FORMIA – Sono trapelati altri ed importanti particolari emersi dalla lunga maratona che il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio ha coordinato nella giornata di lunedì per affrontare ancora una volta la gestione delle delicatissime operazioni relative di despolettamento, brillamento e messa in sicurezza dei 227 chilogrammi di tritolo contenuti nella bomba d’aviazione inglese rinvenuta in un cantiere edile nel quartiere di Rio Fresco Scaccciagalline a Formia. Queste fasi – com’è ormai noto – si svolgeranno domenica 5 maggio dalle ore 7 alle ore 16 circa ma la macchina organizzativa si è subito messa in moto al comune di Formia – soprattutto presso il Comando di Polizia Locale, l’area tecnica ed il settore della Protezione civile – che dovrà fornire alla stessa Prefettura gli elementi cardine per l’emissione dell’ordinanza che, di fatto, chiuderà e dividerà in due una città per oltre 9 ore.
Gli incontri tecnici, anche dopo il terzo tavolo tecnico tenutosi a Latina alla presenza anche della Provincia, degli Artificieri dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco, di tutte le Forze di Polizia, della Capitaneria di Porto di Gaeta, dell’Asl di Latina, dell’Ares 118 dell’Agenzia regionale di protezione civile, della Croce Rossa e dei gestori dei principali servizi pubblici essenziali, si susseguono a cadenza quotidiana e hanno definitivamente individuato quella che è stata considerata la zona rossa nella quale , durante le fasi di messa in sicurezza del residuato bellico, non ci dovrà essere proprio nessuno. Compresi i capi di bestiame che da settimane sono ricoverati presso alcune aziende agro-zootecniche in località “Pientime”, a poche decine di metri in cui è rispuntata, esattamente dopo 75 anni dal suo lancio, la bomba lanciata dagli aerei alleati in occasione del bombardamento dal mare di Formia.
L’evacuazione riguarderà abitazioni e attività economiche, commerciali ed imprenditoriali ubicate ad ovest sino al “Palazzo Bartolomeo” in via Vitruvio (ai confini della villa comunale Umberto I°), a nord sino all’incrocio tra via Rotabile e via Antica nel territorio della frazione di Maranola e ad est sino al “Parco La Fontana” in via Appia Lato Napoli e , naturalmente, a sud sino alla strada Litoranea come tutte le altre arterie , strade e piazze comprese in questo raggio d’azione saranno interdette al traffico veicolare dalle prime luci di domenica 5 maggio. Il vertice di lunedì ha ufficializzato, dunque, che le operazioni di sgombero riguarderanno un territorio vasto , quasi due chilometri dal luogo un semplice privato ha rinvenuto, durante alcuni lavori di manutenzione edile, la bomba di fabbricazione inglese. Il tavolo tecnico ha confermato la linea intransigente del Prefetto Trio a garantire a tutti i costi il massimo livello di sicurezza pubblica. Da più parti era emersa la richiesta di ridurre a 1400 metri il raggio di impatto e di applicare nella fascia esterna – dai 400 ai 600 metri – un provvedimento più morbido come l’emissione di un’ordinanza di obbligo di permanenza in casa. Questa soluzione è stata naturalmente scartata perché impraticabile e di difficile applicazione e rispetto.
Ma dove saranno evacuati quasi 16mila cittadini residenti? Naturalmente nelle scuole, di ogni ordine e grado, che insistono fuori dalla zona rossa e, se il tempo lo permetterà, in centri di accoglienza ricavati all’aperto: dal piazzale del porticciolo Caposele a quello di Molo Vespucci, dal piazzale Guerriero sul lungomare di Santo Janni a quello antistante la chiesa del Buon pastore a Penitro. Il comune di Formia non vuole drammatizzare su questo aspetto anche perché dispone di un buon piano di protezione civile che prevede luoghi ed aree utilizzabili dove far concentrare la popolazione residente in caso di terremoti, eventi calamitosi ed eccezionali come quello del 5 maggio. Uno screening già avviato dopo il vertice di Latina riguarda la popolazione anziana da evacuare. Il monitoraggio qui coinvolge anche la ripartizione anagrafica e i servizi sociali ed il comune vuole capire per tempo quanti cittadini d’età avanzata potranno lasciare autonomamente le rispettive abitazioni e quanti, invece, hanno bisogno del supporto dei familiari o, in caso contrario, dello stesso comune. E’ un censimento inedito che preoccupa alla stessa stregua dell’evacuazione dell’ospedale Dono Svizzero, della clinica psichiatrica “Sorriso” e di altre residenze per anziani aperte sul territorio. Nei limiti del possibile sarà avviata una graduale dimissione dei ricoverati e degli ospiti mentre quella forzata dovrà avvenire tra le 24 e 48 ore precedenti la rimozione della bomba che sarà fatta brillare poi all’interno della cava “Cardi” sull’Appia in località “25 Ponti”.
