Distretto socio-sanitario del sud pontino: il rebus dei crediti vantati da Gaeta su Formia

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GAETA – Qualcuno lo considera un rompicapo, alla base dei non esaltanti rapporti istituzionali tra i Comuni di Formia e Gaeta: ma quanto il primo deve, in termini di liquidità, al secondo da quando (nel settembre 2018) è diventato ente capofila del distretto socio sanitario del sud-pontino? L’argomento, un magma pronto ad eruttare, è stato nei giorni scorsi sullo sfondo di una video conferenza dei sindaci dei comuni che, aderenti al distretto socio sanitario, sono pressoché gli stessi dell’ex Usl Lt/6. Ma è talmente delicato, per il futuro stato di salute dei bilanci dei comuni di Formia e Gaeta, che nessuno dei due contendenti ha voluto prendere la parola e dire: “Mi devi tanto” o “Non è così”.

Nei giorni scorsi il neo consigliere comunale di Fratelli d’Italia al comune di Formia, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha inviato al sindaco Paola Villa un’interrogazione scritta per conoscere “l’esatto importo ancora dovuto dal Comune di Formia al Distretto Socio Sanitario a titolo di trasferimento di liquidità in seguito al trasferimento al Comune di Gaeta del ruolo di Capofila; se sono state puntualmente rispettate le scadenze previste e concordate presso la Regione Lazio e all’unanimità nella Conferenza dei Sindaci per il citato trasferimento di liquidità relativo alla restante parte delle somme dovute, come da verbali redatti ed impegni sottoscritti”. Secondo una favola metropolitana ad ispirare Cardillo Cupo, che smentisce l’indiscrezione, a presentare questa richiesta di chiarimenti ci sarebbe niente meno che il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano. Quest’ultimo, a taccuini chiusi e telecamere chiuse, continua a ripetere come il suo comune sia creditore di somme che varierebbero dal milione e 800 mila al due milioni e 300mila euro. Sarebbero dovute essere versate in due rate, nel novembre 2019 e nel marzo 2020. Sarebbe la parte residuale della cassaforte del distretto che ha consentito per quasi vent’anni al comune di Formia di non avere problemi di liquidità, un’ancora di salvataggio (ora) per quello di Gaeta.

Mitrano offre una versione che non è riscontrabile invece nel contenuto di un verbale di cui siamo venuti in possesso ora. E’ stato firmato alla Regione Lazio l’11 febbraio 2019, un anno fa, e lo sottoscrissero i componenti del tavolo di conciliazione sui trasferimenti dovuti dal comune di Formia a quello di Gaeta”: erano il sindaco, l’assessore al bilancio ed il ragioniere capo del comune di Formia, il sindaco, l’assessore alle politiche sociali ed il consulente tecnico del comune di Gaeta, il direttore regionale ed il dirigente dell’area “Politiche per l’inclusione” accompagnati dai funzionari Raffaello Russo e Giancarlo Massimi. In quel verbale, su cui campeggia a sinistra una sola firma leggibile, quella del sindaco di Formia Paola Villa, si prendeva atto che l’importo residuo complessivo che il Comune di Formia avrebbe dovuto consegnare a quello di Gaeta con il cambio dell’ente capofila era, secondo quanto ha certificato una determina dirigenziale della Regione Lazio del 10 dicembre 2018, di cinque milioni e 915mila euro. I firmatari di quell’accordo riconobbero – e fu un palese rimprovero formalizzato al nuovo corso del comune di Formia – “che in termini di buona amministrazione tali risorse, ai sensi della normativa vigente e salvo diverso accordo, sarebbero dovute essere trasferite contestualmente alla stipula della convenzione che ha determinato il cambio di comune capofila”. Tradotto, il neo sindaco di Formia l’11 febbraio di un anno ammise di essere in ritardo con il trasferimento a Gaeta della cassaforte del distretto socio sanitario del Golfo. Naturalmente i due comuni di Formia e Gaeta dichiararono che l’obiettivo comune “è l’impegno a garantire il via priotaria la continuità e l’implementazione dei servizi sociali a beneficio di tutti i cittadini del distretto”.

Un fatto è certo: il comune di Formia aveva trasferito alla data dell’11 febbraio 2019 un milione e 66mila euro rispetto al totale complessivo 5.915,045,78 euro. A questo punto lo stesso verbale dice dell’altro. Entro il mese di febbraio 2019 il comune di Formia avrebbe dovuto garantire “subito” “almeno il trasferimento di quanto risulti 1 e 2, detratta la somma già trasferita”. Il punto 1) citava testualmente questo: “Le parti concordano una ricognizione immediata dei massimali di spesa delle misure dei piani di zona ammontano complessivamente a circa 2milioni e 939mila euro su base 2014”. Il punto 2) di…”sommare a questi le risorse dei residui dei progetti a finanziamento specifico che il comitato istituzionale riterrà prioritari e urgenti”. Insomma, tecnicismi di contabilità amministrativa che sul territorio hanno un solo e imbattibile professionista del settore (dall’alto del suo ruolo di dirigente comunale): il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano.

Ma veniamo al dilemma shakespeariano di questa ingarbugliatissima e misteriosa vicenda: di quante risorse il comune di Gaeta è ancora creditore nei confronti del comune “cugino”? Il quarto ed ultimo punto dell’accordo è ancora degno di un sudoku giapponese o di un più italianissimo rebus tratto dalla “Settimana enigmistica”: “Per le altre risorse” ( la stessa Regione non riesce a specificarne l’importo) il comune di Formia si impegna a garantire il trasferimento entro le scadenze concordate in sede di comitato istituzionale cadenzate (e non un gioco di parola) tra il settembre 2019 e marzo 2020”. Volendo interpretare letteralmente questa frase non è vero che – come dice il sindaco Mitrano – Formia è in ritardo del pagamento di due ratei ma di uno soltanto. In effetti l’unica colpa del sindaco Villa è di non aver fatto il versamento pattuito (di quanto nessuno ufficialmente lo sa) entro il 31 marzo scorso, quindi la sua “colpa” – si fa per dire alla luce del disastroso blocco dell’attività amministrativa pressoché da un mese – è di essere morosa di una settimana appena.

L’avvocato Cardillo Cupo (e lo stesso sindaco di Gaeta) aveva palesato che le scadenze nei confronti delle quali il comune di Formia è inadempiente sarebbe due. Ma dov’è la verità? Qualcuno dei due sindaci dei comuni più importanti del Golfo sta barando sapendo di farlo? In questo poco idilliaco scenario c’è una dichiarazione del sindaco di Formia nel verbale venerdì 3 aprile della conferenza dei capigruppo e della commissione bilancio che si erano riunite congiuntamente. Al settimo foglio di questo verbale il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco chiede al sindaco chiarimenti sui fondi destinati al distretto socio sanitario. La risposta della professoressa Villa, in terza persona singolare: “Il sindaco dice che il comune di Formia nel marzo 2019 ha versato tre milioni di euro” e, poi, cambiando genere (prima personale plurale), “dobbiamo ancora dare circa 1 milione di euro entro marzo 2020. Non sono stati ancora versati perché si sta aspettando l’approvazione del bilancio di previsione”. Ai posteri l’ardua sentenza…

Saverio Forte