LATINA – Comincia ad impazzare il toto nomine per il futuro management dell’Asl di Latina. La direttrice generale Silvia Cavalli resterà in sella fino al 22 marzo quando scadrà il suo mandato triennale tutto sommato positivo e inizierà l’indefinito periodo tecnico di commissariamento che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca nei giorni scorsi intervenendo a Latina per partecipare alla conferenza dei sindaci per la presentazione del piano triennale 2024-2026 aveva definito “tutt’altro che punizione, una iattura”. L’aveva dichiarato per commentare il commissariamento di cinque Asl, di cui della Capitale. Lo stesso governatore ha definito necessario il commissariamento di un’azienda sanitaria locale per “assicurarle la continuità aziendale garantendo la direzione strategica dell’Ente nella sua completezza, nelle more della nomina del nuovo Direttore generale”.
Che il presidente Rocca nutra della stima nei confronti della dottoressa Cavalli la conferma arriva dall’indiscrezione che riguarda l’attuale direttrice generale dell’Asl di Latina. Nonostante la sua nomina tre anni fa venne avallata dalla Giunta regionale di centro sinistra su indicazione dell’allora assessore allo sanità Alessio D’Amato Roma, la dottoressa Cavalli ora non uscirà di scena. Per lei sarebbe pronto l’incarico di commissario straordinario in seno all’Asl Roma 5 in considerazione della sua competenza, osteggiata negli ultimi giorni da Forza Italia ma non da Fratelli d’Italia e, in particolare, dal consigliere regionale pontino Enrico Tiero.
Ma chi sarà il sostituto in Largo Celli della dottoressa Cavalli? Stanno crescendo a dismisura nel toto nomine del nuovo corso della Regione Lazio le ‘azioni” dell’avellinese Francesco Bevere. Dirigente sanitario di ruolo presso il Ministero della salute, il manager “scoperto” nei primi anni 2000 dall’allora presidente della Regione Francesco Storace è attualmente il Direttore Generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale dello Stato di San Marino. Prima di arrivare sul Titano, Bevere è stato soprattutto il Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) fino al dicembre 2019, poi sollevato dall’incarico dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza. E prima di San Marino, il dottor Bevere ha svolto incarichi importanti di carattere sanitario in Sicilia e, soprattutto, in Calabria per volere della compianta governatrice Jole Santelli.
Nel curriculum di Bevere anche una sfilza di incarichi di direttore generale presso gli Ifo – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l’Istituto Dermatologico San Gallicano – la Fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia, l’Azienda Ospedaliera San Giovanni e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea.
Bevere ha saputo affrontare e respingere anche alcune ombre scaturite da inchieste giudiziarie che l’hanno coinvolto. Ai tempi, nel 2003, della guida dell’ospedale romano San Giovanni scoppiò l’inchiesta riguardante lo scandalo “Lady Asl” che, in particolar modo, riguardarono il pagamento di una presunta tangente di 200mila per la concessione dell’appalto di sorveglianza per l’ospedale romano. Venne arrestato l’allora assessore regionale alla sanità della Regione Marco Verzaschi ed il “diggì” Bevere finì per essere indagato prima e completamento assolto dopo una breve ma dura controversia giudiziaria. Ora moltissimi danno Bevere il più accreditato per guidare l’Asl di Latina come commissario prima e, dopo la pubblicazione (cosa ancora non avvenuta) dell’avviso pubblico, e di direttore generale (per una durata triennale) poi.
Una possibile outsider per la nomina del manager avellinese potrebbe rivelarsi l’attuale direttrice amministrativa dell’Asl di Sabrina Cenciarelli. Che sia l’alta dirigente una dei punti di forza del governo dell’Asl pontina lo si evince dalla determina numero 0000355 del 23 febbraio scorso a firma del dirigente della Uoc-Gestione giurdica ed economica Giovanni Bernardi. Ha definito la liquidazione riguardante il trattamento aggiuntivo per l’annualità 2022 alla direttrice amministrativa aziendale e al direttore sanitario della stessa Asl Sergio Parrocchia. E’ stata deliberata la somma integrativa di circa 23mila e di 16mila euro rispettivamente per la dottoressa Cenciarelli e per il dottor Parrocchia per aver raggiunto nel 2022 il 97,50% e del 92,30% degli obiettivi assegnati. Insomma quasi il massimo.
Un fatto è certo: la prossima guida, commissariale ed effettiva, dell’Asl dovrà moltiplicare davvero gli sforzi per rilanciare la funzionalità dei servizi ospedalieri della provincia di Latina. Quelli pubblici non campeggiano nelle classifica della guida “Ospedali di eccellenza 2024” che, stilata dall’ “Istituto Tedesco di Qualità e Finanza”, ha cercato di qualificare le eccellenze ospedaliere che si sono distinte nell’urologia, cardiologia, gastroenterologia, ortopedia del ginocchio, della spalla e dell’anca. Lo studio ha permesso di compilare l’elenco dei 100 migliori ospedali in Italia per ogni specialità, sulla base di tre indicatori: la reputazione, il trattamento medico e i servizi al paziente. E classifiche ad hoc sono state approntate su scala laziale per ciascuna delle sei specialità mediche.
Se il presidio ospedaliero Anzio Nettuno primeggia nella graduatoria riservata alla cardiologia (davanti all’Sant’Eugenio e al Gemelli di Roma), la gastroenterologia ha visto la leadership del “Santa Maria Goretti” di Latina davanti all’azienda ospedaliera San Camilo e al policlinico Gemelli di Roma. Se nella top-six dell’Urologia non ci sono ospedali pontili, l’Icot “Marco Pasquali” di Latina compare sempre nella graduatoria per gli interventi ortopedici all’anca (terzo), al ginocchio (quarto) e spalla (quarto). Si tratta di significativi riscontri al cospetto dell’assenza delle strutture sanitarie, pubbliche e private, della provincia di Frosinone nell’analitica guida “Ospedali di eccellenza 2024” approntata dall’Istituto “Tedesco di Qualità e Finanza”.