Intanto è stato confermato il blocco del traffico ferroviario e marittimo nella fascia oraria interessata dalla messa in sicurezza della bomba dell’aviazione inglese ma tutti si chiedono le ragioni dello slittamento di questo “d-day” dal 28 aprile al 5 maggio. E la ragione è stata illustrata dal Prefetto di Latina Trio: se fosse stata prescelta la prima data ci sarebbero stati ulteriori problemi poiché quella domanda è compresa nel lungo Ponte che inizierà nei giorni antecedenti la Pasqua e comprenderà anche la festa della liberazione del 25 aprile. E poi l’interdizione al traffico veicolare del tratto iniziale della strada Litoranea avrebbe impedito a migliaia di muoversi da e in direzione di Gaeta (comune che al vertice di lunedì in Prefettura era rappresentato dall’assessore Pasquale De Simone e dal Comandante della Polizia Locale Mario Renzi) dove si svolgerà in quei giorni l’annuale edizione del “Med Blue economy”. Intanto i riflettori si chiedono se il comune di Formia riuscirà a fronteggiare questo nuovo forzo che sarà triplice: gestionale, organizzativo e finanche economico.
In un post su facebook il sindaco Paola Villa è convinto che in questa occasione saprà ritrovare il giusto senso di comunità e di appartenenza ma il comune in queste prime fasi sta difettando anche in termini decisionali. Lo si evince da una presa di posizione della Confcommercio Lazio sud che a nome del suo presidente Giovanni Acampora e di quelli delle Ascom territoriali di Formia, Gaeta, Minturno e Itri – Giovanni Orlandi, Lucia Vagnati, Antonio Lungo e Scherzerino La Rocca – “ringraziano Sua Eccellenza il Prefetto per la sensibilità dimostrata indicando il 5 maggio come giornata del disinnesco. Pur consapevoli delle difficoltà che le operazioni di sfollamento, di chiusura delle attività commerciali e interruzione delle linee vie di comunicazione, Confcommercio Lazio Sud ritiene questa data il male minore rispetto alla data del 28 aprile ipotizzata, che andava pesantemente ad impattare con il ponte del 25 aprile e primo maggio. Ringraziamo ancora una volta sua eccellenza il Prefetto Maria Teresa Trio, per aver capito e condiviso le esigenze del sistema delle imprese del golfo di Gaeta.” Ha fatto discutere un post del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, che molti hanno considerato “offensivo”, laddove si legge che “per allietare l’attesa ai nostri cugini formiani durante lo svolgimento delle operazioni di brillamento dell’ordigno bellico e per allietare la loro giornata per chi vorrà ci sarà la possibilità di visitare il patrimonio culturale ed artistico con tour organizzati. Su proposta del mio assessore Pasquale De Simone mi sono sentito telefonicamente con il presidente Acampora – la cosa l’ha confermata su fb – per organizzare dei punti ristoro per introdurre a beneficio delle persone sfollate una tariffa agevolata presso…i ristoranti che aderiranno all’iniziativa”.
La proposta è stata declinata con velata polemica dal sindaco Villa e dal presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele che hanno scritto testualmente “E’ la prima volta che la nostra città viene chiamata ad un’evacuazione di tale portata, ma siamo sicuri che tutto sarà vissuto con serenità e senso di comunità. I nostri meravigliosi due lungomare, quello di levante di ponente, il quartiere di Castellone così come le frazioni di Trivio, Castellonorato e Penitro non saranno coinvolti dall’evacuazione. Pertanto tutte le ricreative della ristorazione in queste ore aree potranno mettere in campo tutte le loro potenzialità per accogliere i concittadini coinvolti. Formia è chiamata a rispondere ad un ‘emergenza e come sempre Formia rispondere alla grande!”
Saverio Forte