Pontile Eni, scontro tra due ex sindaci: Bartolomeo replica a Magliozzi

Formia Politica

FORMIA – La futura localizzazione del pontile petroli dell’Eni, scaturita da un’intervista al presidente dell’ex Autorità portuale del Lazio Francesco Maria di Majo nel corso della rubrica settimanale di Teleuniverso “Vista sul Golfo”, ha di nuovo inasprito i rapporti, storicamente non facili, tra i due principali città del sud-pontino, Formia e Gaeta. Altro che realizzazione di una famigerata “Città del Golfo”. Le bellicose dichiarazioni della neo sindaca di Formia Paola Villa, contraria allo spostamento della pericolosa struttura dall’attuale ubicazione della Peschiera all’interno del porto commerciale di Gaeta e, dunque, verso il litorale formiano di Vindicio, avevano prima fatto infuriare l’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi che, resuscitando giornalisticamente ad un anno e mezzo dalle sue disastrose elezioni amministrative, aveva accusato la prima cittadina di Formia di “un’inutile invasione di campo” chiedendole, tra le righe, di affrontare i gravi e tanti problemi della città perché a quelli di Gaeta “ci pensano il suo sindaco, la sua Giunta ed il suo consiglio comunale”. Se ad ispirare la nota del “Capitano” Magliozzi sarebbe stato – secondo alcuni rumors negli ambienti politici gaetani il sindaco Cosmo Mitrano – ad incendiare il dibattito è ora un altro ex illustre sindaco, quello di Formia Sandro Bartolomeo.

Lo fa a quasi anno dalla conclusione della sua quarta amministrazione e dal concomitante avvio di una dolorosa fase di commissariamento del comune di Formia. Sandro Bartolomeo dal dicembre 2017 non aveva più parlato, tranne che in una circostanza, in un’intervista video al nostro portale, nelle fasi iniziali della campagne elettorale amministrativa quando il suo partito, il Pd, stava cercando di trovare un feeling con il movimento civico della futura sindaca Paola Villa. Bartolomeo, nel frattempo, ha affrontato e risolto definitivamente i suoi problemi di salute spedendo al mittente la maliziosa accusa di essere argomento da affrontare in trasmissioni televisive come “Chi l’ha visto?” o nella rubrica “Dove sei?” del vecchio e nuovo Portobello. Da settimane l’ex sindaco Dem di Formia, seppur a taccuini chiusi e con le telecamere spente, continuava a ripetere questa frase: “Ma voi pensate – rivolgendosi alla stampa – che io viva su un altro pianeta ignorando i problemi della mia città e quelli dell’intero comprensorio? Certo che no. Lo faccio da pensionato – è vero – ma anche in qualità di chi ha acquisito una sufficiente esperienza per averli vissuto sulla sua pelle, politica ed amministrativa, da quasi 40 anni… Scusate se è poco”. A far letteralmente sobbalzare sulla sedia l’ex sindaco neupsichiatra infantile è stato un passaggio della nota dell’ex collega di Gaeta che l’aveva accusato di aver impugnato al Tar nel 2004 la delibera del consiglio comunale di Gaeta di adesione all’ex Autorità portuale del Lazio.

Ma Bartolomeo, che dall’alto della sua professione sa in anticipo quel che il suo interlocutore sta pensando e intende dire da lì a qualche istante, riapre un antico vaso di pandora pieno di veleni e di interessi imprenditoriali: “Quando l’ ex Sindaco di Gaeta Magliozzi attacca l’attuale sindaco di Formia e mi cita sulla questione dell’autorità portuale,omette di ricordare che il sottoscritto quando scoprì la storia dei tonni e intervenne in Capitaneria di porto ad un incontro da lui richiesto, fu accolto a parolacce dagli operai della Medfish ( azienda che ben conosce se non altro per i legami familiari con la proprietà ) e ,nonostante l’accoglienza, rovescio’ il tavolo tutto già bello e pronto con i vari soggetti ( Comune di Gaeta, Capitaneria di porto , Autorità portuale , Proprietà degli impianti ) tutti d’ accordo per realizzare quella vera e propria schifezza . E ricorderà Magliozzi anche le minacce cui fui sottoposto in quell’incontro da parte di chi aveva interesse alla realizzazione degli impianti. Inoltre, chi non ha voluto l’ingresso di Formia nell’autorità portuale? Mi spiace ricordarlo , ma il principale rifiuto è’ venuto da Gaeta : forse perché Formia nell’autorità portuale avrebbe potuto più direttamente difendere i suoi interessi che sono, tra l’altro, quelli dell’intero Golfo. Io ho sempre pensato che le scelte di Gaeta risentano di una convinzione che si è storicamente affermata negli amministratori della città : la parte interna del Golfo non ci interessa, le nostre spiagge sono tutte esterne ,gli effetti su di esse sono nulli”.

