Fiuggi / Maurizio Cocco, detenuto in Costa d’Avorio: la moglie Assunta Giorgili lancia un nuovo appello [VIDEO]

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FIUGGI – Torna ad esternare la sua rabbia ma anche la sua delusione Assunta Giorgili, la moglie di Maurizio Cocco, il 61enne ingegnere ed imprenditore di Fiuggi che dal 2 giugno scorso, scaduti i termini delle detenzione di due anni nel carcere di Abidjan in Costa d’Avorio con l’accusa di frode fiscale e associazione a delinquere, sarebbe dovuto tornare ad essere un uomo libero avendo scontato con effetto retroattivo la condanna inflittagli un mese prima, 7 maggio scorso. E invece Cocco è tuttora recluso nel carcere della capitale ivoriana perché il giudice ha prolungato la detenzione preventiva di Cocco – oltre i termini già scaduti – alla luce di ulteriori accuse – perché proseguono le indagini con le accuse di traffico internazionale di droga e riciclaggio di danaro. Per la signora Assunta il marito è vittima di una situazione inverosimile perché queste accuse non erano state evidenziate nel processo terminato il 7 maggio.

I legali di Cocco, gli avvocati Angelo Testa e Pasquale Cirillo, non sanno più quali pesci prendere. Da mesi, attraverso i loro colleghi ivoriani, attendono ancora di conoscere le motivazioni delle sentenza emessa dal Tribunale di Abidìan il 7 maggio con cui Cocco venne condannato al pagamento di un’ammenda di circa 60mila euro e ad un risarcimento collettivo, per danno erariale allo stato ivoriano per circa tre milioni di euro insieme alle altre persone che vennero arrestate nel giugno di due anni fa. Il calvario del 61enne ingegnere di Fiuggi iniziò quando fu accusato di aver ottenuto da un imprenditore italo-francese 300mila euro quale iniziale corrispettivo per la costruzione, in regime di subappalto, di un palazzo adibito ad ospitare uffici governativi.

Cocco emise una regola fattura e soprattutto li aveva depositati su un conto personale al temine di un’operazione avallata dalla direttrice di banca che peraltro venne inizialmente indagata per essere poi scagionata. La signora Assunta da mesi sta censurando la lunga e dolorosa detenzione del marito in un penitenziario in cui sono recluse 15mila persone, dieci volte di più del numero consentito. E soprattutto chiede l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani perché è assurdo che resti in carcere un uomo che ha scontato la reclusione per la quale è stato condannato

Di questa vicenda si era occupato lo scorso 15 luglio il deputato di Azione Roberto Giachetti che aveva presentato un’interrogazione al sottosegretario alla Difesa Giorgio Silli che, rispondendo alla famiglia Cocco, aveva ribadito come la nostra Ambasciata in Costa D’Avorio “sin dal principio ed in stretto accordo con la Farnesina ha seguito la vicenda con la massima attenzione prestando ogni necessaria assistenza al connazionale e ai suoi familiari. La nostra Ambasciata – aveva detto Silli – ha costantemente sensibilizzato le autorità locali sulle condizioni di detenzione di Cocco e ha presenziato alle udienze in qualità di osservatrice. La nostra rappresentanza diplomatica ha svolto diverse visiere consolarti all’interessato consegnando al signor Cocco alkcuni medicinali richiesti e verificando regolarmente le condizioni di salute del connazionale”.

Sul piano legale la stessa ambasciata in Costa D’Avorio – aveva ricordato il rappresentante del governo Meloni – si “è immediata attivata per prendere contatto con gli avvocati del connazionale e ha sostenuto ufficialmente l’istanza di concessione della libertà provvisoria”, rigettata – come si ricorderà – nell’udienza del 14 marzo scorso. Rispondendo al parlamentare di Italia Viva, il sottosegretario alla difesa Silli aveva assicurato lo scorso luglio che avrebbe seguito la vicenda ma per la signora Assunta il tempo dell’attesa è “abbondantemente terminato”.