Gaeta / Littorina, il piazzale dell’ex stazione ferroviaria è stato venduto a una società immobiliare

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GAETA – L’interessato ha deciso di vestire i panni di Sherlock Holmes alcune ore dopo, l’11 giugno scorso, la visita del presidente della Regione Lazio e segretario nazionale del Partito Democratico a Gaeta. Sotto una leggera ed autunnale pioggia Nicola Zingaretti aveva inaugurato l’”Ostello del Golfo” e ancor prima, in piazza Giuseppe Mazzini, conosciuta a Gaeta come il piazzale della stazione, aveva assistito all’iperfotografata e filmata posa della prima pietra della riattivazione dell’ultimo tratto della dismessa Littorina, l’ex ferrovia Formia-Gaeta.

Il consigliere comunale di minoranza Franco De Angelis, che al Comune di Gaeta ha trascorso molti della sua vita per esservi stato impiegato, ha fatto fatica inizialmente a credere ad una maligna e maliziosa voce: “Tutti pensano che l’area su cui si sta svolgendo la manifestazione sia di proprietà del Consorzio industriale del Sud Pontino. Ma se vuole faccia i dovuti accertamenti – gli ha detto un anziano della zona che un tempo trascorreva in piazza Mazzini molte sue ore in un frequentato bocciodromo – perché quest’area dal 15 gennaio scorso è privata, è di una società immobiliare di Gaeta”. A quelle che inizialmente ha considerato boutade il consigliere De Angelis ha dovuto attribuire una veridicità nel momento in cui ha letto ed è venuto in possesso delle famigerate carte: parte del piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta, di circa 2737 metri quadrati, è stato venduta alla società immobiliare “Cavour attraverso un rogito notarile stipulato il 15 gennaio 2020 presso lo studio del notaio Fabrizio Cappuccio di Roma.

L’affare – perché così va considerato – fu concluso con un importo di 409 mila euro così suddivisi: 311 mila per il fabbricato che ospitava sino al 1981 gli uffici dell’ex stazione ferroviaria, 98mila per il terreno di pertinenza e, esattamente,”l’area del marciapiede davanti all’edificio, i passi carrabili, le aree retrostanti che danno all’interno del piazzale della stazione ferroviaria”. All’atto di compravendita di metà gennaio a Roma parteciparono i vertici e i funzionari del Consorzio Industriale i due soci componenti dell’”Immobiliare Cavour” che ha la sua sede legale presso un’abitazione privata al civico 20 di via Canada,nel quartiere di Monte Tortona a Gaeta. Si tratta dell’azionista di maggioranza (pari al 98%) Eduardo Panzini, di 54 anni, nativo nella capitale del Togo Lomè ma gaetano d’adozione, e della coetanea Fabrizia Conte, residente a Bassano in Teverina, in provincia di Viterno.Hanno fatto nascere questa società, che dovrebbe occuparsi di compravendita, locazione, ristrutturazione e gestione di immobili, il 7 settembre 2018. Il capitale sociale era ed è di 30mila euro soltanto ma di questo imposto fu versato neanche un terzo, 7500 euro. Ma questo poco cambia in questa pirandelliana e misteriosa vicenda in cui la politica sembra essere inerme spettatrice davanti ad un palcoscenico in cui si muovono interessi economici ed affari di non secondaria importanza in città turistica come Gaeta.

Un fatto è certo: l’acquisto fu formalizzato con un contratto di muto stipulato con un istituto di credito di Velletri che, a fronte di un tasso d’interesse annuo di 1,35%, ha formalizzato l’iscrizione di un’ipoteca su un patrimonio immobiliare la cui futura destinazione sembra essere chiara: gli uffici dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta (che in teoria dovrebbero riaccogliere la reclamizzata Littorina) trasformati in una struttura ricettiva (bed & breakfast) mentre parte del piazzale Mazzini, dove al momento la sosta è libera, cambierebbe cromaticamente colore, dal bianco al ..blù. Il consigliere comunale Franco D’Angelis per presentare venerdì nella conferenza dei capigruppo un’interrogazione ha dovuto acquisire una mole di documentazione, la più importante della quale è il certificato di destinazione urbanistica che lasocietàimmobiliare “Cavour” ha chiesto ed ottenuto il 4 dicembre dal comune di Gaeta prima di definire l’acquisto davanti il notaio Capuccio di Roma: le particelle interessate al foglio 25 ricadono nella zona “S” (edilizia scolastica), attendono di ricevere opere di urbanizzazione primaria e …non risultano essere state percorse dal fuoco come si evince dal catasto degli incendi boschivi”… In pieno centro a Gaeta, a duecento metri lineari dalla spiaggia di Serapo.

