Occhio a quello che fai su WhatsApp, potresti essere denunciato

Attenzione a ciò che si fa su WhatsApp: si può essere denunciati! Clamorosa novità per la nota piattaforma di messaggi, ecco cosa è successo

Su WhatsApp non è tutto lecito ciò che si fa. E se sei fanno cose sbagliate, si può anche finire nei guai, magari ricevere una denuncia. Lo ha stabilito la legge, dopo un caso avvenuto qualche settimana fa. Il precedente fa giurisprudenza, e suggerisce un atto da evitare per tutti. Altrimenti si rischia davvero grosso.

Cellulare tenuto in mano su schermata WhatsApp
Occhio a quello che fai su WhatsApp, potresti essere denunciato (Foto Ansa) – Temporeale.info

No, non siamo davanti ad un caso di minacce di morte, insulti razzisti, atti di bullismo o foto compromettenti mandate senza il consenso altrui. In tali evenienze è sempre stato normale ricevere una multa o una denuncia. Qui andiamo oltre. Si tratta di una vicenda di apparente vita quotidiana, una diatriba banale da sbrigare in famiglia. Una vicenda degenerata, poi, nel caos più totale.

Clamoroso, denuncia per una conversazione WhatsApp: ecco cosa bisogna evitare!

Alla base di quanto successo c’è una questione legata all’utilizzo di una casa estiva familiare. La protagonista di questa vicenda non avrebbe rispettato i patti di turnazione, occupandola insieme al marito per più tempo del dovuto. Non dando modo alla cognata di poter beneficiare del proprio periodo di relax.

Logo WhatsApp su schermata smartphone
Clamoroso, denuncia per una conversazione WhatsApp: ecco cosa bisogna evitare! (Foto Ansa) – Temporeale.info

La donna, irritata per la violazione dell’accordo, ha mandato all’altra ben 70 messaggi vocali in meno di mezz’ora! La destinataria non l’ha presa bene, definendo il tutto come un attacco opprimente e molesto, andando a denunciare quanto accaduto alle autorità. E ha avuto ragione lei! Sembra incredibile detta così, ma a quanto pare è tutto vero: i messaggi inviati a raffica possono essere un reato.

Secondo quanto stabilito dal Tribunale di Torre Annunziata con la sentenza numero 385 del 3 marzo 2025, l’invio massiccio di messaggi è considerato reato di molestie. Anche se all’interno di questi non ci sono insulti o minacce. Il tutto, come spiegato da alcuni esperti di diritto, si basa sul concetto di petulanza. Non conta solo ciò che si scrive (o registra), ma anche la frequenza con la quale si fa. E se il tutto arreca ansia e pressione psicologica al destinatario, è considerato molestia!

La legge, con questa decisione, manda un messaggio chiaro: anche nel “mondo virtuale” ci sono regole e questa insistenza viene giudicata come un elemento di disturbo. Perseverare tramite tecnologia può portare a procedimenti penali. Attenzione, dunque, a come si fa uso di WhatsApp. Occhio al non essere troppo insistenti, anche tra amici o familiari!

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