SUD PONTINO – Polemiche politiche incrociate nel cuore delle festività Natalizie per gli irrisolti problemi della torbidità e della non potabilità dell’acqua erogata dalle sorgenti di Capodacqua a Spigno Saturnia e di Mazzoccolo a Formia dopo l’ultima e violenta ondata di maltempo. La decisione del sindaco di Formia Paola Villa di rivolgersi al commissariato di Polizia e di denunciare penalmente i vertici di Acqualatina non sarebbe piaciuta ad alcuni colleghi primo cittadino. Gerardo Stefanelli da Minturno, dopo aver gettato la simbolica pietra nello stagno della polemica, ha subito rettificato il tiro specificando “E mica mi riferivo a Paola…” Posizione soggettiva, rispettabile ma non condivisibile in rapporto al tenore e al contenuto di un post che il sindaco di Minturno aveva pubblicato sulla sua pagine facebook: “Ci sono i Sindaci che lavorano per migliorare le condizioni di vivibilità delle proprie comunità, ed altri che non essendo in grado di farlo, ripiegano sulle polemiche stupide e strumentali sperando di distogliere l’attenzione dei propri cittadini; ma i cittadini hanno memoria buona.”
Per molti analisti (e non solo) il bersaglio di Stefanelli era apparso proprio la collega di Formia che, dopo aver guidato la scorsa settimana la mini pattuglia dei sindaci dei sette comuni dell’Ato 4 che aveva votato contro il nuovo piano tariffario idrico di Acqualatina con effetto retroattivo per le annualità 2018 e 2019, aveva deciso di sporgere una querela nei confronti dei vertici dell’ente gestore per il fatto di non aver ricevuto alcuna comunicazione arrivata dal gestore e dall’Asl di Latina “per supportare la emissione di ordinanza di non potabilità dell’acqua”.
Ricordiamo che il Comune di Minturno, insieme alla maggioranza, ha votato a favore del nuovo piano tariffario. Il Sindaco Stefanelli ha motivato così: “Su Acqualatina, il Comune di Minturno, per mezzo del delegato ing. Roberto Rotasso, ha sostenuto la decisione più opportuna nell’interesse dei cittadini; una decisione che non comporterà nessun aumento retroattivo alle bollette 2019. Non sostenere la proposta della Segreteria tecnica di Ato4, avrebbe comportato un aumento retroattivo delle tariffe fini al 9%, rispetto al 3,15% già applicato nel corso dell’anno, secondo lo schema dettato dalla normativa nazionale e dalle indicazione di Arera ( autorità Garante indipendente). Il Comune di Minturno ha sostenuto anche La decisione, della Conferenza dei Sindaci di Ato4, di aggiungere ai 4 milioni di euro di finanziamento ministeriale per il recupero delle perdite, ulteriori 6 milioni, onde ridurre i tempi di adeguamento del sistema idrico provinciale alle percentuali di perdita su scala nazionale. Sulla torbidita’ dell’acqua, tralasciando i temi legati ai cambiamenti climatici, vorremmo sottolineare che si tratta di un problema atavico legato in parte alle caratteristiche della sorgente. Anche per questo abbiamo deciso di sostenere la realizzazione della condotta che, collegando Cellole a Minturno, porterà nel sud pontino una risorsa idrica (proveniente dalle sorgenti del Gari) aggiuntiva e alternativa a quella fornita dalla Sorgente di Capodacqua. Una soluzione strategica, con visione di lungo periodo, che rappresenterà una alternativa sia quantitativa che qualitativa alle attuali fonti di approvvigionamento. Comunque il Comune di Minturno insieme ad altri 22 Sindaci ha chiesto che i cittadini vengano risarciti della mancata erogazione di acqua potabile e che il gestore sia obbligato a dispiegare automaticamente l’utilizzo di autobotti nel momento in cui ci siano situazioni di non potabilità, certificate dalla Asl competente entro le 24 ore”.
In questo quadro caotico il sindaco di Spigno Saturnia Salvatore Vento – che al contrario di Minturno ha votato contro il nuovo piano tariffario – il 21 dicembre aveva emesso l’ordinanza numero 73 per certificare quella che a suo dire l’inadempienza dell’ufficio igiene della ASL che non svolge tempestivamente le relative analisi mentre due giorni più tardi il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano con l’ordinanza numero 526 aveva preso atto della comunicazione dell’Asl che si era assunto la responsabilità delle analisi di Acqualatina”.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato il presidente della Confconsumatori provinciale di Latina Franco Conte che aveva definito “non pervenuti i sindaci di Minturno, Castelforte e Santi Cosma e Damiano”: “E’ proprio il caso di dire che nel sud pontino si naviga a vista senza nessuna strategia comprensoriale e a farne le spese sono solo i cittadini che ancora oggi hanno l’acqua torbidità – ha osservato l’avvocato Conte – Ci pare davvero che ci siano molte inadempienze a vari livelli e che non si voglia davvero porre rimedio all’annoso problema della torbidità, per il quale già milioni di euro sono stati stanziati negli anni e per il quale il gestore già nel lontano 2010 aveva e sbandierava la soluzione scientifica alla torbidità. Oggi invece Acqualatina ci dice che la soluzione è un’altra: i pozzi dell’Acervara (peccato che trattasi di acqua salmastra); il potenziamento della sorgente di Forma Del Duca (peccato che trattasi di acqua con arsenico) ed il collegamento della condotta di Cellole al sud pontino”. In sintesi sembra quasi che la soluzione alla torbidità sia la chiusura definitiva di Mazzoccolo e Capodacqua!”
Ma resta insoluto il dilemma del post del sindaco di Minturno: chi sono i sindaci “che ripiegano sulle polemiche stupide e strumentali sperando di distogliere l’attenzione dei propri cittadini?” Se non è Paola Villa, la colpa è sempre dei giornalisti e della loro “immensa fantasia”. Parola di Gerardo Stefanelli…
Saverio Forte