Caritas di Gaeta, sabato 26 maggio una giornata per il contrasto al gioco d’azzardo

Attualità Formia Gaeta

SUD PONTINO – Sul territorio della Chiesa di Gaeta nel 2016 la media della giocata pro capite era stata di circa 900 euro, troppi, il doppio di quella nazionale. Nei 17 comuni ricadenti nell’Arcidiocesi di Gaeta l’azzardo è diventata, purtroppo, “l’eroina del terzo millennio” che non colpisce i soli ragazzi ma anche gli adulti e gli anziani. L’incidenza della spesa media per l’azzardo sul reddito nel territorio del Golfo era stata di circa il 6%. In totale erano presenti 1250 slot machine – ma il dato è stato rivisto verso l’alto purtroppo – con una media di 7,5 apparecchi per 1000 abitanti; solo a Ventotene non erano presenti. Davanti a questa drammatica situazione i sindaci dei comuni possono e devono fare di più. Se le iniziative giudiziarie davanti la magistratura amministrativa non hanno prodotto sinora gli effetti sperati a causa di un quadro normativo nazionale che non aiuta affatto, l’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari ha chiamato a raccolta i 17 sindaci dei comuni del Golfo (Ausonia, Coreno Ausonia, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Spigno Saturnia, Formia, Ponza, Ventotene, Gaeta, Itri, Campodimele, Sperlonga, Fondi, Monte San Biagio, Lenola, Pastena) per capire cosa di può fare, dal basso, per combattere questa gravissima emergenza sociale ed economica.

Questa giornata dedicata al contrasto dell’azzardo si svolgerà sabato 26 maggio a cura della Caritas Diocesana in collaborazione con la Cdal, il presidio del sud-pontino di Libera Presidio e l’Adra. Se sinora a compiere percorsi di formazione e di sensibilizzazione erano stati i soli volontari, operatori e semplici cittadini, all’appuntamento di sabato mattina, alle 10,30, presso la Curia Arcivescovile, i protagonisti più attesi saranno proprio loro, i sindaci, chiamati da Monsignor Vari ad offrire la loro collaborazione alla Chiesa per valutare quali percorsi si possono tracciare per limitare le pesanti conseguenze dell’azzardo. All’incontro parteciperà non a caso un insigne “addetto ai lavori”, il professore Maurizio Fiasco, sociologo e direttore scientifico della fondazione “Sdl” nonché presidente di “Alea” , l’associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, impegnata contro il gioco d’azzardo e nell’implementazione di programmi di assistenza per i giocatori compulsivi. Il professor Fiasco sarà presente anche al secondo incontro, aperto a tutti, previsto per sabato sera. Alle ore 20.30 presso la chiesa Sant’Erasmo di Formi è in programma un’attesa intervista al professor Fiasco, insignito dell’onorificenza quale “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avendo indirizzato le sue ricerche sui fenomeni del gioco d’azzardo e dell’usura quali aventi “grave impatto sulla dimensione individuale e sociale”.

L’azzardo, purtroppo, è ramificato sia nei comuni grandi che in quelli piccoli come dimostra il fatto che Santi Cosma e Damiano, comune con appena 7000 abitanti, ha il primato di 11,5 apparecchi per 1000 abitanti. Il comune che spende di più in assoluto per l’azzardo è Formia, con la giocata pro capite di circa 1400 euro all’anno; seguono gli altri con spesa superiore alla media nazionale come Minturno, Santi Cosma e Damiano, Ponza, Fondi, Itri, Spigno, Gaeta, Castelforte. Fatta eccezione per Formia e Gaeta, negli altri comuni dell’Arcidiocesi il reddito pro capite è al di sotto della media nazionale e quindi per loro vale la considerazione che sono Comuni dove si guadagna poco e si spende… tanto per l’azzardo. Altri dati. La presenza di slot machine è alta (7.9 per mille abitanti) e questo favorisce l’accesso all’azzardo con una spesa pro capite di 980 euro e quindi la diffusione di comportamenti compulsivi. Il secondo gruppo di comuni, in ordine decrescente per valore di giocata pro capite, è composto da Campodimele, Monte San Biagio, Coreno Ausonio, Pastena, Ausonia, Sperlonga, Lenola e Ventotene; in questo gruppo la presenza di apparecchi per l’azzardo è di 4.7 per mille abitanti e la spesa pro capite è di 309 euro.

In attesa del decreto di riordino del gioco d’azzardo e per limitare le pesanti conseguenze dell’azzardo, il tavolo di lavoro della Caritas diocesana di Gaeta, presieduta da un infaticabile don Alfredo Micalusi, da mesi sta chiedendo che si agisca a livello di Distretto Sanitario emanando regolamenti comuni in ogni città con l’obiettivo di incoraggiare gli esercenti a disfarsi delle slot machine, inserendo norme più restrittive per l’ubicazione delle sale gioco o delle macchinette mangiasoldi nei locali commerciali. “Procedure simili sono state adottate dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino che – sottolineano don Micalusi e l’attivo presidente della Cdal, Carlo Tucciello – ha emanato un regolamento, con carattere retroattivo, per spegnere tutte quelle slot (oltre il 90 per cento) che violano le disposizioni sulle distanze: mai a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti sensibili come scuole, ospedali, impianti sportivi, luoghi di culto, banche, istituti di credito o stazioni ferroviarie.”

Saverio Forte