Formia / “Acqualatina energivora a danno degli utenti”, la lettera dell’Ass. Comunità del Lazio Meridionale e Isole Potine

Attualità Formia

FORMIA-  Una lettera ettera aperta destinata al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4, ai Sindaci, alla Segreteria Tecnica Operativa di ATO 4, al Presidente della Regione Lazio: è quella firmata dall’Associazione Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine, in particolare dall’ Avv. Patrizia Menanno, dall’Ing. Marcello Di Marco e dal Dr. Francesco Carta, per sostenere il profilo “energivoro” dell’azienda gestrice del servizio idrico – Acqualatina –  “a danno degli utenti”.

Quella di “energivora” è una definizione che nasce – come riportato nella lettera –  dalle “dispersioni di acquedotto nelle reti di Acqualatina, pari a circa il 71% di media per tutto l’ATO 4, a causa del costo dell’energia elettrica che viene sprecata per pompare l’acqua che poi si perde, si riverberano pesantemente sull’importo delle fatture e, quindi, sulle tasche degli utenti. Che gli importi non siano affatto trascurabili ce lo dice il gestore stesso quando, nei suoi periodici report, evidenzia i costi energetici sopportati. Nel 2020 sono stati complessivamente pari a 21 milioni di euro circa, di cui 15,6 milioni relativi alla sola gestione dell’acquedotto. Se le perdite di rete fossero meno ampie, allineate a quelle medie nazionali (35/40%), il risparmio energetico sarebbe evidente. Stiamo parlando di 4/5 milioni di euro all’anno e di quasi cento milioni di euro nei venti anni di gestione di Acqualatina. Questa si va sempre più contraddistinguendo come azienda energivora, i cui costi elettrici in bilancio superano abbondantemente tutti gli altri e lo stesso costo del personale”.

Per tutti questi motivi l’Associazione Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine usa la lettera per formulare tre richieste ai suoi destinatari: “che la riduzione delle dispersioni idriche, attraverso il rinnovo programmato delle reti, costituisca la priorità assoluta nei piani d’investimento del Gestore; che sia abbandonato il progetto di collegamento Vetere-Gaeta. Nel suo Report dell’11 giugno 2020 Acqualatina asserisce che l’opera di collegamento con la sorgente di Vetere “creerà una flessibilità e ridondanza del sistema idrico necessaria per la dismissione momentanea della centrale in caso di torbidità, carenza idrica e/o manutenzioni”. I tempi che corrono non permettono ridondanze, ma solo sistemi efficienti e privi di sprechi; che siano sterilizzati i costi energetici in bolletta per l’inutile sollevamento dell’acqua destinata a perdersi, per la parte eccedente la percentuale media nazionale (circa 35/40%) di dispersione idrica”.