Minturno / Foce del Garigliano di nuovo insabbiata, i diportisti chiedono un intervento immediato

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MINTURNO – A due anni dall’ultimo intervento di dragaggio, torna di nuovo il problema dell’insabbiamento della foce del Garigliano. Un fenomeno che purtroppo torna periodicamente a creare una barriera sabbiosa nel delta del fiume rendendo pericolosa la navigazione delle imbarcazioni, che rischiano di incagliarsi, mettendo in seria discussione la salute e l’incolumità di coloro che solcano il fiume con le loro barche per passione o per lavoro, come i pescatori ad esempio.

Già in passato ci fu un morto e spesso capita di episodi di pescatori usciti in mare con la propria barca che si trovano arenati. Ormai nessuno esce più per mare, in quanto la foce è praticamente chiusa: il livello attuale del fiume è di soli 30 centimetri, troppo poco per poter passare con un natante.

I diportisti e le associazioni che si trovano sul fiume hanno inviato diverse segnalazioni al Comune di Minturno per intervenire subito ma ad oggi non è seguito alcuna risposta.

Ad oggi, dopo decenni, non è ancora seguito un serio intervento di dragaggio, a causa del mancato accordo tra i diversi enti (ben 13) delle due regioni Lazio e Campania e delle due province Latina e Caserta, che hanno competenza sul fiume. I lavori effettuati nel 2012 e nel 2013 furono solo temporanei, una sorta di palliativo, in quanto il Comune di Minturno e la Provincia di Latina hanno provveduto alla sola rimozione delle barriera sabbiosa sulla metà del fiume di propria competenza. Infatti, all’intervento del 2012 è seguito necessariamente quello del 2013.

L’anno scorso sembrava che la situazione fosse ancora nei limiti di sicurezza ma il problema è tornato prepotentemente in tutta la sua pericolosità quest’anno. E ora, alle porte di Ferragosto, con l’orda di turisti che si riverserà sul litorale minturnese per il weekend, i diportisti chiedono un immediato intervento per disostruire la foce.

Giuseppe Mallozzi