Formia / Pro Loco nel caos, raffica di dimissioni

Attualità Formia

FORMIA – Venti di guerra stanno agitando, dalle fondamenta, l’attività della Pro Loco di Formia, l’associazione di promozione turistica che dallo scorso ottobre è gravata da un palese conflitto di interesse dopo la presidenza assunta da Gianni Musto, in arte Gianni Donati, fondatore del coro del “Bimbo Star” dell’associazione “Iniziative & progetti” e conosciuto per essere cantautore, regista, presentatore e conduttore televisiva e radiofonico. A cinque mesi dall’elezione del presidente Musto due dei suoi due sostenitori hanno deciso di farsi da parte: si tratta dell’ex responsabile dell’associazione di promozione turistica, Pierfrancesco Scipione, e del segretario e tesoriere Antonio Forte che, a sorpresa, si sono dimessi in maniera irrevocabile dall’incarico di membri del direttivo.

Un campanello d’allarme, in effetti, c’era stato a metà maggio quando due dei fedelissimi del presidente Musto, Forte ed il presidente dell’associazione culturale “Maranola Nostra” (organizzatrice dello storico presepe Vivente) Claudio Filosa non avevano partecipato all’approvazione del bilancio che, visti i numeri assai risicati, era passato soltanto in seconda convocazione. Ora la situazione è in evoluzione e la sostituzione del professor Forte con Davide Caruso è apparsa un palliativo dopo la rinuncia a svolgere l’incarico di addetto stampa, dopo una bonaria riconciliazione, di Letizia Lagni. Della futura gestione della Pro Loco di Formia si saprà qualcosa di certo subito lo svolgimento delle iniziative di Carnevale 2019 commissionate e già finanziate dalla stessa amministrazione. Sarà sollecitato un consiglio per verificare i reali rapporti di forza che vedono il presidente Musto in difficoltà.

La gestione delle spese e degli incarichi conferiti rispetto ai contributi beneficiati dall’amministrazione comunale – Natale 2018 e Carnevale 2019 – potrebbe far precipitare l’intera governance della Pro Loco all’interno della quale non mancano altri mal di pancia come quelli di due altri consiglieri: Vito Auriemma e Anna Musico. Insomma la parola d’ordine è, al momento, attendere mentre il presidente Musto rivendica ottimi rapporti di collaborazione con il neo assessore al turismo e allo sviluppo economico del Comune Kristian Franzini. Musto aveva soffiato la presidenza al presidente del circolo socio-ricreativo di Trivio Luigi Saraniero dopo un vuoto di alcuni mesi dovuto alle dimissioni, era il 6 maggio 2018, di Pierfrancesco Scipione che, in qualità di massimo dirigente dell’associazione musicale e ricreativa “Mola”, lasciò dopo meno di un anno l’incarico di presidente per denunciare quelle che aveva definito “alcune incomprensioni nate all’interno del direttivo” ma soprattutto per candidarsi alle imminenti elezioni amministrative. Per l’elezione del nuovo presidente gli aventi diritto al voto erano i 24 componenti del direttivo.

Se gli assenti all’ora della convocazione furono due, a presentarsi negli uffici della Pro Loco al piano terra del palazzo municipale in via Vitruvio, furono in 11 che, titolari di altrettanti mandati, votarono anche per i colleghi…deleganti. A sorpresa fu eletto quale neo presidente il poliedrico Gianni Donati che con 12 voti sconfisse – come detto – l’unico sfidante, l’ex ispettore di Polizia Luigi Saraniero, che di voti naturalmente ne racimolò 10. Da quest’ultimo volarono le prime accuse a Scipione di “tradimento”. Il motivo? Avrebbe violato un accordo maturato all’interno dell’associazione di promozione turistica già in occasione dell’elezione nel 2017 quando fu eletto il suo “vice”. Saraniero formalizzò una richiesta di accesso agli atti sull’esito dell’elezione ma sotterrò l’ascia di guerra nonostante alcune presunte irregolarità: almeno i due partecipanti al voto, stando ad una prima ricostruzione, non avrebbero potuto esercitare questo diritto in quanto – secondo l’articolo 15 del regolamento del voto – non risulterebbero stati iscritti e, dunque, soci della Pro Loco. E ancora: il rinnovo delle adesioni, attraverso il versamento di una quota annuale di 20 euro, andava concluso entro il maggio 2018. Perché molti soci lo scorso ottobre non avrebbero ricevuto una dovuta ricevuta fiscale? E le quote dove sarebbero state versate?

I candidati alla presidenza garantirono nei rispettivi programmi elettorali una “diversa gestione della Pro Loco” per rilanciare l’immagine turistica di Formia. Ma il primo nodo, che ha rievocato un facile conflitto d’interesse tutto formiano, non è stato mai sciolto, neppure dalla neonata amministrazione comunale: Gianni Musto Donati può esercitare l’incarico di presidente della Pro Loco o anche di direttore artistico (visto che da 50 anni è il suo apprezzato lavoro) delle manifestazioni ed iniziative che egli stesso andava a promuovere? Le critiche che il presidente Musto ha ricevuto sinora sono state (fortunatamente per lui) di insufficiente omogeneità nell’organizzazione di eventi spettacolari e culturali sul territorio. Formia è una (viva iddio) a meno che qualcuno sia animato da volontà secessionistiche…

Saverio Forte