Gaeta / Obiettivo Comune: “Tasse al massimo, servizi scadenti e città deserta”

Gaeta Politica

GAETA – “Assistiamo imperterriti alla desertificazione di Gaeta”. Esordisce così Gennaro Romanelli di Obiettivo Comune, da Via indipendenza che a suo tempo era il cuore pulsante della città, a Gaeta Medievale e Via Marina di Serapo, quartieri invidiabili, ma dalle potenzialità inespresse.

Gennaro Romanelli
Gennaro Romanelli

“L’inquietudine nascente dall’incapacità di comprendere il senso di alcune scelte scellerate e l’assenza di azioni che dovrebbero invece essere ordinarie in una città a vocazione turistica – dichiara Romanelli – rappresenta lo stato d’animo di molti commercianti, operatori turistici e soprattutto dei giovani, categoria maggiormente colpita dall’incapacità di questa classe dirigente. Il problema che vincola il compimento di un primo passo verso il cambiamento (quello vero), probabilmente è proprio questo, non si è ancora deciso su cosa dovrebbe puntare la nostra città per garantire presente e futuro ai suoi cittadini; Se la risposta a questa domanda è il turismo, credo che abbiamo perso la rotta o non è stata nemmeno tracciata.

Che senso ha effettuare dei restyling tra l’altro discutibili se poi il fine settimana quelle stesse piazzette sono ripetutamente deserte? Chi governa dovrebbe ingegnarsi e attivarsi affinchè la città che amministrano non sia semplicemente bella da vedere, ma continuamente dinamica e stimolante, ma a quanto pare questi non rappresentano i pensieri che tormentano i nostri amministratori. Si palesa l’assenza di dialogo e di coinvolgimento dei vari portatori di interessi, come sudditi siamo costretti a subire le scelte scellerate di questa amministrazione, decisioni che tutelano pochi e già privilegiati, a discapito dell’intera popolazione.

Un esempio è la pista ciclabile a Via Marina di Serapo, per non dimenticare la riduzione delle tasse alle famiglie più ricche di Gaeta lo stesso giorno in cui sono state aumentate al massimo applicabile ai comuni mortali, tasse tra l’altro sproporzionate rispetto ai servizi erogati. Per non ridurre di pochi metri i parcheggi degli stabilimenti balneari, si è deciso “giustamente” di rendere Via Marina di Serapo a mezza corsia e di realizzare una pista ciclabile che ogni 20 metri si interrompe a causa dei medesimi ingressi ai parcheggi, rendendo il tutto molto pericoloso e senza alcuna logica. Nessuno è contro la realizzazione di una pista ciclabile in quanto è un evidente sintomo di civiltà, ma come ogni cosa va fatta con criterio.

I cittadini non devono lasciarsi abbindolare dall’apparenza ma badare alla sostanza. Le domande che dovremmo quindi porci sono: Perché appena ci allontaniamo, anche di pochi passi dal water-front, che è stato in parte oggettivamente riqualificato grazie ai fondi dell’autorità portuale, cominciamo a riscontrare una serie di problematiche come zone che riversano in condizioni igienico sanitarie precarie, zone abbandonate e la formazione non certamente sporadica di mini-discariche anche nei pressi delle stesse isole ecologiche? Dove sono le schede magnetiche annunciate nell’unica assemblea pubblica organizzata dall’AC che doveva essere in grado di educare e far comprendere alla cittadinanza le misure adottate per questa raccolta differenziata? I servizi sono necessari non solo per i cittadini, ma anche per attrarre gli investimenti; Quale imprenditore sceglierebbe di aprire ad esempio una discoteca in una città sporca, priva di parcheggi e piena di controlli che manco in presenza dell’Isis verrebbero previsti posti di blocchi ogni 100 metri?

Come venire in contro ai piccoli imprenditori se c’è intolleranza e inflessibilità sugli orari di chiusura delle attività e sui limiti di decibel previsti? Quali sono state le strategie adottate per sollecitare lo sviluppo turistico, commerciale e di conseguenza occupazionale della nostra città? E quali i grandi eventi in questi 4 anni oltre a quelli già esistenti prima che subentrasse Mitrano? Forse uno c’è, organizzato nell’ultimo anno di mandato, dove la bontà e la disponibilità a finanziare qualsiasi tipo di iniziativa sprizza da tutti i pori, ossia il Festival dei giovani che si terrà il 14-15-16 Aprile. Saranno sicuramente belle ed importanti giornate per la nostra città, ma passati questi tre giorni, Gaeta ritornerà ad essere una città di giovani e per i giovani?

Purtroppo no, perché è una città incapace di valorizzare le persone, le loro idee e aspirazioni, incapace di creare un ambiente fertile, creativo e stimolante. Questo è il motivo principale che ha spinto molti giovani e non, ad interessarsi del progetto di obiettivo comune. Insieme, da persone libere e indipendenti, possiamo realizzare un programma intelligente e fattibile per la nostra città, tenendo sempre a mente i valori che devono contraddistinguerci”.