Convento dei Padri Passionisti di Itri

Itri / I Passionisti ricordano la figura del Beato Domenico della Madre di Dio

Attualità Itri

ITRI – Oggi, 26 agosto 2015, come tutti gli anni, con data fissa, i passionisti di tutto il mondo ricordano nella liturgia il Beato Domenico della Madre di Dio (Barberi), sacerdote passionista. Lo ricordano in modo speciale i passionisti del Santuario della Civita, per la sua doppia presenza, nel 1834 a Itri, quando predicò una fruttuosissima missione nella città (allora non c’era l’attuale convento della zona cappuccini, acquisito nel 1943, nel corso seconda guerra mondiale) e quando nel 1836 predicò gli esercizi spirituali al personale dei Santuario della Civita.

Beato Domenico della Madre di Dio
Beato Domenico della Madre di Dio

A ricordare il grande apostolo e teologo della Congregazione dei Passionisti, ai fedeli presenti in chiesa per la celebrazione eucaristica della mattina, è stato padre Antonio Rungi, durante la messa delle 7,30 celebrata al convento dei passionisti di Itri, e i padri Passionisti impegnati al Santuario della Civita, che lo hanno ricordato e lo ricorderanno nelle varie celebrazioni della giornata. Una lapide ricordo, fissata al lato sinistro della facciata del Santuario della Civita, tra i tanti santi, beati e venerabili, è ricordata anche la figura esemplare del Beato Domenico Barberi, che fu al Santuario della Civita non solo come predicatore, ma anche come semplice pellegrino, raggiungendo il santuario dalla vicina comunità passionista di S.Sosio Martire in Falvaterra (Fr), da dove il 24 maggio 1840 partiva, come missionario per l’estero, alla volta del Belgio e dell’Inghilterra.

A Falvaterra, padre Domenico Barberi, il futuro Beato, fu negli anni 1833-1836 e negli anni successivi, come Superiore Provinciale della Provincia religiosa dell’Addolorata, che allora aveva la sua sede provincializia proprio in Falvaterra, non essendo aperto ancora nessun convento in Campania. La provincia religiosa dei passionisti, istituita dallo stesso San Paolo della Croce, il 9 maggio 1769, durante il Quinto Capitolo Generale, presieduto dallo stesso san Paolo della Croce allora comprendeva il Basso Lazio, l’Abruzzo, con una buona presenza dei passionisti nella provincia di Latina.

La figura eminente del Beato Domenico Barberi emerge dall’insieme della sua vita, della sua missione nel campo dell’ecumenismo e della missione ad gentes.

Nato a Viterbo il 22 giugno 1792, da una famiglia di contadini, Domenico Barbieri a 22 anni entrò nei Passionisti di Paliano (Fr), prendendo come nome da religioso Domenico della Madre di Dio. Aveva conosciuto i Passionisti del vicino convento di Vetralla (Viterbo), ne era diventato scolaro e penitente; da loro era aiutato nello studio e nella formazione cristiana. Dopo l’anno di noviziato emise la professione religiosa il 15 novembre 1815 a Paliano. Studia poi al Monte Argentario (Grosseto) e nella casa generalizia dei Santi Giovanni e Paolo in Roma. Ricco di scienza e sapienza frutto certamente non solo di libri il primo marzo 1818 a Roma è ordinato sacerdote. Insegna filosofia, teologia, sacra eloquenza prima a Sant’ Angelo di Vetralla (Viterbo) e poi a Roma e Ceccano (Frosinone).

Contemporaneamente da sacerdote e missionario cominciò la sua opera di predicazione in Italia, ma soprattutto in Inghilterra, dove ricondusse alla fede cattolica moltissimi fedeli e ministri, tra i quali anche John Henry Newman. Fu apprezzato dai Papi Leone XIII, che lo conobbe di persona quando era Nunzio Apostolico a Bruxelles, e Pio X, che ne ricordò la figura in una lettera del 1911. Fu uomo di vasta erudizione, come dimostrano molte sue opere filosofiche, teologiche e ascetiche. Morì a Reading nel 1849. È sepolto a Sutton-Oak nel ritiro di Sant’Anna, presso Liverpool. E’ stato beatificato il 27 ottobre 1963 dal Beato Paolo VI, durante il Concilio Vaticano II. La liturgia lo ricorda domani 27 agosto.

I passionisti lo ricordano in modo solenne oggi 26 agosto nella liturgia delle ore, nella messa e per la sua testimonianza di vita, profondamente ancorata alla Passione di Gesù Cristo e alla Vergine Addolorata, di cui era un grande devoto, fino ad assumere il nome, tra i passionisti, Domenico della Madre di Dio.