Dalle Botteghe Oscure al patto di San Nilo, il pd ufficializza l’appoggio a Mitrano

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GAETA – C’era una volta la “questione morale” di Enrico Berlinguer. Quella diversità “dei Marziani”, come la definì il fondatore de “La Repubblica” Eugenio Scalfari durante la famosissima intervista del 28 luglio 1981 allo storico segretario del partito comunista italiano. Parlando degli altri partiti e della voracità con la quale avevano già allora occupato i gangli dello Stato, Berlinguer metteve il naso in casa d’altri e puntava l’indice. “La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora…”.

Gli Eredi. Ma in che considerazione sono state tenute quelle parole dai suoi eredi naturali, il partito democratico di Matteo Renzi? Difficile dirlo. Il suo ritratto, prima che la sua “lezione”, è sparito da molte sedi. A volte invece sono proprio le sedi ad essere sparite. Difficile da digerire, ma in alcune realtà locali, il primo partito d’Italia o comunque la principale forza della coalizione di governo non ha una sede propria. Accade ad esempio a Gaeta, dove a fronte di un consenso che in alcune consultazioni elettorali ha sfiorato il 30%, gli iscritti non hanno un luogo in cui riunirsi, mentre invece lo hanno forze politiche che a mala pena raggiungono i 300 voti. Una scelta frutto di continue giravolte che hanno visto alternarsi in questi anni alla guida del partito Emiliano Scinicariello, Stefano Ponticella, Marco Sasso e da ultima Nunzia Madonna. Con una spaccatura interna in tre tronconi ed una diaspora per non dire “Emorragia” alle scorse elezioni, che si riproporrà anche questa volta anche se il direttivo ed il simbolo sono nettamente in mano alla corrente del presidente del consiglio Pina Rosato e dunque del senatore Claudio Moscardelli.

Pina Rosato

Le Sette Chiese. Proprio ieri sera, del resto, il partito ha ufficializzato la sua scelta. Il direttivo infatti, dopo aver fatto il giro “delle sette chiese”, ha deciso di appoggiare ufficialmente la candidatura dell’attuale sindaco Cosmo Mitrano con una propria lista, ma ha lasciato le mani libere agli iscritti che la pensino diversamente. Del resto “la piega politica” si era capita già a gennaio, quando il segretario provinciale “La Penna” durante un direttivo allargato aveva parlato di un pd “non in grado di andare da solo” e di un suo mandato esplorativo alla ricerca di alleanze “tenendo conto di equilibri preesistenti”. L’ultima chiesa, quella dove è stata ufficializzata la “svolta”, è stata quella di San Nilo, rappresentata dall’account satirico “Gaetaspia” con un’insegna del pd. Dove con un fotomontaggio a volte si dicono più di fiumi di parole. Pronunciate sempre in sale parrocchiali, come la sala Papa Giovanni XXIII di San Paolo e ieri a San Nilo, nella sala parrocchiale sotto le scale. Una vicenda che ha messo in imbarazzo la stessa Arcidiocesi.

Annunziata (Nunzia) Madonna

Il Debito. Sta di fatto che la programmata assemblea che avrebbe dovuto tenersi oggi proprio a San Nilo si terrà invece presso il Caffé Cavour, altro luogo caro al partito democratico di Gaeta. Del resto, prima di prendere una sede nuova il pd dovrebbe ripianare i debiti precedenti. Durante una recente trasmissione televisiva su Teleuniverso, l’ex sindaco Silvio D’Amante, ormai fuori dalla politica da tanti anni, raccontò come il proprietario dell’ultima sede di via Indipendenza gli si fosse rivolto in modo risoluto per ottenere la somma mai saldata dai vertici del partito per i canoni d’affitto. Situazione paradossale che marca sempre più le distanze dal patrimoni ideale lasciato in eredità da Berlinguer nella famosa intervista. Ma, a quanto pare, i punti di riferimento attuali sono altri. Mentre i Giovani Democratici oramai in fuga, manifestano attraverso la segretaria Roberta Pierro tutto il loro disappunto, Nunzia Madonna si affida al “Divo”: “Mi piace ricordare il grande senatore Andreotti…. ” Il potere logora chi nn lo ha” scrive in un commento su un social network. Riposa in pace, Enrico.