È un campionato per vecchi: Serie RSA, cimitero degli elefanti

Piovono critiche al campionato italiano di calcio, da Serie A a Serie RSA: attacco durissimo al nostro calcio

Dopo la lunga finestra estiva di mercato, e nel bel mezzo della pausa per le Nazionali, è arrivato il tempo di tracciare un bilancio. Se le prime due giornate di Serie A sono sembrate solo un antipasto, a questo punto è possibile comprendere, a bocce ferme, cosa ci abbia detto il calciomercato, per quanto riguarda lo stato di salute del nostro campionato. E per qualcuno la risposta non è stata proprio positiva: l’Italia, infatti, non sembra più essere un punto d’arrivo, bensì un vero e proprio cimitero degli elefanti.

Anziani con la maglia di Milan, Napoli, Roma e Inter
È un campionato per vecchi: Serie RSA, cimitero degli elefanti – Temporeale.info

Può sembrare un’esagerazione, ma alcuni fatti dicono che il nostro campionato è mediamente sempre più anziano, o comunque sempre più in grado di attrarre quei calciatori, anche di primissimo livello, che sono sul viale del tramonto, per non dire all’ultimo grande contratto della propria carriera.

Come accadeva, e accade, anche per i paesi arabi, per gli Stati Uniti o per mete più esotiche come quelle dell’Estremo Oriente, dell’India o dell’Australia. Posti dove svernare e cercare di conquistare l’ultimo contratto molto oneroso della propria carriera. Con la differenza che, in Italia, i contratti per questi ‘grandi vecchi’, non sono poi così ricchi, vista la crisi economica generale in cui versa da anni il nostro calcio.

In altre parole, oggi la Serie A sembra sempre più lontana dai fasti degli anni Ottanta e Novanta, in direzione ostinata e contraria rispetto al cammino intrapreso da Premier e Liga, ma anche da Bundesliga e Ligue 1, decisa ad avvicinarsi più alla Turchia che non ai principali campionati europei. E non è ciò che ci saremmo mai potuti aspettare da quello che rimane, nella mente di molti affezionati tifosi, ‘il campionato più bello del mondo’.

Campionato italiano sempre più anziano: piovono critiche sulla Serie A

Se fino a qualche anno fa l’Italia lasciava partire i propri giocatori migliori dopo averli potuti ammirare nel momento più alto della propria carriera, oggi accade il contrario: attrae i calciatori agli ultimi anni di carriera, a prescindere dal loro attuale momento di competitività.

In quest’estate è capitato più volte, con talenti che mai avevano toccato il campionato italiano ed altri tornati appositamente per trovare una nuova giovinezza. Basti pensare ai vari Modric (40 anni), Albiol (40 anni), Dzeko (39 anni), Vardy (38 anni), ma anche lo stesso De Bruyne, seppur più ‘giovane’ (34 anni), o Immobile (35 anni). Senza dimenticare i ‘vecchi’ che già militavano nel nostro campionato e che ancora fanno la differenza, come Mkhitaryan (36 anni) o Acerbi (37 anni), o quelli che scalpitano per rientrare, come Insigne (34 anni).

Primo piano di Luk aModric
Modric e non solo: la carica dei ‘grandi vecchi’ in Serie A (Ansa) – Temporeale.info

Una serie di profili, più o meno di grande qualità, che innalza sicuramente il livello del nostro campionato, in molti casi, ma che alza in maniera inesorabile anche la media dell’età delle nostre squadre. E questo non è un buon segnale, come sottolineato dal giornalista Maurizio Pistocchi in un post su X accompagnato dall’hashtag #nonèunpaesepergiovani.

Più che Serie A il rischio è che diventi Serie RSA“, ha scritto l’opinionista, utilizzando una semplice battuta per fotografare lo stato dell’arte del nostro calcio. Ed è chiaro che, continuando così le cose, il nostro calcio sembri sempre più destinato a barattare il proprio futuro e le proprie prospettive in cambio di un presente più attaccato ai ricordi che non alle emozioni vissute attualmente.

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