I dazi imposti da Donald Trump sui beni importati negli Usa hanno scosso i mercati azionari. In un contesto di forte incertezza, ecco alcuni settori dove investire potrebbe essere redditizio
Un annuncio deflagrante quello di Donald Trump, lo scorso aprile. Già in campagna elettorale, il presidente americano aveva posto come priorità una politica protezionistica con dazi mirati su beni importati negli Usa.

La promessa è stata mantenuta. Lo scorso aprile, Trump ha annunciato l’adozione di dazi con percentuali differenti per le varie nazioni coinvolte. Uno choc per i mercati azionari e le borse che hanno bruciato miliardi a ridosso dell’annuncio presidenziale. Trump è poi tornato parzialmente sui suoi passi, avviando trattative con l’Unione Europea e gli altri paesi che hanno chiesto immediatamente una riformulazione delle decisioni iniziali.
La trattativa con l’UE si è formalmente conclusa a inizio agosto con l’adozione di tariffe al 15%. Un accordo, quello sottoscritto da Trump e da Ursula Von der Leyen, di cui però ancora manca il testo definitivo con le parti coinvolte che continuano a trattare sulla sovratassa da imporre ad alcuni beni.
Dazi Trump, quali sono i settori su cui investire: le previsioni
Una costante sui mercati azionari, nelle prossime settimane/mesi, sarà ancora la volatilità. E’ verosimile, infatti, che la questione dazi non sia ancora del tutto conclusa con Trump pronto a stravolgere tutto con i suoi annunci roboanti cui spesso – va precisato – non ha dato seguito. In un simile scenario di incertezza, persistono comunque alcuni settori sui quali è possibile investire con un minor rischio di fluttuazioni.
Dall’analisi del Morgan Stanley Wealth Management, riportata da quifinanza.it, è emerso che il comparto delle utility, ossia quello di aziende che forniscono beni essenziali come elettricità, acqua e gas, è uno dei meno esposti in quanto può mantenere profitti stabili anche in presenza di dazi su materie prime e beni intermedi.

Il settore sanitario è un altro di quelli potenzialmente immune dai rischi tariffari. Sul report si legge che, anche in periodi di recessione, la domanda di farmaci, dispositivi medici e servizi sanitaria resta elevata. Uno scenario che può favorire una maggiore capacità di questo comparto di assorbire gli avvenuti aumenti dei costi. Un altro degli ambiti di investimento su cui “punta” Morgan Stanley è quello dei servizi orientati alla tecnologia, in particolare software, cybersecurity e altri applicativi collegati all’intelligenza artificiale.
Ovviamente, per ogni azione da intraprendere in ambito finanziario, il consiglio è sempre quello di rivolgervi al vostro consulente di fiducia che può farvi scegliere la migliore soluzione possibile in base alla somma che volete investire e al potenziale rischio di perdita collegato.