Distretto socio-sanitario del sud pontino, non ci sono fondi per l’emergenza Coronavirus

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GAETA – Non ha fruttato gli effetti sperati da alcune amministrazioni comunali la conferenza dei sindaci dei comuni del distretto socio sanitario del sud pontino che, riunitasi in video conferenza, ha confermato quanto si sapeva da tempo: non ci sono da parte di questo consorzio interistituzionale fondi a disposizione per far fronte all’emergenza Covid 19 sul territorio del Golfo.

Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta comune capofila del distretto, ha comunicato ai colleghi che la recente delibera di Giunta regionale numero 115, all’articolo 5 vieta inderogabilmente che possano essere stornati i fondi già impegnati per sostenere le varie forme del welfare sul territorio del sud pontino, dall’assistenza domiciliare per gli anziani e i disabili alla telemedicina passando per le iniziative del segretario sociale. Insomma non è possibile ripetere la programmazione già definita per il 2020.

Mitrano, in considerazione della delicatezza del momento e dell’argomento, ha usato molta cautela istituzionale ma, rispondendo ad alcuni sindaci, ha reso nota la sua verità: al distretto socio sanitario del sud pontino e, dunque, al comune di Gaeta, devono ancora arrivare le due rate, per circa due milioni di euro, che il sindaco di Formia Paola Villa si era impegnato a versare tra l’autunno scorso ed il febbraio scorso per completare il passaggio della capofilato del distretto socio sanitario da Formia a Gaeta.

A dar manforte, poi, a Mitrano, ma sulla sponda formiana, è stato il consigliere comunale dei Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo Cupo che ha sfidato la Villa al ballottaggio delle amministrative del 2018. Il penalista ha presentato giovedì un’interrogazione a risposta scritta per verificare se il Comune di Formia abbia onorato o meno gli impegni assunti in Regione e nella conferenza dei Sindaci sul trasferimento della liquidità residuale rimasta sino all’estate 2018 nelle pieghe del bilancio del comune di Formia. “Se venissero confermati questi ritardi – ha scritto Cardillo Cupo – il distretto Socio Sanitario sarebbe paralizzato nell’affrontare l’emergenza Covid19 e diverrebbe paradossale, ai limiti del surreale, la richiesta di aiuto da parte dell’Amministrazione Comunale di Formia. Se questi fondi non fossero stati trasferiti, non rispettando gli impegni assunti e sottoscritti anche in Regione, si starebbe unicamente generando – ha commentato Cardillo Cupo – confusione e false aspettative in una comunità già fortemente provata”.

Cardillo, nello specifico, ha chiesto dal sindaco Villa, che riveste ancora la delega al bilancio, “l’esatto importo ancora dovuto dal Comune di Formia al Distretto Socio Sanitario a titolo di trasferimento di liquidità in seguito al trasferimento al Comune di Gaeta del ruolo di Capofila; se sono state puntualmente rispettate le scadenze previste e concordate presso la Regione Lazio e all’unanimità nella Conferenza dei Sindaci per il citato trasferimento di liquidità relativo alla restante parte delle somme dovute, come da verbali redatti ed impegni sottoscritti” e, in caso negativo, “le motivazioni per cui queste scadenze non sono state rispettate e quali sono le ulteriori determinazioni dell’amministrazione comunale di Formia per il rispetto degli impegni economici assunti e la relativa tempistica, nonché le motivazioni per cui non si è provveduto ad informare il consiglio comunale ed i consiglieri tutti del mancato rispetto dei termini concordati in Regione e nella conferenza dei Sindaci”.

Questo presunto comportamento inadempiente da parte dell’amministrazione Villa – a dire di Cardillo Cupo – ha generato, anche a mezzo stampa, “confusione e false aspettative nella collettività nel momento emergenziale di cui al Covid19, stante la rilevanza delle somme di cui sopra e dei negativi effetti che a cascata andranno a riprodursi anche a livello distrettuale. I fatti. Il 21 settembre 2018 il ruolo di Comune capofila del Distretto Socio Sanitario – come detto -era passato dal Comune di Formia a quello di Gaeta. Nel corso del delicatissimo passaggio delle consegne, anche sotto il profilo economico e contabile, vennero calcolati gli importi dovuti quali trasferimento di liquidità e risultanti dal bilancio del Comune di Formia per circa sei milioni di euro. Ci furono dei problemi da parte della neoeletta amministrazione comunale a Formia ad onorare gli impegni e del caso venne investita naturalmente la Regione. Cardillo Cupo ha ricordato anche una specifica conferenza stampa del 6 febbraio 2019 quando il sindaco Villa e l’allora assessore al Bilancio Fulvio Spertini evidenziarono l’entità degli importi dovuti dal comune di Formia al Distretto Socio Sanitario per il suo funzionamento. E il sindaco Villa riferì, che dopo la consegna della prima tranche di un milione e 66mila euro, sarebbero stati corrisposti gli ulteriori importi con questa calendarizzazione, settembre 2019 e febbraio 2020, per la corresponsione di circa 2 milioni di euro”.

A dire di Cardillo Cupo non sarebbe arrivata “più alcuna comunicazione alla collettività circa il puntuale adempimento delle indicate scadenze e che non risultano pubblicati atti dispositivi in tal senso da parte dell’Ente da cui poter ricavare l’avvenuto trasferimento di liquidità”.

Per la cronaca la conferenza dei sindaci degli 8 comuni del distretto societario ha avviato, tuttavia, una discussione su quale nuovo e diverso modello di sanità pubblica proporre nel Golfo dopo la conclusione di questa pandemia. Il sindaco di Gaeta Mitrano si è dichiarato convinto come l’emergenza Covid-19 abbia fatto emergere tutte le criticità “della nostra sanità pubblica. Oggi, più che mai, sono fin troppo evidenti a tutti le politiche di questi ultimi 15 anni che hanno portato a 37 miliardi di tagli delle risorse a disposizione del sistema sanitario nazionale con la dismissione di 70mila posti letto. Bisogna prepararsi al dopo emergenza e cominciare ad “attrezzarci”. Ci vuole una Sanità pubblica che – ha auspicato il sindaco di Gaeta – abbia più presidi di prossimità, che possano dare risposte più immediate, una sanità che offra maggiori servizi diagnostici a beneficio dei cittadini coniugando la sinergia tra enti, Istituzioni ponendo al centro della nostra azione i cittadini e le persone malate”.

La riattivazione in pochi giorni del reparto di malattie infettive presso il “Mons. Di Liegro” di Gaeta il sindaco Mitrano l’ha definita una “best practice” a beneficio dei cittadini e pazienti del territorio in un momento di grande difficoltà ma “occrre cominciare a pensare al futuro potenziando i presidi ospedalieri dei comuni del Lazio meridionale, dotando i reparti di personale sanitario , attrezzature e strumentazioni specializzate. Ma è pur vero che chi può, deve dare il suo contributo affinché la Sanità pubblica sia sostenuta e supportata. Noi, siamo pronti a fare la nostra parte, io ci sto già lavorando. Lanciamo quindi un appello affinché si uniscano le forze per un obiettivo comune: il miglioramento del Servizio sanitario locale”.

Saverio Forte