Ventotene / Modesto Sportiello delegato ai Lavori Pubblici, insorgono i Consiglieri di minoranza

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VENTOTENE – Un’altra nomina “impossibile” del sindaco di Ventotene Carmine Caputo. L’ha ufficializzata, dopo una lunga attesa da parte dell’interessato, il 26 aprile ed il beneficiario è l’imprenditore più potente della seconda isola pontina nonché ex vice sindaco e assessore al demanio, Modesto Sportiello. E’ stato investito di una delega che in un altro contesto istituzionale avrebbe avuto un carattere assessorile e invece sinora al Comune non aveva neppure un assegnatario. E invece ora il sindaco (ed ex segretario comunale) l’ha assegnato a “Mister Preferenze” Modesto Sportiello “per rendere più efficace l’attuazione degli indirizzi programmatici deliberati dall’amministrazione comunale in carica relazionando periodicamente sullo stato delle svariante iniziative ed atti in corso”. L’ex vice sindaco Sportiello non percepirà un’indennità economica con un comune interessato a potenziare il settore dei Lavori Pubblici, i cui molteplici interventi – ammette il sindaco Caputo – non possono essere seguiti né dallo scrivente e dagli altri componenti della Giunta Comunale”.

Il neo delegato si è dichiarato disponibile ad esercitare questo ruolo e a farlo “direttamente nei confronti dello scrivente – si legge nella delega del sindaco Caputo – in capo al quale spetta comunque ogni determinazione ed adempimento conseguente”. Il conferimento di questa nomina ha sorpreso (e tanto) il gruppo consiliare di opposizione di “Buona Onda” che ha ricordato come il sindaco di Ventotene “abbia assegnato a Sportiello la delega più sbagliata alla luce dei precedenti di cui è a conoscenza la Procura di Cassino”. Secondo la minoranza, infatti,  il neo delegato Sportiello è incompatibile a svolgere il nuovo ruolo in quanto  titolare di una concessione demaniale marittima con obbligo di rinnovo – anzi secondo il consiglio di Stato da mettere a gara subito – lede il principio della trasparenza , della buona amministrazione e della legalità”.

Dopo essere “revocato ” dall’amministrazione comunale dell’ex sindaco Gerardo Santomauro di cui era stato potente vice sindaco e assessore al demanio, il 13 giugno 2018 il Gup del Tribunale di Cassino Vittoria Sodani rinviò a giudizio Sportiello – accogliendo la richiesta formulata dall’allora sostituto procuratore Beatrice Siravo – con la pesante ipotesi accusatoria di turbativa della libertà degli incanti insieme ad altre tre persone a vario titolo: un imprenditore dell’isola, un tecnico del comune di Ventotene e l’amministratore di una società edile.

I reati, Modesto Sportello, li avrebbe commessi quando, tra il novembre ed il dicembre 2012, all’epoca dei fatti accertati, ricopriva la carica di consigliere comunale di minoranza. Sportiello, oltre a ricoprire la carica di consigliere comunale, era anche socio della ditta che eseguí due importanti lavori pubblici a Ventotene per un importo di un milione di euro: la riqualificazione di piazza Castello, nella zona antistante il palazzo comunale, e la realizzazione della strada alternativa a Presto Grande. Secondo quanto accertato dalla procura di Cassino, Pasquale Romano, nella qualità all’epoca responsabile dell’area appalti pubblici e responsabile unico del procedimento, Sportiello, nella qualità di consigliere comunale di minoranza e socio di fatto dell’impresa AL.CO. srl, Guido Moreschini, quale amministratore di diritto della società AL.CO. e Claudio Santomauro nella qualità di amministratore della propria omonima impresa, tutti in concorso tra loro ricorrendo alla procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara, invitando sei imprese di Ventotene, di cui cinque non erano in possesso dei requisiti tecnici ed economici necessari per espletare i lavori appaltati, invece dell’espletamento di una gara aperta su base nazionale, accordandosi affinché l’impresa di Santomauro, unica in possesso dei requisiti non presentasse alcuna offerta, concordavano e portavano a compimento “la fraudolenta aggiudicazione della gara d’appalto relativa al terzo lotto dei lavori di riqualificazione della piazza Castello di Ventotene per un importo pari a 467 mila e 500 euro in favore dell’impresa edile AL.Co. srl unica ad offrire un ribasso dell’1,20%”. Stesso clichè per le procedure di aggiudicazione dell’appalto di un altro importante intervento pubblico per un importo di 465 mila e 354 euro per la realizzazione della “strada alternativa di via Cala Rossano – via Parata Grande” sempre in favore della ditta di Santomauro che offrì un ribasso dell’1%

I consiglieri d’opposizione Gerardo Santomauro, Pasquale Bernardo e Domenico Malingieri rimarcano ora come la delega ai Lavori Pubblici del comune sia stata conferita a Sportiello dopo che il processo in cui era imputato si sia arenato definitivamente sugli scogli della prescrizione. E non poteva essere diversamente.

L’INCARICO “INOPPORTUNO” AL SEGRETARIO ALLOCCA

I rappresentanti di minoranze soltanto due mesi avevano fatto ricorso ad una metafora pungente rilevando come il sindaco di Ventotene Carmine Caputo avesse deciso di chiudere gli occhi decidendo di mettere Dracula alla guida del centro di trasfusione del sangue. Di fatto avevano censurato il contenuto del decreto sindacale numero 3/2024 con cui il dottor Caputo aveva nominato il segretario generale del comune isolano Raffaele Allocca quale responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’ente. Si tratta un incarico legittimo perché lo prevede la normativa vigente in capo ai segretari generali ( legge 190/2012 e decreto legislativo numero 33 del 14 marzo 2013) ma era stato stato definito (anche questo) inopportuno sia per i precedenti del segretario che per le delicatissime mansioni per le quali è stato chiamato a svolgere anche e per conto dell’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione”.

