Devo comunicarlo all’Agenzia delle Entrate? È la paura di tutti, la risposta non lascia dubbi

E’ un interrogativo che spesso lascia dubbi ai contribuenti. E’ un obbligo o meno comunicare questa variazione alla Agenzia delle Entrate ? Eccovi la risposta

Scadenze e adempimenti fiscali rappresentano una delle maggiori incombenze da fronteggiare per gli italiani soprattutto in alcuni periodi dell’anno in cui è necessario mettersi in regola con gli obblighi previsti.

insegna dell'Agenzia delle Entrate
Devo comunicarlo all’Agenzia delle Entrate? È la paura di tutti, la risposta non lascia dubbi – temporeale.info

L’Agenzia delle Entrate è sempre vigile sulle attività dei contribuenti con controlli mirati sulle annate fiscali trascorse. Controlli dai quali possono scaturire comunicazioni che i contribuenti possono ricevere tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) oppure con la consueta raccomandata inviata con il servizio postale. Raccomandata che viene inviata ovviamente all’indirizzo di residenza del destinatario. Ma cosa accade se si trasloca e si cambia residenza ? Occorre comunicare l’avvenuto cambiamento anche all’Agenzia dell’Entrate oppure non è necessario ?

Un interrogativo quest’ultimo che lascia non pochi dubbi ai contribuenti ma per il quale esiste una risposta univoca che elimina ogni incertezza. Ebbene, per le persone fisiche non esiste alcun onere di comunicazione specifica all’ADE dell’avvenuta variazione del proprio indirizzo di residenza.

Cambio di residenza e comunicazione all’Agenzia delle Entrate: cosa prevede la normativa

La legge in vigore prevede un sistema più rapido e snello per mettere al corrente l’Agenzia delle Entrate dell’avvenuto cambiamento. Sistema che si basa sul dialogo tra le amministrazioni pubbliche. In particolare, l’articolo 60 del D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600 stabilisce che la variazione di indirizzo ai fini delle notifiche fiscali assume efficacia in seguito alla semplice variazione anagrafico.

Di fatto, l’unico obbligo che incombe sul contribuente è quello della diligenza che si concretizza nel presentare con tempestività la dichiarazione del cambio di residenza presso l’ufficio anagrafe del Comune presso il quale ha stabilito la sua nuova dimora attuale. Compiuto questo adempimento, la procedura si completa in modo autonomo tra gli enti senza ulteriori interventi da parte del cittadino.

fogli tenuti fermi da un fermaglio
Cambio di residenza e comunicazione all’Agenzia delle Entrate: cosa prevede la normativa – temporeale.info

La normativa attuale stabilisce inoltre che le variazioni anagrafiche per le persone fisiche producono i loro effetti a partire dal trentesimo giorno successivo a quello in cui è stata comunicata la variazione stessa. Più precisamente, il termine dei 30 giorni decorre dal giorno in cui il contribuente la dichiarazione di cambio di residenza all’ufficio anagrafe del Comune. Attenzione, tuttavia, a un aspetto importantissimo da tenere sempre in considerazione.

Se l’Agenzia delle Entrate invia un atto al vecchio domicilio fiscale del contribuente entro i 30 giorni successivi alla data di presentazione della dichiarazione del cambio di residenza nel nuovo Comune, la notifica è da considerarsi valida e legittima. Se, invece, la notifica al precedente indirizzo viene effettuata dopo che sono trascorsi i 30 giorni, l’atto è da considerarsi nullo e come tale può comportare l’invalidità della procedura avviata nei confronti del contribuente.

Gestione cookie