Sperlonga / Tredicenne muore risucchiata dal bocchettone della piscina: 4 indagati

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SPERLONGA – Sarà l’autopsia della dottoressa Stefania Urso, in programma nella giornata di venerdì presso il policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, a dare una possibile svolta all’inchiesta giudiziaria promossa dal sostituto Procuratore Valerio De Luca sulla morte di Sara Francesca Basso, la 13enne di Morolo vittima di un incredibile incidente mentre si trovava mercoledì pomeriggio, in compagnia della sua famiglia, nella piscina del “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga. Il magistrato titolare delle indagini ha intanto disposto il sequestro cautelativo della piscina e del suo impianto idraulico ed in serata ha indagato per omicidio colposo il nuovo amministratore della società proprietaria della struttura,”Virgilio srl”, Mauro De Martino, di 40 anni.

“Dimostreremo l’estraneità del nostro assistito ai fatti che gli vengono contestati – sostengono i suoi legali, gli avvocati Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio – in quanto non esisterebbe un nesso diretto tra la morte della ragazza di 13 anni e il funzionamento di uno dei meccanismi che consente il funzionamento idraulico della piscina”. Ma sul registro degli indagati sono stati iscritti i nomi di altre tre persone: due tecnici, Nicolangelo Viola ed Ermanno Corpolongo, rispettivamente manutentore e costruttore della piscina, e l’ex proprietario della struttura, l’ingener Francesco Saverio Emini originario di Parete, in provincia di Caserta, e suocero di De Martino.

L’adolescente, in effetti, aveva lottato contro la morte per alcune ore dopo essere stata vittima invece di un annegamento provocato – secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri della Stazione di Sperlonga, agli ordini del Comandante Salvatore Capasso – da un ottimale funzionamento di uno dei bocchettoni della piscina. L’esame in programma presso il Policlinico Gemelli – l’incarico della Procura sarà conferito venerdì pomeriggio alle 15 – dovrà proprio stabilire se la vittima sia stata vittima o meno di un malore prima del presunto guasto dell’impianto idraulico della struttura già finita al centro di alcune inchieste giudiziarie per presunte violazioni di natura urbanistica.

Il “Virgilio Grand hotel” era stato chiuso il 31 gennaio 2014 dal compianto sindaco di Sperlonga Rocco Scalingi per svariate irregolarità e più volte sequestrato per la presenza di stanze abusive. Fu bloccato il tentativo di realizzare nove stanze in più al posto di un locale di 400 metri quadrati al posto del ristorante. In seguito a quel blitz dell’Arma anche il Comune aveva fatto delle verifiche scoprendo che l’albergo, un quattro stelle tra i più noti nella località balneare, aveva numerosi altri problemi. La Spa, un’area di lusso con sauna, bagno turco, idromassaggio e solarium, era risultata irregolare perché costruita sotto il livello del mare. Le autorizzazioni mancavano per circa metà delle camere, per alcune stanze mancava il parere della Asl, e in altre quello dei vigili del fuoco i quali, nel complesso, non hanno mai dichiarato la struttura agibile.

Inoltre nel 2016 il comune di Sperlonga dispose un’ordinanza di sequestro della piscina ma il Riesame, sulla scorta di un ricorso dell’allora proprietà della struttura ricettiva, annullò tutto. Purtroppo mercoledì pomeriggio i soccorsi di un turista americano e di un medico non sono bastati per salvare la vita di sara Francesca. L’adolescente frequentava una scuola di Frosinone, nella sua vita anche la passione per la danza. L’ultima foto sul suo profilo instagram l’ha pubblicata solo due giorni fa, proprio da Sperlonga. Il sindaco di Morolo, Anna Maria Girolami, ha espresso il dolore suo e della collettività per questa tragedia.
Saverio Forte