FORMIA – Inaugurato lo scorso 7 agosto alla presenza di una folta rappresentanza delle istituzioni regionali, provinciali e del sud pontino, il nuovo pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia è tutt’altro che completato. E per consentire lo svolgimento dei suoi lavori, finanziati dalla delibera dì Giunta Regionale numero 622/2023 che ha imposto l’adeguamento dei punti di primo soccorso del Lazio in vista del Giubileo del 2025, l’Asl di Latina ha autorizzato la conferma del noleggio della tensostruttura affittata lo scorso 19 aprile. Sta facendo discutere non poco la delibera numero 2138 del 18 novembre con cui il commissario straordinario dell’Asl Sabrina Cenciarelli ha annunciato che le tensostrutture ed il modulo prefabbricato posizionati davanti il pronto soccorso del “Dono Svizzero” di Formia dovranno rimanere lì ancora per quaranta giorni. Almeno sino al 31 dicembre 2024, il termine ultimo fissato dalla stessa Giunta Rocca con la delibera 622/2023.
La dottoressa Cenciarelli ha dovuto adottare una determina che, avente effetto retroattivo al 30 settembre scorso (quando era scaduto il primo affidamento di sei mesi) , ha prorogato il contratto di noleggio alla società “Mammut srl” di Latina per ulteriori tre mesi con il costo di 52mila euro.
Che i lavori non venissero realizzati con la stessa solerzia auspicata dalla stessa Asl ne ha dovuto prendere atto la stessa commissaria straordinaria che il 2 agosto ed il 15 ottobre scorsi ha ricevuto due lettere dal direttore dello stesso ospedale di Formia Pino Ciarlo circa la necessità di confermare anche per un bel po’ quella fastidiosa tensostruttura adibita per diversi mesi a pronto soccorso e a sala d’attesa. L’Asl, per la verità, aveva pensato a rimuoverla ma poi ha pensato che i costi sarebbero lievitati con le operazioni di smontaggio e di ripristino di una nuova tensostruttura eventualmente affidata a seguito di una nuova procedura di gara. Questa operazione – ha commentato la dottoressa Cenciarelli – mal si sarebbe coniugata con la necessità di procedere con estrema urgenza al prosieguo dei lavori presso il pronto soccorso dell’ospedale Dono Svizzero”.
L’adeguamento di questo punto di primo soccorso del nosocomio più importante del Golfo lo scorso agosto si era rivelata una “promessa mantenuta” da parte del neo commissario Cenciarelli a distanza di 90 giorni dall’apertura del cantiere. Sono state investiti quasi un milione e 400 mila euro per rimodulare e riqualificare spazi esistenti e, in attesa che lo diventino altri attigui e alcuni reparti (ginecologia e ostetricia) dello stesso nosocomio formiano, questo taglio del nastro ha dovuto subito far fronte ad alcune variabili che sono state essenzialmente la carenza dei medici (le manifestazioni di interesse a lavorare nel punto di primo assistenza di Formia, nonostante laute integrazioni economiche, continuano ad andare deserte), una migliore (si spera) gestione delle prestazioni con una diversa accoglienza dei pazienti, il sovraffollamento e l’irrisolto problema dell’inesistente feeling tra l’Asl e i medici del territorio. I medici di famiglia dovrebbero risultare una diga affinchè un qualsiasi pronto soccorso preso d’assalto e questa – e l’Asl lo sa – resta ancora una soluzione da adottare piuttosto che una causa da prevenire.
Il taglio del nastro del 7 agosto aveva rilanciato un altro dilemma: la Regione, alla luce dei previsti potenziamenti di alcune divisioni del “Dono Svizzero” , intende concretamente proseguire alla realizzazione del nuovo ospedale del Golfo in località ex Enaoli?
Il sindaco di Formia Gianluca Taddeo aveva fatto benissimo a rilanciare il quesito dopo che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, nel corso di una delle ultime conferenze dei sindaci, aveva lamentato l’esiguità dei fondi a disposizione dell’Inail per realizzare il nuovo ospedale a servizio del sud pontino. Pertanto il Primo Cittadino formiano aveva chiesto alla politica il coraggio di dire cosa intendesse fare del Policlinico del Golfo o dello stesso futuro del “Dono Svizzero” alla luce degli importanti ed apprezzabili investimenti economici effettuati; aveva lamentato anche la mancata istituzione di un tavolo tecnico tra tutti gli enti coinvolti ma questo ruolo avrebbe dovuto esercitarlo la stessa Regione che ha vinto le elezioni nel febbraio 2023. Quasi due anni fa…