“Formia muore di traffico”: l’appello del Comitato civico per l’incolumità stradale [VIDEO]

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FORMIA – Formia e il sud pontino avevano riposto tanta speranza per la loro crescita e rilancio nel secondo guerra in una strada di attraversamento a monte del suo centro urbano, la famigerata e, ora, per alcuni l’“innominabile” Pedemontana. Una fortissima contrapposizione politica ed ideologica è stata la causa, unitamente alla concomitante cementificazione del territorio, che ha fatto abortire questo sogno. Eppure i finanziamenti da parte dei vari governi nazionale sono stati concessi ma poi revocati e, nonostante la timida apertura del cantiere, la strada Pedemontana è rimasta una chimera. L’Anas avrebbe ancora disposizione ancora 77 milioni di euro per la realizzazione dell’opera, risorse che però non bastano. La Regione ha previsto di potenziare la superstrada per Cassino entro il 2022 ma a Formia si continua a morire e a vivere male per il traffico e la mobilità sempre più obsoleta e carente e a rimetterci è sempre più l’economia turistica e commerciale della città. In estate una bella iniziativa è partita dal basso, si è costituito il “Cisaf”, il comitato civico permanente per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia che ha voluto coltivare i sentimenti della speranza e della fiducia nei confronti della politica e del mondo istituzionale nel corso di un affollato momento di confronto che si è svolto presso la sala Ribaud del palazzo Municipale.

Ed un documento finale è stato chiesto ai consigli comunali del Golfo, a cominciare da quello di Formia, per individuare le soluzioni progettuali per mettere in sicurezza le principali arterie stradali e farsi carico per finanziarle, ai diversi livelli istituzionali. La Pedemontana, pardon, una diversa mobilità, soprattutto di attraversamento di Formia, deve diventare un “caso” nazionale e lo ha ribadito il consigliere regionale pontino del Pd Salvatore La Penna che davanti ad un pubblico, la cui composizione è stata condizionata negativamente dal maltempo, ha assunti precisi impegni: intercettare nella prossima manovra finanziaria del governo Zingaretti “quello che serve, una dozzina di milioni di euro” per tornare a parlare di nuovo di Pedemontana anche se accompagnata da un aggettivo, “leggera”. L’ordine del giorno che il Cisef” ora invierà al consiglio comunale di Formia e a quelli degli altri centri del Golfo – la cui assenza ha indispettito non poco gli organizzatori di questo momento di confronto – naturalmente recepirà alcuni dei suggerimenti forniti dal sindaco Paola Villa nel suo intervento. Il più importante riguarda la costituzione di un tavolo tecnico che “definisca la tempistica dell’iter dei vari progetti in campo” ed il primo cittadino si riferiva, appunto, alla realizzazione della “Pedemontana leggera” ma anche della necessaria rotatoria in località Acqualonga nel tratto iniziale della Formia Garigliano “che l’Anas si è impegnata a costruire chiedendoci la documentazione progettuale in nostro possesso. Poi più nulla…”

Il più duro contro l’attuale amministrazione formiana è stato però il consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone. La politica, tutta, deve assumersi le dovute responsabilità se l’opera non ha visto la luce (almeno tre sono state le occasioni sprecate dal 1957 alla fine degli anni novanta) ma “si continua a navigare a vista, senza una minima forma di programmazione e l’attuale governance del comune, se ne ha la capacità, deve chiedere, pretendere di avere una nuova viabilità”. L’intervento di Simeone è stato un assist per coloro, come il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco ma l’ex vice sindaco (ora di Articolo Uno) Maria Rita Manzo, hanno proposto di applicare uno strumento, il Piano urbano del traffico, commissionato e pagato dalla precedente amministrazione comunale. “Ma prevede tutto il contrario di tutto ?” ha osservato l’assessore all’urbanistica e al demanio del comune Paolo Mazza . Velenosa la replica a muso duro dell’Onorevole Simeone: “Non vi piace? Cambiatelo. Ma almeno cominciate ad attuarlo. Dopo gli annunci elettorali servono la forza ed il coraggio delle proprie azioni e scelte che l’amministrazione Villa non ha per niente”. Al dibattito hanno portato, tra gli altri, il loro contributo un rappresentante dell’ordine provinciale dei geometri, l’ex candidato a sindaco Mario Taglialatela, l’ex assessore del Pd Francesco Carta, il neo presidente dell’assemblea Dem di Formia Gennaro Ciaramella ed il consigliere comunale Nicola Riccardelli. Quest’ultimo ha definito “grave” l’assenza degli altri sindaci dei comuni del comprensorio: “Non ci venissero a dire che il problema dell’attraversamento di Formia è della città di Formia. Se ci aiutassero a risolverlo piuttosto che fuggire dalle proprie responsabilità i vantaggi, positive, cadrebbero sulle rispettive comunità”.

