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Pontecorvo / L’opposizione consiliare contro la riorganizzazione degli uffici comunali

Politica

PONTECORVO – L’Opposizione Consiliare di Pontecorvo di nuovo a lavoro. La squadra compatta composta dai Consiglieri di minoranza Riccardo Roscia, Paolo Renzi, Angela Tribini, Annarita Sardelli e Natascia Di Schiavi Iorio sottoscrivono una mozione diretta all’amministrazione comunale, chiedendo a voce unica la convocazione del Consiglio Comunale in via straordinaria per l’approvazione di mozione consigliare.

La mozione consigliare, a firma dei consiglieri di minoranza, consiste, come si legge dal documento ufficiale, nell’impegnare la Giunta Comunale e il Sindaco a revocare la delibera di Giunta Comunale n° 115 dell’11 agosto 2016″ che ha previsto recentemente la riorganizzazione degli uffici del palazzo comunale.

Nel particolare, nella mozione dell’Opposizione Consiliare di Pontecorvo si legge: “con delibera di Giunta Comunale n° 115 veniva modificata la struttura organizzativa dell’Ente, con la creazione di una nuova area denominata “Urbanistica – Pianificazione del Territorio” e “Servizio Edilizia Privata” con a capo una figura reclutata fuori dalla pianta organica comunale. Tali decisioni comporteranno un appesantimento della struttura organizzativa dell’Ente con aggravio di costi per il bilancio comunale.

Il tutto fa sorgere anche fondati dubbi sulla legittimità del provvedimento in questione in quanto vige il divieto di aumenti spese per il personale. Lasciano non poche perplessità, inoltre, le “criticità” citate in delibera, in quanto provocate dall’amministrazione stessa che, invitando gli unici due dipendenti ad effettuare il tirocinio formativo presso il Giudice di Pace in previsione di una riapertura della sede di Pontecorvo, ha poi visto svanire questa circostanza (chiusura definitiva Giudice di Pace) per evidenti responsabilità politiche ed amministrative.

La presente mozione ha pertanto lo scopo di impegnare Giunta e Sindaco alla revoca della delibera di cui sopra per poter avviare successivamente un confronto in Consiglio Comunale al fine di giungere ad un progetto di modifica della struttura organizzativa condiviso e realmente rispondente alle esigenze dell’Ente, e non estemporaneo e dannoso come quello appena deliberato dalla Giunta”.