Formia / Presentato il rendiconto 2018: disavanzo di quasi mezzo milione

Formia Politica

FORMIA – Sfiora il mezzo milione di euro, più precisamente 447mila euro, il disavanzo di amministrazione del comune di Formia relativamente al rendiconto dell’esercizio finanziario 2018. E’ l’elemento caratterizzante la delibera che il consiglio comunale a maggioranza ha approvato martedì sera nell’ultimo giorno utile previsto dalla legge, un adempimento tecnico che l’attento assessore al bilancio Fulvio Spertini ha illustrato ad un’aula vuota dopo l’allarme politico-istituzionale lanciato poco meno di un mese: se non interveranno il governo centrale e l’Anci, il Comune di Formia tra meno di un anno sarà costretto a dichiarare lo stato di predissesto finanziario.

In effetti il disavanzo è “figlio” del bilancio approvato dal commissario Prefettizio nel 2018 e della necessità della nuova amministrazione di andare a finanziare, subito dopo il suo insediamento, oltre mezzo milione di debiti fuori bilancio. L’assessore Spertini ha definito un rischio molto fondato l’applicazione nel 2020 della legge del “saldo e stralcio” che dal 2015 ad oggi ha consentito una metodologia semplificata. Dal 2020, invece, si dovrà per forza procedere con quella ordinata. Si tratta di una questione tecnica di natura che – secondo quanto ha annunciato Spertini al consiglio – poteva essere affrontata giù nell’aprile 2016 con l’approvazione del rendiconto 2015, poi posticipata fino al termine fissato dalla legge al 2020. Ma ora potrebbe moltiplicare di venti volte l’attuale disavanzo del comune anticipando la dichiarazione di pre-dissesto finanziario. Insomma un quadro a fosche tinte in una città, Formia, in cui l’elusione e l’evasione fiscale hanno raggiunto livelli record. Due dati su tutti: dal 2014 ad oggi la Tari non riscossa è pari a dieci mi-lioni di euro, quindi circa due milioni di euro all’anno, e il comune potrebbe incassare teorica-mente 41 milioni di euro ma sa in partenza che 23 sono di dubbia esigibilità.

Il capogruppo della Lega Antonio Di Rocco il voto contrario della sua forza politica l’ha motivato così: “Il problema è l’incertezza amministrativa legata alle entrate. L’assessore Spertini continua a sostenere la necessità di fronteggiare la morosità. I suoi stessi dati dicono il contrario: va elaborato un piano Marshall contro l’evasione che ha assunto aspetti inquietanti legati anche ad una palese iniquità sociale. Siamo convinti della necessità di esternalizzare il servizio per la gestione delle riscossione dei tributi minori (Icip, Tosap e Tarig) mentre deve restare al Comune quella della Tari e dell’Imu.”

Il secondo argomento più importante della seduta – l’aumento del capitale sociale della Formia Rifiuti Zero e l’adesione del Comune di Ventotene alla municipalizzata che dal 1 maggio 2015 gestisce il ciclo dei rifiuti – ha registrato una netta spaccatura di natura politica da parte delle minoranze. Il capogruppo del Pd Claudio Marciano, che della Frz è il padre fondatore – ha votato insieme alla maggioranza civica mentre l’unica forza politica ad esprimere le sue perplessità è stata la Lega. Con questa tesi: “La Formia Rifiuti Zero quattro anni fa avrebbe dovuto far risparmiare due milioni di euro al comune dopo le speculazioni fatte sull’aggio versato alla Latina Ambiente. Ora sappiamo che l’utile nell’ultimo esercizio finanziario è stato solo di 20mila euro – ha chiosato il consigliere comunale Nicola Riccardelli – Ne sapranno qualcosa i nostri concittadini quando tra poche giorni riceveranno la Tari del 2019 maggiorate del 5%. E questi sono i risparmi?” Forza Italia, invece, continua ad essere nel consiglio comunale non partito da “non pervenuto”. Assente per l’intera seduta il consigliere che più dialoga con la maggioranza Villa, Gianluca Taddeo, Eleonora Zangrillo e Pasquale Cardillo (che a Formia resta formalmente di Forza Italia mentre nel rinnovato consiglio provinciale di Latina è un esponente eletto dei Fratelli d’Italia) hanno abbandonato alla chetichella l’aula consiliare. Ha fatto altrettanto (prima del voto) anche la debuttante consigliera Tania Forte che almeno a qualche collega avrebbe manifestato le sue perplessità su una delibera che non l’avrebbe convinta pienamente. Capita.

Sul piano gestionale e amministrativo un punto a favore l’ha ottenuto il comune di Ventotene che con un impegno di spesa di 200mila euro non dovrà prorogare il servizio del ciclo dei rifiuti alla municipalizzata formiana che sinora pagava poco e male. Ad esprimere una legittima soddisfazione per il voto di martedì sera è stato il consigliere comunale isolano Pasquale Bernardo, dietro le cui dichiarazioni sicuramente c’erano il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro e l’assessore all’ambiente, Francesco Carta, tra i pochi presenti nella deserta sala “Ribaud”. “Desidero ringraziare la Sindaca ed i consiglieri comunali che hanno accolto la nostra richiesta di voler affidare questa funzione così importante e delicata, quale è lo smaltimento dei rifiuti, ad una società pubblica soggetta a controllo analogo che opera sul territorio di immediata appartenenza della nostra isola – ha scritto il consigliere Bernardo – Personalmente ho molto apprezzato l’intervento della sindaca e del consigliere Marciano che hanno sottolineato che sebbene lo smaltimento dei rifiuti di Ventotene possa essere caratterizzato da particolari difficoltà e problematiche, tuttavia l’isola può rappresentare un valore aggiunto anche per la straordinaria visibilità che conferisce a chiunque le si affianca per l’importanza della sua storia conosciuta in tutto il mondo. Noi auspichiamo che il rapporto con Formia, che oggi inizia con questo importante passo, si consolidi e possa dare origine a ulteriori sinergie in vista del rafforzamento di obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità nella gestione della “res publica” nel supremo interesse collettivo dei cittadini.”.

Il capogruppo Dem Marciano si è allineato alle posizioni della Lega – capita anche questo a Formia – nelle fasi conclusive del consiglio comunale quando la sola maggioranza ha assunto un oneroso compito sul piano amministrativo ed elettorale: ha votato, di fatto, la privatizzazione della gestione dei campetti polivalenti di quartiere e di quasi tutte le altre strutture sportive comunali che ora diventano… “strutture a rilevanza economica”, gestite secondo i dettami del mercato perché potenzialmente produttrici di profitti. Si tratta del campetto nei quartieri popolari di Rio Fresco Scacciagalline e di San Giulio, di Gianola e di quello nella frazione di Trivio. “Queste strutture – ha ricordato Marciano – sono nate per i ragazzi di quei quartieri, non per generare profitti per pochi. Anziché creare comunità attorno a questi spazi e sperimentare modelli di governance coerenti con la ricerca politica sui beni comuni, si preferisce fa-re un bando e affidarli al miglior offerente (il sindaco Villa ha assicurati bandi trasparenti finalizzati a perseguire la pubblica utilità). Il risultato lo conosciamo già, lo abbiamo già visto all’opera in altre strutture: questi spazi diventeranno proprietà a lungo termine delle società sportive concessionarie.” Lo prevede il mercato, non potrà essere diversamente…

Saverio Forte