L’ex fuoriclasse della Serie A resta in prigione: condannato a 9 anni per stupro

Niente da fare per l’ex fuoriclasse della Serie A: resta in carcere per stupro, è stato condannato a 9 anni! Sentenza durissima, i dettagli

Arrivano importanti aggiornamenti circa una vicenda di cronaca riguardante una vecchia conoscenza della Serie A, che da tempo è alle prese con problemi di giustizia. Non è la prima volta – né purtroppo sarà l’ultima – che un fuoriclasse assoluto del calcio resta coinvolto in episodi deplorevoli. Proprio loro, che dovrebbero essere un modello da seguire, sia dentro ma soprattutto fuori dal campo, essendo idoli di tanti bambini.

Il logo della Serie A e sullo sfondo le sbarre
L’ex fuoriclasse della Serie A resta in prigione: condannato a 9 anni per stupro – Temporeale.info

E invece, il protagonista in questione si è macchiato addirittura di uno stupro, motivo per il quale ha ricevuto una condanna a 9 anni di prigione. I fatti risalgono proprio ai tempi in cui militava in Serie A. L’ex calciatore sperava in uno sconto di pena, che però non è riuscito ad ottenere. La sentenza inflitta dalla giustizia italiana non verrà modificata.

Niente da fare per l’ex Serie A: resta in carcere per stupro

Stiamo parlando del funambolo brasiliano Robson de Souza Santos, meglio noto come Robinho. L’ex attaccante, ai tempi del Milan nel 2013, è stato coinvolto in uno stupro di gruppo in una discoteca nel quartiere Bicocca del capoluogo lombardo. La ragazza, all’epoca 23enne, era stata indotta dal calciatore e da alcuni suoi amici a bere qualcosa insieme. Accettò la proposta ignara del fatto che il loro obiettivo era abusare di lei (a turno) nel guardaroba del locale.

Robinho esulta dopo un gol
Niente da fare per l’ex Serie A: resta in carcere per stupro (Foto Ansa) – Temporeale.info

Robinho fu condannato dal Tribunale di Milano nel 2017 a 9 anni di reclusione, sanzione poi diventata definitiva nel 2022. L’ex attaccante della Seleçao sta scontando la pena e dal marzo 2024 è detenuto presso il carcere di Tremembé (noto per ospitare profili di alto spicco) nel Stato di San Paolo.

“Gli avvocati dell’atleta avevano contestato la legittimità della detenzione, sostenendo che l’articolo 100 della legge sull’Immigrazione del 2017 – che regola l’esecuzione in Brasile di pene inflitte all’estero – non potesse applicarsi per fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore, come nel caso di Robinho. La Corte ha tuttavia confermato la decisione del Tribunale superiore di Giustizia (con prerogative simili alla Suprema Corte di Cassazione) che aveva riconosciuto la validità della sentenza italiana e disposto l’immediata esecuzione della pena in territorio brasiliano, come richiesto dalle autorità di Roma”, riferisce Sportmediaset. Dunque, nessuna riduzione: Robinho dovrà farsi i 9 anni di carcere.

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