nuova stagione:” Questa vicenda avrebbe dell’inverosimile, se non fossimo a Gaeta… Nulla di straordinario, sembrerebbe, se…quel terreno retrostante non fosse stato finora adibito a parcheggio gratuito, cioè con “strisce bianche”, benché con obbligo di disco orario una sola ora di permanenza; e sappiamo che ogni Comune è obbligato a lasciare una percentuale di parcheggi gratuiti rispetto a quelli a pagamento (o con “strisce blu”). Dunque, in mano ad un privato, quelle strisce bianche sparirebbero, in danno ai cittadini;… se per realizzare quel parcheggio non fossero stati rimossi il campo da bocce ed il gabbiotto dove passavano le loro giornate gli anziani. Danno sociale verso una categoria troppo spesso dimenticata; … se i lavori di sistemazione del parcheggio retrostante (asfalto) e di riqualificazione del marciapiede antistante l’attività commerciale non fossero stati pagati, neanche troppo tempo fa, dal comune di Gaeta. Potenziale danno erariale; … se nel certificato di destinazione urbanistica quelle particelle non fossero state trattate come terreno agricolo qualsiasi, dimenticando che rappresentano invece area in pieno centro urbano e percorsa da centinaia di macchine al giorno (qua non so se c’è un danno, ma c’è certamente una beffa); … se il prezzo di vendita di tutto quel bene non fosse stato di poco superiore ai 400mila euro, quando solo il parcheggio ne può produrre altrettanti ogni anno… dimenticando che il comune di Gaeta ha finalmente acquisito a patrimonio comunale l’area ex Avir, sta mettendo in bilancio somme per la sua bonifica e riqualificazione, e che dunque quell’area ha un alto valore strategico dal punto di vista dello sviluppo urbanistico ed economico per la città. È vero che il Consind non può far lucro sulle vendite di immobili, ma avrebbe dovuto perlomeno proporre al Comune di Gaeta l’affare, visto che la pianificazione industriale di quella zona passa anche per le scelte amministrative comunali; … se perfino il Presidente del Consind Salvatore Forte non avesse inaugurato – pochi giorni fa, alla presenza del Presidente Zingaretti – proprio lì vicino, la posa della prima pietra dell’ultimo tratto della Littorina, che è ulteriore elemento strategico per la città, pagato con denari pubblici (altro potenziale danno erariale); … se la società acquirente non fosse nata poco prima dell’operazione in questione, e dunque – semmai si volesse considerare “normale” una compravendita di questa natura – non manifesta nel suo storico requisiti peculiari tali da legittimare un’operazione del genere”.

Scinicariello si ferma a questi “se” ma non esclude di “approfondire di qui in avanti altri aspetti, non meno imbarazzanti. Mi chiedo però se questa volta almeno i cittadini di Gaeta si indigneranno! Il Consorzio Industriale aveva dato già prova di essere distratto quando l’Eni mise all’asta un suo importante bene in area retroportuale, cosa che segnalai pubblicamente, e per la quale con altri Consiglieri chiesi un Consiglio Comunale ad hoc, facendo sì che fosse presente nientedimeno che il Presidente stesso del Consind. Oggi il Consorzio Industriale non è spettatore distratto, ma parte attiva di questa operazione incredibile!”. Scinicariello rivela un aneddoto che la dice lunga sui rapporti non facili tra il consigliere De Angelis ed il presidente Forte: “In occasione di quel Consiglio Comunale, quando il collega Franco De Angelis, a cui va tutto il mio apprezzamento, citò una frase di altro ex Consigliere che generò imbarazzo, il Presidente Salvatore Forte urlò alla Presidente del Consiglio “chiama il Maresciallo dei Carabinieri”! Infine mi chiedo se l’Amministrazione Comunale, ed in primis il Sindaco Mitrano sapessero della cosa. In ogni caso, non una bella pagina per l’Amministrazione gaetana”.