LATINA – “La libertà di pensiero non si tocca, e la libertà di agire nemmeno, quando le azioni intraprese non ledono i diritti di alcuno.
È stato traumatico apprendere che un nutrito gruppo di intellettuali e giornalisti italiani, tra i quali figura anche il nostro concittadino giornalista Lidano Grassucci, sia finito in una lista di proscrizione per aver sostenuto apertamente la causa della comunità ebraica. Opera di una neonata formazione politica che si è data la denominazione di Nuovo Partito Comunista Italiano, la lista di proscrizione rappresenta tutto ciò che una società democratica deve fermamente condannare, perché quel documento è la negazione della libertà conquistata con il sacrificio di molti e che dobbiamo salvaguardare ad ogni costo e con ogni mezzo. Al nostro concittadino Lidano Grassucci vanno la mia solidarietà e il mio sostegno nella difesa della libertà” – è quanto dichiara la sindaca di Latina Matilde Celentano in merito alla lista di “sionisti” diffusa con un documento politico del Nuovo Partito Comunista Italiano.
Parole di solidarietà anche da parte del Partito Democratico con un comunicato a firma del segretario della sezione di Latina Marco Cepollaro. “Un delirante comunicato di un gruppo antisemita, denominatosi nuovo Partito comunista italiano, ha lanciato una campagna di vergognosa contro esponenti politici, giornalisti ed imprenditori additandoli in una sorta di lista di proscrizione come amici di Israele e perciò da colpire e boicottare. Esprimo solidarietà piena a nome del PD di Latina nei confronti di Lidano Grassucci, giornalista e direttore del Fatto a Latina, indicato della lista colpevole di esprimere liberamente la propria opinione di aver promosso un’associazione in sostegno di Israele”.
Ed ha proseguito: “E’ purtroppo un grave episodio di antisemitismo non isolato e che impone a tutte le forze politiche e alle istituzioni di essere uniti nella condanna e nel perseguimento nel caso di commissione di reati secondo le nostre leggi. Il PD nazionale ha già annunciato che presenterà un’interrogazione alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo per chiedere tutela per le persone coinvolte e per avere certezza che il Ministero dell’Interno stia agendo immediatamente e con fermezza per perseguire i responsabili di quella lista e per arginare i crescenti fenomeni di antisemitismo.