Frosinone / Operzione “Full Cash Bash”, dimissioni dell’amministratore delegato della Banca Popolare del Frusinate

Cronaca Frosinone

Dopo aver sospeso con effetto immediato il funzionario del Corporate Banking Lino Lunghi, la Banca Popolare del Frusinate ha accolto nella giornata di venerdì le dimissioni del suo ormai ex amministratore delegato e consigliere Rinaldo Scaccia, finito ai domiciliari il 6 febbraio scorso nell’ambito dell’operazione “Full Cash Bash” . Lo ha reso noto lo stesso istituto di credito che in una nota, ribadendo la sua totale estraneità all’inchiesta tuttora in corso, ha sottolineato di non essere oggetto di indagine e di non aver ricevuto alcuna contestazione dagli organi inquirenti. In più la Bpf ha deciso di adottare un’importante iniziativa: ha nominato, in quanto parte offesa, l’avvocato Vincenzo Galassi per tutelare la sua immagine e la sua reputazione.

“Le operazioni di finanziamento oggetto d’indagine – si legge nella nota – sono state poste in essere nel rispetto del regolamento crediti, del rapporto rata/reddito, del rapporto valore dell’immobile/importo erogato e in genere degli indici e degli indicatori della Vigilanza. I finanziamenti – conclude il comunicato della Banca Popolare del Frusinate – risultano adeguatamente presidiati da congrue garanzie e, dall’apertura dei rapporti ad oggi sono in regolare ammortamento”.

Intanto venerdì pomeriggio ha lasciato il carcere di Frosinone uno dei due imprenditori raggiunti dai provvedimenti restrittivi emesso dal Gip Ida Logoluso. Si tratta di Angelo De Santis, accusato di essere diventato, grazie ad un rapporto familiare con Scaccia, un mediatore creditizio pur non avendo i titoli per farlo. Se De Santis ha ottenuto i domiciliari, il suo legale, Angelo Testa, ha annunciato che il 21 febbraio prossimo il Riesame si pronuncerà sul ricorso presentato contro l’ordinanza custodiale notificata anche al secondo imprenditore finito in carcere, Marino Bartoli.