La busta paga di novembre è più leggera, ma c’è una spiegazione

Per moltissimi dipendenti la busta paga del mese di novembre potrebbe essere più bassa rispetto alle altre. Il motivo è già noto

In attesa del mese di dicembre con l’arrivo attesissimo della tredicesima, per molti lavoratori lo stipendio novembre potrebbe essere più basso del previsto.

modello dichiarazione 730 con penna e calcolatrice vicino
La busta paga di novembre è più leggera, ma c’è una spiegazione – temporeale.info

Una novità dovuta a un adempimento di tipo fiscale di cui sono già a conoscenza coloro che riceveranno una basta paga alleggerita. Si tratta della seconda trattenuta IRPEF che verrà applicata direttamente sullo stipendio dal sostituto di imposta con importi che potrebbero essere anche molto elevati. Trattenuta che scaturisce dalla presentazione del modello 730/2025 con la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2024 dalla quale può essere emerso un conguaglio di imposta da versare allo Stato come saldo e acconto per l’anno in corso.

Mentre il saldo 2024 e il primo acconto IRPEF 2025 sono stati trattenuti nella prima busta paga utile dopo l’invio del modello 730 (con possibilità di rateizzazione), il secondo acconto IRPEF va pagato in un’unica soluzione con trattenuta in busta paga o pagamento con F24 (entro il 1 dicembre) in assenza di sostituto di imposta. Qualora le imposte non siano dovute, il secondo acconto IRPEF può essere annullato in modo da evitare di pagare tasse che verranno poi rimborsate nel 2026. La richiesta andava effettuata entro il 10 ottobre.

Legge di Bilancio 2026, gli interventi previsti sull’IRPEF

A proposito di IRPEF, il Governo è al lavoro sulla Legge di Bilancio 2026 che contiene novità significative sulla tassazione dei redditi percepiti. Il principale riguarda il taglio dell’aliquota intermedia dell’IRPEF che cala dal 35 al 33% per i redditi tra 28 e 50.000 euro. Una misura che comporterà un risparmio sull’imposta per gran parte dei contribuenti interessati.

Dalle simulazioni effettuate, si stima un risparmio di circa 40 euro per chi ha un reddito fino a 30.000€. Risparmio che sarà più ingente per chi guadagna 40.000 euro (circa 240€ all’anno) e per chi arriva a 50.000 euro che potrebbe pagare 440€ all’anno in meno di IRPEF.

Giancarlo Giorgetti
Legge di Bilancio 2026, gli interventi previsti sull’IRPEF – temporeale.info (foto Ansa)

Oltre all’IRPEF, sono previsti nella Manovra anche altre novità che avranno un effetto sugli stipendi. La tassa sui premi di produzione passa dal 5 all’1% con il tetto massimo delle somme da sottoporre a tassazione che passa da 3.000 a 5.000 euro annui. La detassazione potrebbe riguardare anche gli aumenti di stipendio dovuti a un rinnovo di contratto con una flat tax al 5% sulla somma in più che il lavoratore percepirà in busta paga. Al momento la tassazione prevista in questo ambito è del 23%.

Facciamo un esempio concreto. Se un dipendente percepisce uno stipendio lordo di 2.000€ lordi che in seguito al rinnovo arriva a 2.200, sulle 200€ in più non si applicherà più la tassazione IRPEF del 23% ma quella del 5%. A conti fatti, il dipendente verserà un’imposta di 10€ e tratterrà per sé 190€. Con la tassazione vigente, invece, pagherebbe 54€ di tassa con un netto di 154€.

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