Formia / Omicidio-suicidio, le indagini e i risvolti della tragedia di Piazza Mattej [VIDEO]

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FORMIA – Accertare definitivamente la dinamica di una mattanza che, maturata per dissidi legati alla gestione di alcuni immobili ereditati, ha lasciato attonita, sotto shock, un’intera città. E’ la principale prerogativa dei Carabinieri della Compagnia di Formia dopo il dramma della follia consumato al civico 35 della centralissima piazza Mattej. All’interno del palazzo, che fa angolo con una trafficata traversa di collegamento con via Rubino, Pasquale Forcina, di 64 anni, ex impiegato in uno studio commercialista, con tre colpi di pistola calibro 7×65 ha prima ucciso la cugina Fausta Forcina, di 67 anni, e poi il marito Giuseppe Gionta, di 69 anni, rispettivamente docente di matematica presso il corso “C” dell’istituto comprensivo “Dante Alighieri” – sarebbe andata in pensione a giugno – ed ex vice-preside sino al 2015 della stessa scuola dove ha insegnato anch’egli matematica. La dinamica di quanto gravemente avvenuto è stata, per certi versi, già definita.

Giuseppe Gionta e Fausta Forcina
Pasquale Forcina

Forcina, sicuramente con una premeditazione coltivata da giorni se non da tempo, ha atteso intorno alle 13.30 di giovedì che la cugina Fausta rincasasse per colpirla nella prima rampa delle scale ad un braccio e poi ferirla mortalmente con altri due colpi al torace. Gli spari hanno richiamato l’attenzione del professor Gionta, ucciso da Forcina con un solo colpo di pistola al torace sull’uscio del suo appartamento. La strage ha conosciuto l’ultimo atto quando il 64enne, imbracciando un’altra sua pistola, una calibro 38, legalmente detenuta, l’ha puntata contro se stesso, sotto il mento, uccidendosi. Le indagini stanno cercando, invece, di appurare il movente del duplice omicidio-suicidio. In quest’ottica i Carabinieri del Nucleo Radiomobile coordinati dal Tenente Massimo Milano hanno sentito molte persone della cerchia familiare dei tre e, tra questi, Erasmo, il fratello dell’omicida che vive a Roma e, soprattutto, Francesco, il figlio universitario 29enne dei due professori di matematica che ha appreso a Roma su facebook della tragica e violenta scomparsa dei genitori. Le verifiche dovrebbe interessare anche l’attività di alcuni legali ai quali si sarebbero rivolte le tre persone decedute impegnate a tutelare i rispettivi interessi.

Sullo sfondo di questa tragedia ci sarebbero datate rivendicazioni di natura patrimoniale e la contesa, forse l’ultima, potrebbe aver riguardato i locali dell’ex bar “Della Rocca” al piano terra del palazzo o finanche la possibilità di parcheggiare in un cortile condominiale di un palazzo formato da sei appartamenti, tutti di proprietà, su tre piani. All’ultimo è ubicato uno studio legale dei fratelli avvocati Clino e Luigi Pompei e Giorgia Miriello. Secondo quanto è è trapelato dagli ambienti investigativi dei Carabinieri, che stanno indagando con il coordinamento del sostituto procuratore Emanuele De Franco, è stata proprio quest’ultima, aprendo l’ingresso dello stabile ma dopo quasi tre ore dai fatti, ad effettuare il macabro rinvenimento. In quei momenti concitati sul luogo del duplice delitto tra i primi ad arrivare è stata anche una ragazzina di 14 anni che, frequentante il quarto ginnasio presso il liceo classico Vitruvio Pollione”, avrebbe dovuto effettuare una lezione di matematica dalla zia, la professoressa Fausta…

Intanto il sostituto procuratore De Franco ha disposto nella tarda serata di giovedì il trasferimento (a cura dell’agenzia funebre “Eterna” di Formia) dei tre corpi privi di vita presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica. Qui sabato, dalle 10, la dottoressa Daniela Lucidi effettuerà l’autopsia ma – secondo quanto ha dichiarato il medico legale della Procura – dovrebbe rivelarsi una formalità, nel senso che dovranno essere confermati i risultati della ricognizione cadaverica svolta dalla stessa dottoressa Lucidi. Il magistrato titolare delle indagini, a sorpresa, ha disposto la sostituzione della serratura del palazzo sotto sequestro per evitare – hanno detto gli inquirenti – l’inquinamento delle prove. Del resto poca voglia di parlare da parte dell’avvocato Clino Pompei e di tanti cittadini comuni che per curiosità o per esprimere vicinanza ai due docenti uccisi hanno stazionato a lungo davanti il palazzo di piazza Mattej, preso d’assalto – come da previsioni – da troupe televisive e giornalisti provenienti da ogni parte d’Italia. In mattinata è stato promotore di una bella e commovente iniziativa il dirigente scolastico dell’istituto scolastico “Dante Alighieri”. Il professor Vito Costanzo ha voluto commemorare i due docenti riunendo l’intera popolazione scolastica soffermandosi – come ha commentato nell’intervista allegata – sul valore della vita e sul peso della morte.

In segno di lutto ha anticipato l’annullamento di un Open day già programmato per il 19 gennaio e l’intitolazione di spazi interni della scuola in memoria dei professori Gionta e Fantasia. Il sindaco di Formia Paola Villa, inoltre, ha proclamato due giorni di lutto cittadino per l’11 ed il 12 gennaio. Le motivazioni le ha ben sintetizzate nell’ordinanza numero 2 in cui ha disposto il rinvio ad altre date di tutte le manifestazioni pubbliche programmate dalla stessa amministrazione comunale in questi due giorni e l’esposizione a mezz’asta della bandiere poste sui palazzi comunali naturalmente in segno di lutto. Lo stesso primo cittadino, inoltre, ha invitato tutti gli esercizi commerciali e le attività produttive “a limitare, per quanto possibile, le manifestazioni di intrattenimento, evitando comportamenti che contrastino con lo spirito del lutto cittadino” e gli stessi insegnanti degli Istituti scolastici cittadini, per la giornata di sabato 11 gennaio, a portare temi di riflessione che coinvolgano gli studenti” cosa che ha fatto in maniera davvero impeccabile uno scosso preside Costanzo.

Nel giorno dopo la tragedia di buon mattino è stata deposta una calla di color rosso all’ingresso del palazzo dell’orrore. Ignoto l’autore del gesto così come sono avvolti nel mistero i motivi di una mattanza che, troppo inverosimile per essere vera.., ha confermato come a Formia sia saltato un tappo sul piano sociale e culturale che necessita solo di una terapia e di precisi destinatari: la formazione tra e per i giovani… i formiani di domani…
Saverio Forte

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