In effetti il rapporto tra le città di Formia e Gaeta sulle politiche ambientali per il Golfo sono conflittuali ormai da oltre 60 anni. Il primo ” vulnus” fu la collocazione della raffineria di Paul Getty all’interno del Golfo, territorialmente a Gaeta ma come peso ambientale tutta su Formia e sulle sue coste. Bartolomeo è un fiume in piena di accuse: “Una scelta scellerata che ci ha lasciato in ” regalo ” un inquinamento diffuso per decine di anni , specie sulla spiaggia di Vindicio e pochi e attualmente nulli vantaggi occupazionali . Decine di serbatoi hanno distrutto un milione di metri quadrati di terreni agricoli di qualità ( a Gaeta ) e macchie e residui della raffinazione del petrolio( a Vindicio ) e tuttora determinano un impatto ambientale enorme. Lo stesso pontile petroli è’ strettamente legato alla loro presenza : oggi si parla di spostamento ancora più verso Formia mentre per un comprensorio come il nostro si dovrebbe parlare solo della loro definitiva disattivazione “. Ma la questione petrolifera è’ solo una delle questioni che vedono Formia e Gaeta contrapposte . L’ex sindaco di Formia censura la politica del comune confinante per quanto riguarda il ciclo della depurazione e della fognatura: “Per decenni Gaeta sversa le sue fogne nella parte interna del Golfo, collegando le parti di città, anche le più lontane ,allo stesso collettore fognario. Per capirci, la zona residenziale e turistica Serapo non ha mai sversato a Serapo ma si è preferito costruire chilometri di condotte per preservare le spiagge extra golfo senza alcun rispetto di quelle interne ( tutte quelle di Formia) Potremmo continuare con gli impianti di itticoltura, collocati senza alcuna consultazione di fronte alla spiaggia di Vindicio, che solo per il nostro impegno non sono stati ampliati all’allevamento di tonni che avrebbe definitivamente devastato mare e spiagge di Formia. E poi la querelle dell’estate 2017, in piena carenza idrica, circa l’installazione dei dissalatori presso il Molo Vespucci di Formia, soluzione di Acqualatina che “ottenne il sostegno del comune di Gaeta. Anche in questo caso lo abbiamo evitato, ma il tentavo in se è’ stato, a mio parere ,una scelta grave contro la città di Formia”.

Per l’ex sindaco Bartolomeo lo stesso spostamento del pontile petroli dell’Eni meriterebbe un ragionamento più largo dello spostamento stesso, la sua disattivazione: “Ora diventa l’occasione per un’altra scelta contro Formia. Magliozzi dice che Gaeta nella sua autonomia può fare questa scelta. È’ come se Formia, nella sua autonomia, decidesse di non fornire più acqua a Gaeta visto che la risorsa idrica scaturisce tutta nei suoi territori. E potremmo continuare con il porto commerciale che si allarga a dismisura a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Vindicio con il carico di inquinamento relativo”. L’ex sindaco anticipa che sosterrà l’attuale posizione della professoressa Paola Villa contro lo spostamento, il trasferimento verso Formia del pontile petroli dell’Eni:”E’ un’iniziativa giusta e io la sosterrò fermamente . Mi auguro lo facciano l’intero Consiglio Comunale (la conferenza dei capigruppo martedì 20 novembre, su richiesta del presidente dell’assemblea Pasquale Di Gabriele, deciderà se inserire nell’ordine del giorno della seduta consiliare del 27 una mozione di sostegno al sindaco Villa,ndr) e l ‘ intera città per salvare Formia dal l’ennesimo scempio ma, più complessivamente , per affermare una visione capace di pensare a un Golfo diverso, solo con attività ecocompatibili”.

Saverio Forte