Sperlonga / Hotel “Grotta di Tiberio”, dal Tar arriva la sospensiva contro la demolizione

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – E’ la struttura a causa della quale sono stati celebrati e sono ancora in corso di svolgimento una serie infinita di processi e, addirittura, sono state emesse alcune condanne passate in giudicato. E’ l’hotel “Grotta di Tiberio” di Sperlonga, l’albergo di proprietà della famiglia del reintegrato sindaco Armando Cusani. E’ ancora sullo sfondo anche dell’operazione “Tiberio” che il 16 gennaio scorso è scattata con gli arresti di politici, tecnici comunali e imprenditori accusati di far parte di un’organizzazione, capitanata proprio dal due volte presidente della Provincia di Latina, in grado di pilotare l’esito di appalti pubblici a Sperlonga, Maenza e Prossedi. Ora della panoramicissima struttura ricettiva della via Flacca si torna a parlare perché il Tar del Lazio, a sorpresa, ha concesso al suo nuovo ed unico proprietario, Erasmo Chinappi, il suocero del sindaco di Sperlonga, la sospensiva contro l’ordinanza di demolizione, la numero 61 dell’8 maggio scorso, delle presunte opere edilizie abusive realizzate nel corso degli ultimi anni. Ad emetterla era stata l’allora dirigente del settore urbanistica del comune Tiziana Di Fazio, nominata al posto di Isidoro Masi, uno degli arrestati eccellenti di “Tiberio”.

Il Tar ha accolto il ricorso del privato – assistito dall’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio – e ha condannato addirittura il comune, costituitosi attraverso l’avvocato Gianluca Carfagna, al pagamento delle spese legali, di 2000 euro, e ha fissato alla prima udienza dell’ottobre 2018 il dibattimento per la trattazione del merito del ricorso. Tutto regolare per un procedimento amministrativo? Sembra di sì, ma non per il neonato movimento civico “Partecipazione Attiva” che ha presentato un esposto alla Procura di Latina contro la dottoressa Di Fazio e il segretario comunale Andrea Nappi. Sono accusati, indirettamente, di aver firmato ed avallato un’ordinanza di demolizione “farsa” per non aver assolto l’obbligo di disporre preventivamente l’annullamento d’ufficio dei titoli edilizi che nel 2004 e nel 2005 erano stati rilasciati al sindaco di Sperlonga Cusani “dal fido dirigente dell’epoca”. Senza questo adempimento – una dimenticanza o un’omissione voluta ? – è stato facile per il Tar sospendere l’ordinanza di demolizione perché non preceduta dall’annullamento dei titoli edilizi . Il movimento “Partecipazione attiva” nell’esposto alla Procura ha rivelato che prima delle amministrative del giugno 2016 – quando Cusani venne eletto per la terza volta sindaco di Sperlonga – il futuro neo primo cittadino cedette le proprie quote al suocero. Un adempimento nullo perché l’albergo era ed è tuttora posto sequestro per abusivismo ed lottizzazione abusiva, un atto di cessione “giuridicamente inefficace” perché riguarda un bene inalienabile. Un reato che potrebbe essere assimilato ad una vera e propria violazione dei sigilli.

Su un altro fronte ‘caldo’, quello della realizzazione di un centro sportivo e di un eliporto nei pressi dell’Hotel “Grotta di Tiberio”, il movimento “Partecipazione Attiva” ha chiesto ed ottenuto, secondo quanto prevede la legge sulla trasparenza degli atti degli enti locali (la legge 241 del 1990) di poter partecipare, in qualità di semplice auditore, della conferenza dei servizi che, avviata da tempo, proseguirà il prossimo 29 settembre. Agli atti è stato presentato, infatti, un dettagliato documento con cui si illustrano i vincoli ostativi alla realizzazione del progetto. Sono essenzialmente tre: il progetto verrebbe ad insistere nella Zona E, sottozona E2 ed E1, rispettivamente qualificate nel certificato di destinazione urbanistica rilasciato in data 8 giugno 2015 come “sottozona agricola di salvaguardia ambientale e sottozona di riserva naturale”. L’area individuata è classificata come zona archeologica di fondamentale pregio e risulta essere “riserva naturale” e, quind, tutelata ai sensi della direttiva n.92/43/CEE recepita in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, modificato ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003. In particolare, nell’area vige il regime di “tutela ambientale assoluta”. Nel documento si sottolineava come il progetto della società Albasete “potrebbe essere realizzato solo e soltanto apportando una variante al Piano Regolatore Generale del comune di Sperlonga”.

Ipotesi, questa, che – qualora si realizzasse – non solo – osserva il portavoce Nicola Reale – potrebbe costituire la porta d’ingresso per la devastazione di una delle zone più belle ed importanti, dal punto di vista ambientale, paesaggistico e archeologico, del Comune di Sperlonga, ma potrebbe essere artatamente utilizzato come “cavallo di Troia” per approdare ad una variante al Prg che potrebbe “facilitare e favorire una “sanatoria” a favore dell’hotel “Grotta di Tiberio”.

Saverio Forte