Si sono concluse le indagini da parte della Procura FIGC su presunte irregolarità di un top club in Serie A: niente di fatto, la Juventus resta l’unica penalizzata
Dopo diverse stagioni piuttosto difficili, sta cercando, faticosamente, di rialzarsi la Juventus, che da troppo tempo manca l’appuntamento con successi importanti. Siamo arrivati ormai a un lustro di digiuno dall’ultimo scudetto, una striscia negativa che storicamente si è verificata poche volte per i bianconeri.

E’ vero che, per la legge dei grandi numeri, alla striscia dei nove scudetti consecutivi sarebbe prima o poi dovuto seguire un periodo meno fortunato, ma difficilmente, prima del Covid, qualcuno avrebbe immaginato quanto sarebbe accaduto. La Juventus è stata uno dei club a patire maggiormente la pandemia e i suoi effetti, dal punto di vista economico, con errori di gestione che hanno ampliato il tutto. E il famoso caso plusvalenze che ha inciso non poco, nei destini successivi della Vecchia Signora.
La stangata in termini della famigerata penalizzazione ricevuta, dell’esclusione dalle coppe per un anno e delle seguenti problematiche economiche sta rallentando la risalita della Juventus, che decisamente non ha più lo strapotere e le possibilità di un tempo. In Serie A, però, i bianconeri non sono stati gli unici a finire sotto accusa per vicende di un certo tipo. Anche se per un altro top club del campionato la decisione presa è stata diversa.
Plusvalenze, caso Osimhen: nessuna penalizzazione per il Napoli, ecco il motivo
Il Napoli campione d’Italia è stato indagato più volte dalla Procura FIGC per il caso Osimhen, con aspetti poco chiari dell’acquisto del nigeriano dal Lille, nell’estate del 2020, finiti nel mirino prima della giustizia ordinaria e poi di quella sportiva. Ma anche nel secondo caso, dopo la prima apertura delle indagini di qualche anno fa, si è deciso di non procedere contro gli azzurri.

In assenza di ulteriori comunicazioni, non si può che concludere che la Procura FIGC abbia archiviato il tutto, ritenendo di non avere elementi a sufficienza per un deferimento, un processo sportivo e la richiesta della revoca della precedente assoluzione. Le norme parlano chiaro in tal senso: per riaprire la vicenda, dall’inchiesta condotta dalla Procura di Roma, in sede di giustizia ordinaria, sarebbero dovuti eventualmente emergere elementi nuovi che non sono stati ravvisati rispetto al quadro emerso in precedenza.