Emergenza per l’intossicazione da botulino, dopo la morte di una persona e il ricovero di altre in ospedale dopo aver mangiato un panino: a cosa è dovuto il tutto
Una notizia di cronaca che ha lasciato tutti sotto shock, quella che ha visto come sfortunato protagonista un turista napoletano. L’uomo, con la sua famiglia, si trovava a Diamante, dove ha mangiato un panino salsiccia e broccoli, avvertendo poi dei malori, che alla fine hanno causato la sua morte. La causa del decesso del 52enne è stata, come si è appurato, l’intossicazione da botulino.

Un caso non rimasto isolato, purtroppo, dato che a Cosenza altre sette persone sono state ricoverate in ospedale per lo stesso tipo di intossicazione. Tutte queste persone, accomunate dall’aver mangiato un panino dallo stesso distributore ambulante a Diamante, un camioncino di street food sul lungomare. Le forze di polizia hanno disposto il sequestro del mezzo e, insieme ai sanitari, stanno indagando per ricostruire il tutto, per capire come è avvenuta esattamente la contaminazione. Che a quanto si è capito può essere, purtroppo, davvero molto pericolosa.
Botulino e intossicazione alimentare: sintomi e trattamento
Il botulino, o tossina botulinica, è prodotta dal batterio Clostridium botulinum ed è una delle più potenti tra quelle conosciute, causando una grave forma di intossicazione.

Come forse molti sapranno, il botulino in realtà ha diversi utilizzi controllati, come ad esempio le applicazioni cosmetiche e terapeutiche, in piccolissime dosi, per ridurre le rughe oppure per curare spasmi muscolari, contrazioni involontarie ed emicrania cronica. Ma per l’appunto, superando queste piccolissime dosi controllate, si rischia di contrarre una forte intossicazione che in determinati casi può portare anche alla morte.
Il botulismo può derivare ad esempio da alimenti contaminati, come conserve sott’olio fatte in casa ma con procedura non corretta. Quando ciò avviene, i sintomi sono i seguenti: debolezza muscolare, difficoltà respiratorie, si può giungere fino alla paralisi. Questo perché la tossina blocca la trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli e nello specifico il rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina. Nei casi più gravi, la cura consiste nella somministrazione di un siero antagonista del botulino, che è stato prelevato in fiale dal Centro Antiveleni di Pavia, per procedere alla cura dei malati nei casi in cui le loro condizioni dovessero aggravarsi particolarmente.