Ed il ruolo del comune è finito sotto la lente d’ingrandimento di De Angelis: “L’ufficio urbanistica avrebbe potuto e dovuto verificare che si tratta di un’area percorsa da migliaia di mezzi al giorno e non di terreni agricoli a destinati a vigneti e o pascolo benché queste catastalmente hanno questo utilizzo” Ma i dubbi dello zelante consigliere di minoranza riguardano la politica dei due comuni più importanti del sud pontino, Formia e Gaeta, da quasi mezzo secolo componenti dell’assemblea di un ente che nel 2004 ha deciso di ripristinare l’ex Littorina. “Chi ha autorizzato a trattare e a cedere quel terreno? Perché il Consorzio industriale,che è un ente pubblico,si comporta come un qualsiasi privato con un soggetto realmente privato. Non è prevista una procedura pubblica con cui il consorzio industriale intende vendere la stazione ed il terreno confinante”. E poi l’interrogativo più pregnante: il Comune di Gaeta era a conoscenza della volontà del Cosind di cedere ad un privato immobili di sua proprietà? Il consorzio industriale non avrebbe dovuto informarlo dal momento che lo steso comune di Gaeta su quest’area ha effettuato migliorie (manutenzione ed illuminazione) a sua spese dal momento che vi insistono due strade ed innumerevoli parcheggi pubblici?

Insomma il consigliere De Angelis arriva ad una conclusione che non sta facendo dormire sonni tranquilli alla Giunta Mitrano. La sua interrogazione, non a caso, è stata inviata al sindaco, all’intero consiglio (tra cui al presidente della commissione trasparenza Luigi Gaetani), alla Giunta, al segretario comunale Antonella Marra, ai dirigenti Stefania Della Notte, Veronic a Gallinaro, Massimo Monacelli e Annamaria De Filippis e alla responsabile dell’avvocatura interna Daniela Piccolo: Se c’era un diritto di prelazione perché il Comune di Gaeta non l’ha esercitato in considerazione di due vicende urbanistiche di cui è apparentemente protagonista,la riattivazione dell’ex Littorina e il recupero della sottostante area dell’ex vetreria Avir? C’è stata una dimenticanza o cos’altro?” Il consigliere De Angelis appare essere andreottiano quando scrive, tra le righe, che a “pensar male degli altri si fa peccato..ma spesso ci si indovina” e, censurando un presunto atteggiamento omissivo e silente del Comune di Gaeta su questa vicenda tutta da chiarire (“credo che tanto altro ci sia da dire da fare”), invita il comune a recuperare immediatamente il bene trasferito all’”Immobiliare Cavour srl”e chiede il Ministero dei beni culturali a “rivedere il parere di irrilevanza storica dell’edificio dell’ex stazione”. E per ultimo una richiesta è stata inviata al sindaco e alla sua Giunta: “Laddove sussistano eventuali reti e lesioni al patrimonio pubblico, adotti i giusti provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili con la costituzione di parte civile da parte del comune.

Le offese – così termina l’interrogazione del consigliere De Angelis – vanno severamente punite, la nostra dignità e quelle di tutto il popolo gaetano è stata messa a dura prova. E non solo da questo ennesimo episodio”. Il sindaco di Gaeta Mitrano ha commentato positivamente la “garbata” presa di posizione del consigliere De Angelis perché “va nell’interesse del futuro di una parte importante della città. Che dire? Il comune di Gaeta non poteva esercitare il diritto di prelazione ma qualcuno (il presidente del Cosind Salvatore Forte, Forza Italia, come Mitrano) poteva almeno, quale forma di cortesia istituzionale, avvisarci di questa vendita. Prendiamo atto”. L’imperativo conclusivo di D’Angelis: “Salviamo il salvabile”.