Fondi / Aggredito a Londra, migliorano le condizoni del giovane Marco Pannone

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FONDI – Seppur con il contagocce, sono positive ed improntare all’ottimismo le informazioni che arrivano da Londra sul quadro clinico di Marco Pannone, il cameriere di 25 anni di Fondi ricoverato da sabato mattina in coma nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital di Londra in seguito all’aggressione di cui è stato vittima all’esterno del pub in cui lavorava. Il giovane fondano è stato sottoposto ad una mirata terapia farmacologica per farlo svegliare dal coma in cui si trova dopo essere stato travolto da calci e pugni.

Si tratta di un modo – hanno sapere i suoi genitori, nel frattempo arrivati nella capitale inglese – per verificare la sua reazione all’indomani del delicato e lungo intervento chirurgico cui è stato sottoposto dopo la rimozione di un ematoma alla testa e non – come riportato inizialmente – di una parte della calotta cranica. L’obiettivo dei medici inglesi è ora quello di verificare se il cameriere di Fondi abbia riportato o meno danni permanenti. Le indagini di Scotland Yard proseguono a ritmo serrato, anche su forte impulso delle autorità diplomatiche italiane a Londra.

Sono finalizzate ad individuare il cliente del pub nel quartiere di Brixton al quale Marco si sarebbe rivolto con modi gentili per ricordargli di lasciare il locale perché ormai orario di chiusura. Gli accertamenti investigativi sono finalizzati a ricostruire la dinamica dell’aggressione che, iniziata all’interno del locale, sarebbe stata acuita all’esterno da una rovinosa caduta del 25enne cameriere fondano ma appassionato di Kick boxing. Se Marco non è stato in grado di difendersi è perché non ha avuto il tempo ed il modo di farlo grazie all’hobby sportivo che praticava in palestra.

A Londra intanto sono arrivati i genitori di Marco che, grazie all’intervento richiesto dal Senatore Claudio Fazzone e dal parlamentare Salvatore De Meo al vice premier e ministro degli esteri Antonio Tajani, hanno avuto la possibilità di trovare una temporanea sistemazione abitativa e, grazie ad un interprete, di ricevere dai sanitari del King’s College Hospital le dovute informazioni sul figlio che lotta contro la morte.