Formia / Bomba a Rio Fresco, tempi lunghi per il brillamento. Oggi il vertice in Prefettura

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FORMIA – Si è svolto oggi pomeriggio un primo tavolo tecnico sulle operazioni da adottare per il brillamento della bomba, appartenente al secondo conflitto mondiale rinvenuta in un cantiere di Rio Fresco, presieduto dal Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, dal Questore Carmine Belfiore e dai vertici dei Comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza cui hanno portato il loro contributo il sindaco e delegata alla protezione civile Paola Villa, la responsabile di quest’ultimo settore Elvira Calvanelli e la dirigente della Polizia locale di Rosanna Picano.

I rappresentanti del Comune di Formia hanno assicurato il Prefetto Trio come i residenti e i titolari delle attività produttive e commerciali residenti e insistenti nell’intera zona non godano di alcun pericolo e hanno confermato come sia stato già ultimato un piano che preveda l’evacuazione della popolazione residente in un raggio d’azione che va dai 1800 ai 2000 metri rispetto al luogo in cui è comparsa, dopo 75 anni esatti, la bomba dell’aviazione inglese.

Hanno contribuito ad elaborarlo i tecnici e i funzionari dell’area tecnica e anagrafica per quantificare quante persone dovranno essere evacuate e dove dovranno essere sistemate durante le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico. Ma la parola fine dovranno dirla gli artificieri del Genio militare di Caserta che, in base al loro “studio” del residuato bellico, dovranno decidere insieme al Prefetto quante persone il giorno del brillamento dovranno essere fatte evacuate.

Ma non sarà imminente e il sindaco Paola Villa non ha escluso che il “D Day” potrebbe avvenire anche “tra un mese” dopo la definizione di un iter tecnico-amministrativo che si preannuncia giustamente lungo e complicato. Sul tappeto non mancano alcune criticità, la più importante della quale è la presenza vicino a questo cantiere edile di una chiesa, di numerose attività commerciali ed imprenditoriali ma a destare una legittima preoccupazione è la vicinanza dell’ospedale “Dono Svizzero” che insiste in questa “zona rossa” in fase di istituzione.

Saverio Forte