Le conclusioni, così come l’intervento introduttivo, sono state affidate a Gaetano Quercia che, insieme ad un altro Gaetano, Merenna, ha dato vita al Comitato “Cisaf”. Le ha sintetizzate nell’intervista allegata in cui ribadisce di aver riscontrato nell’opinione pubblica “ sentimento di rassegnazione e di indifferenza” quando si parla di mobilità alternativa e strada Pedemontana: “Ormai si è perso il conto del tributo d’ incidenti (di cui, purtroppo, anche alcuni mortali) che a ritmo quotidiano si verificano sulle stradae dissestate -spesso con veri crateri nell’asfalto- ed insicure per scarsa illuminazione, deficitaria segnaletica, insufficiente cura arborea dell’intero sud pontino. L’elenco degli errori commessi e delle occasioni sprecate è sotto gli occhi di tutti: non c’è nessun rappresentante polito e nessun tecnico degli ultimi decenni che in quota parte, ancorché con diversa gradualità, possa chiamarsi fuori dalle diffuse responsabilità. Sulla pericolosità degli incroci di via Spaventola, Acqualonga, Pietra Erta, Vendicio, Canzatora, via Cassio ( tanto per citarne alcuni) o di viabilità, tipo via Unità d’IItalia o via ” fosso degli ulivi” non occorre sprecare tempo, è più che sufficiente rileggere i fiumi di verbali redatti delle varie forze dell’ordine con constatazione di decessi – ha aggiunto Quercia – Ma, tanto chiarito, non è più il tempo il tempo dei rimpianti, dei distinguo e delle schermaglie: finalmente oggi tutta la città, a partire da tutti quelli che hanno fatto o fanno politica, ritrova un’unità d’intenti. C’è tanta voglia di recuperare il tempo perso, di una improcrastinabile necessità di misure urgenti tese a tamponare le criticità più vistose sull’immediato e di impostare rapidamente e definitivamente un’accettabile soluzione integrale per la viabilità extraurbana dell’intero comprensorio. I nostri concittadini, alla luce delle iniziative in campo, con speranzosa aspettativa sono al nostro fianco e a fianco della nostra classe politica tutta coesa, pronti, anche a costo di grandi sacrifici, a sostenere tutte le battaglie necessarie per un recupero di minimale vivibilità. Siamo tutti disposti a soffrire i disagi di interi quartieri con zona a traffico limitato pur di far capire che da Formia transita tanta parte di traffico nazionale; le nostre strade cittadine interne come, ad esempio, via Olivetani, via Testa , via Lavanga, via della Conca non dovranno più essere una sorta di superstrada turistica a quattro corsie.

Il nostro è oggi un grido di aiuto, una sorta di pacifico, per il momento un “sos” per la richiesta ai vari superiori organismi decisionali del reperimento degli indispensabili e adeguati finanziamenti e per la concertazione costante con gli enti competenti allo studio e alla realizzazione dei lavori da cantierare. Il senso del Comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia è quello di umilmente collaborare e stimolare tutti quelli che hanno a cuore le sorti del nostro comprensorio, convinti che siano maturi i tempi e i modi per offrire tutti insieme delle risposte concrete e rapide; in ogni caso, comunque pronti, in mancanza di confortanti risposte, a perseguire strade civili e legali diverse”.
Saverio Forte

INTERVISTA video Gaetano Quercia, portavoce comitato civico “Cisaf”