L’attuale segretario generale del comune di Ventotene ha sul groppone una sentenza per danno erariale, diventata esecutiva, della Corte dei Conti quando guidava la segreteria generale del comune di Nettuno, in provincia di Roma. Fu avviata una procedura esecutiva nei confronti del comune del litorale romano invitato dalla magistratura contabile a chiedere il rispetto delle sua sentenza. Allocca fu invitato a restituire 45mila euro, cosa che non fece al punto che lo stesso comune di Nettuno chiese ai Comuni di Ponza e Fiuggi, dove nel frattempo si era trasferito lo stesso Allocca, di trattenergli il quinto dello stipendio ….fino a quando non sarebbe raggiunta, appunto, la somma di 45mila euro. Allocca ha guidato la segreteria generale del comune di Ponza sino alla scorsa estate, rimanendo in sella un anno dopo la vittoria elettorale, nel giugno 2022, del sindaco Francesco Ambrosino.

Il gruppo di opposizione di “Buona Onda” ricordò al sindaco Caputo che il segretario generale del secondo comune isolano era finito in un’altra controversia ai tempi in cui lavorava al comune di Ponza. A segnalarla erano stati l’ex sindaco, Piero Vigorelli e gli ex consiglieri di minoranza, Francesco Ambrosino (ora sindaco), Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo che avevano fatto rilevare come l’allora segretario Allocca si fosse distinto per il suo apprezzato stakanovismo: sindaco in un Comune (Montelanico, in provincia di Roma), segretario generale a Ponza ma anche nei comuni di Fiuggi e Supino e al tempo stesso presidente del nucleo di valutazione e dirigente praticamente di ogni settore del comune di Ponza. Questo caso venne portato all’attenzione del Prefetto di Latina, dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Procura di Cassino. E l’ex sindaco di Ponza Vigorelli fu categorico quando, ricordando la sentenza di condanna della Corte dei Conti, disse chiaramente come Allocca non potesse a Ponza controllore di se stesso diventando il responsabile dell’anticorruzione e dirigendo i settori affari legali, personale, affari generali, settore finanziario e commercio.

I rappresentanti di “Buona Onda” invitarono, senza alcun riscontro, il sindaco Caputo a revocare il decreto numero 3 di nomina di Allocca a responsabile dell’anti corruzione del comune di Ventotene anche per un’altra ragione. Dal settembre 2023 il nome dell’alto dirigente compare a più riprese nelle 18mila pagine del fascicolo processuale prodotto dall’ex Sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Eugenio Rubolino. Aveva concluso le indagini preliminari nei confronti di 17 pagine, per lo più imprenditori, amministratori, dipendenti, funzionari del comune di Ponza. E tra questi c’è, appunto, anche il nome dell’ex segretario Allocca che, insieme agli altri 16 indagati, rischia il processo dopo una conclusione di un’indagine compiuta dai Carabinieri della Compagnia di Formia sulla gestione, dal 2017 alla primavera del 2020, dell’amministrazione comunale isolana. Alcune assunzioni di persone vicine a politici ed amministratori in carica durante il governo del sindaco Francesco Ferraiuolo ma anche la gestione pilotata di appalti e servizi pubblici campeggiarono nella conclusione delle indagini preliminari in cui l’ex sindaco Ferraiuolo, il suo ex vice Eva La Torraca, l’ex assessore Fabio Aversano, l’ex segretario del Comune, Raffaele Alloca, e l’attuale assessore Giuseppe Mazzella di 80 anni (per vicende verificatesi nel corso della consiliatura) ma anche i vari Fabio Aversano, Simona Cristo, Ercole Diodoro, Michele Di Biase, Antonella Farnetti, Francesco Fiato, Giuseppe Mazzella,Alessandra Navarra, Michele Nocerino, Mauro Nunzi, Giovanni Passariello, Mario Pietroniro e Francesco Vetere dovranno difendersi dalle ipotesi di reato, a vario titolo, di abuso d’ufficio, omessa denuncia, falso in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti.

In questa indagine il lavoro investigativo dei Carabinieri fu sollecitato da diverse denunce dell’ex sindaco di Ponza Piero Vigorelli – guidava l’opposizione durante la consiliatura di Franco Ferraiuolo – ma anche dal fratello dell’ex assessore Michele Nocerino, Francesco, che, dopo la conclusione del suo matrimonio con Simona Cristo, di 42 anni, aveva regolato i suoi conti con l’ex moglie aprendo un vaso di pandora condito da illegittimità, abusi e vendette di natura sentimentale e non solo. “E’ difficile ipotizzare che la Procura di Cassino, dopo aver concluso le indagini lo scorso autunno, possa aver disposto la loro archiviazione – hanno concluso i consiglieri Santomauro, Bernardo e Malingieri – In teoria il dottor Allocca è ancora indagato e pertanto suggeriamo al sindaco Caputo di prenderne atto e di provvedere alla revoca dell’incarico dell’anticorruzione del comune che, dichiariamo con forza, ha bisogno di ben altro..”