Formia / Emergenza freddo, la Croce Rossa lancia l’allarme per i senzatetto

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FORMIA – Qualcuno intervenga, a qualsiasi livello, prima che ci scappi il tradizionale morto. Che i tempi di Giove Pluvio non possono essere assolutamente equiparati a quella della pubblica amministrazione, sia essa targata Comune di Formia o del distretto socio sanitario del sud-pontino, è un fatto risaputo. L’emergenza freddo di questi giorni ha riproposto la necessità di individuare un luogo dove accogliere tanti senzatetto e clochard che per cinque anni sono stati ospitati durante il picco della stagione fredda – da gennaio a marzi – presso la tensostruttura di Molo Vespucci. Ormai è risaputo che questa esperienza sinora gestita dal comitato del sud-pontino della Croce Rossa Italiana non sarà più ripetututa.

Lo aveva detto nel consiglio comunale del 27 dicembre scorso la sindaca di Formia Paola Villa rispondendo ad una precisa interrogazione dei capigruppo dell’Udc e del Partito Democratico Erasmo Picano e Claudio Marciano, portavoce di una precisa richiesta relativamente alla necessità di garantire alcuni servizi di assistenza per l’emergenza freddo “con o senza i fondi del Distretto socio-sanitaro”. E invece il comitato dei sindaci riunitosi quel giorno a Gaeta aveva bocciato questa iniziativa a Molo Vespucci sia per l’alto costo economico che per la location che la sindaca Villa aveva definito “molto infelice” e “poco utile” per favorire la socializzazione dei suoi sfortunati ospiti. Questa struttura stagionale ora sarà trasformata, diventerà permanente 12 mesi l’anno presso i locali, in fase di ristrutturazione e riqualificazione, della Caritas Diocesana nel quartiere medioevale di Castellone.

Il cantiere non chiuderà non prima della prossima primavera e, nelle more, i clochard e i senza tetto – aveva garantito la sindaca di Formia – saranno ospitati presso il Villaggio Don Bosco che da anni è sede di una struttura di prima accoglienza per immigrati. Tutto bene sino a quando il 30 dicembre, l’antivigilia di Capodanno, si è riunito il consiglio direttivo della Croce Rossa Italiana del sud-pontino che, alla presenza del suo coordinatore comprensoriale Emilio Donaggio e dei suoi più stretti collaboratori, ha voluto e dovuto effettuare un’analisi sul provvedimento amministrativo del comitato dei sindaci del distretto socio-sanitario del Golfo in merito all’emergenza freddo (“assistenza senza fissa dimora”) e sulle dichirazioni politiche pubbliche sull’operato del comitato locale della stessa Croce Rossa. La riunione di questo consiglio direttivo si è protratto più del previsto, è durato quasi tre ore e le ragioni sono state tante: non tanto per permettere al presidente Donaggio di riassumere tutti gli incontri e colloqui informali “avvenuti a partire dal mese di ottobre 2018” con l’assessore ai servizi sociali del comune di Formia Giovanni D’Angiò, l’Arcivescovo di Gaeta Monsignor Luigi Vari e con il direttore della Caritas Diocesana don Alfredo Micalusi “con particolare riguardo all’attivazione del campo di accoglienza delle persone senza fissa dimora nel periodo invernale presso il Molo Vespucci di Formia” quanto per l’effetto moviola tipica di ciascuna Domenica sportiva che si rispetti. Ma cosa è successo in effetti presso i locali del comitato del sud-pontino della Cri?

Ebbene, sono state riascoltate “le registrazioni audio-video degli interventi del consigliere interrogante Claudio Marciano, della replica della sindaca P.Villa – si legge testualmente nel verbale del consiglio direttivo – e della successiva intervista rilasciata dalla stessa al giornalista S.Forte di Tempo reale”. Non sono volati tavoli e sedie ma “ciascun consigliere esprime lo sgomento e la delusione per le innumerevoli inesattezze e i giudizi pesanti espressi circa il lavoro svolto negli anni passati attraverso i centri di accoglienza di Molo Vespucci”. Nella seduta del consiglio comunale del 27 dicembre la sindaca di Formia aveva teso, comunque, un ramoscello d’ulivo nei confronti dell’operato della Croce Rossa Italiana anticipando che i suoi volontari avrebbero garantito il servizio di trasporto dei senza tetto, a bordo dell’ambulanza a disposizione, presso il Villagio Don Bosco. Neanche per idea secondo quanto ha dichiarato testualmente il consigliere della Cri Domenico Rizzello: “Siamo impossibilitati a partecipare a progetti annunciati (con un chiaro riferimento all’intervento della sindaca di Formia) ma non condivisi prima con le istituzioni e, ancor più, ad attività di servizio taxiu non previsti dalla mission di Croce Rossa tanto più ambulanze”. Insomma se non è guerra poco ci manca nei non facili rapporti tra l’associazione umanitaria ed il nuovo corso al comune di Formia, rapporti che – secondo quanto trapela – si sarebbero inaspriti da quando la sindaca Villa ha nominato delegata alle povertà la signora Matilde Aratari che del comitato zonale della Cri è stata una dirigente di primo piano sino a quando ha abbracciato la causa della politica e dell’amministrazione. Se le vendette (o presunte tali) vanno sempre servite a freddo, il consiglio della Croce Rossa italiana ha dato mandato al presidente Donaggio di “valutare l’opportunità di un’eventuale dichiarazione atta ad illustrare anche pubblicamente le attività che hanno caratterizzato negli anni l’esperienza del campo presso Molo Vespucci” e… al consigliere Rizzello di “predisporre una quanta più possibile esaustiva relazione tecnica con i dati relativi a tali attività”.

Intanto la situazione meteo è sempre in bilico e la Croce Rossa Italiana, con o senza il comune di Formia e del distretto socio sanitario, continua a svolgere la sua infaticabile attività di sostegno a favore degli ultimi . Ha promosso nelle ultime ore sulla propria pagina facebook la campagna “Non lasciamoli soli” per raccogliere sciarpe, cappelli, giacconi, coperte, insomma qualsiasi cosa che possa aiutare le persone che dormono in strada a fronteggiare l’emergenza freddo. E’ possibile contattare il comitato con WhatsApp o chiamando direttamente ai numeri: 335797423/ 4 / 5

Saverio Forte