Formia / “Cinquantasette giorni. Ti porto con me alla casa di Paolo”, incontro con l’autrice Roberta Gatani

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FORMIA – “Cinquantasette giorni separano la strage di Capaci da strage di via D’Amelio” e sono questi quelli che racconta l’autrice, nonchè nipote del giudice Paolo Borsellino, Roberta Gatani nel testo dal titolo “Cinquantasette giorni. Ti porto con me alla casa di Paolo“, che sarà al centro di una presentazione in programma per il prossimo 7 giugno, alle 18, presso la sala Ribaud del Palazzo Municipale di Formia, su iniziativa dell’associazione “Un’altra città”. Sono pagine in cui rivive il Giudice, ma anche lo zio, dunque il profilo più intimo “impegnato nella ricerca della verità e dilaniato dal dolore”- come si legge sulla quarta di copertina –  e in parallelo la “Casa di Paolo”, nel cuore del quartiere della Kalsa, a Palermo, voluta da Salvatore Borsellino e dove Paolo rivive nell’impegno di sua nipote Roberta e di tutti in volontari che supportano la donazione di un futuro migliore ai bambini ai giovani del quartiere. 

Roberta –  figlia di Adele Borsellino e nipote di Paolo, Salvatore e Rita –  compie, dunque, un “viaggio” di parole che va a ritroso di trentadue anni per attraversare i giorni che consegnarono alla morte il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta – Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli – con l’enorme peso di aver vissuto la tragica morte del giudice Falcone, avvenuta appena cinquantasette giorni prima, in un attentato mafioso a Capaci, consegnando alla morte anche la moglie –  Francesca Morvillo – e gli agenti della scorta – Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. 

Allo stesso tempo, però, racconta di un altro “viaggio” quello che consegna il giudice Borsellino all’eternità nell’impegno civile e la legalità, quello che si compie, giorno dopo giorno, nella “Casa di Paolo” in cui i volontari, tra cui Roberta, realizzano una serie di attività e iniziative in destinate ai bambini, ai più giovani e loro famiglie, che non si limita ad essere un doposcuola, ma un fucina di sogni.